Internazionale, primavera americana
Settimana interlocutoria nell'atletica internazionale, in fibrillazione per gli imminenti verdetti mondiali del cross. Il panorama degli ultimi giorni è perciò incentrato su alcuni "big" statunitensi impegnati a rodare il motore e sui piccoli campioni dei Caraibi che hanno dato lustro all'edizione appena conclusa dei Carifta Games. Powell solo in frazione Dopo essere stato annunciato (e poi smentito) sui duecento metri, Asafa Powell ha corso l'ultima frazione della 4x100 con cui il suo club ha vinto in 39.22 a Kingston, sabato, in occasione del cinquantenario dell'Università della Tecnologia. Le puntuali cronache ne riportano una frazione corsa in completa deconcentrazione ed il solito rallentamento nel finale. Con lui Nesta Carter (capace di correre a marzo in 20.38 sui 200), Mike Frater e l'uomo di Trinidad Darrel Brown. Altro buon risultato da Hinds, velocista di Barbados, autore di 10.20 nelle batterie dei cento metri. In chiave femminile Sherone Simpson, che dominò la scena mondiale dello sprint due stagioni fa, ha vinto i 400 metri in 51.25 precedendo la ventunenne Sutherland, seconda in 51.32. Caraibi del futuro A Basseterre, nell'isola di St. Kitts & Nevis che ha dato i natali all'ex-campione del mondo dei cento metri Kim Collins, si sono disputati i Carifta Games, tradizionale appuntamento d'inizio stagione che vede solitamente impegnate tutte le categorie giovanili dell'atletica dei Caraibi. Anche quest'anno la parte del leone è stata di impronta giamaicana, ma non sono mancate alcune individualità di spicco provenienti da altre zone dell'area centro-americana. Il tutto nell'ottica dei mondiali under 20 che si disputeranno nella seconda settimana di luglio a Bydgoszcz, in Polonia. Il risultato più impressionante, seppur fortemente ventoso (5,2 metri al secondo), è arrivato dalla finale dei 200 maschili junior, dove il già noto duo giamaicano Ashmeade-McKenzie si è espresso su tempi rispettivamente di 20.16 e 20.33. Nell'attesa finale dei cento metri il favorito Blake, un altro giamaicano, ha vinto in 10.32 dopo aver segnato un 10.20 ventoso nelle fasi preliminari. Nella velocità femminile ha sorpreso la bahamense Nivea Smith (classe 1990, 20.45 la scorsa stagione), che oltre a cogliere un eccezionale 23.01 ha preceduto un'altra novità (Meritzer Williams di St.Kitts, 23.11) e la giamaicana Levy (23.28). Wariner, Dix, Carter: per tutti gioco di squadra Il personaggio più famoso si è visto a Houston, ancora in staffetta: è Jeremy Wariner, cronometrato in 44.2 nella frazione conclusiva di una 4x400 conclusa in 3:01.10, tempo appesantito dalle non buone prime frazioni del giamaicano Ayre e di Reginald Witherspoon, ancorché il terzo frazionista, l'amicone di Wariner Darold Williamson, ha assolto il proprio compito in 44.6. Riesce dai blocchi anche John Capel, primo frazionista di una selezione nazionale che ha vinto la staffetta veloce in 39.60 e vincitore dei cento metri in 10.42. Calendario USA fitto di appuntamenti con l’arrivo della primavera, e qualche avvio promettente: l'ostacolista David Oliver ha aperto con 13.33 a Lake Buena Vista, nel Disney Invitational, dove è rientrata a pieno regime Chaunte Howard, argento mondiale nell'alto femminile a Helsinki: per lei 1.95, buon viatico verso la totale efficienza ad un anno dalla maternità. Dagli ostacoli anche 13.47 di Jason Richardson nel Coastal Carolina Invitational di Conway. Johnny Godina, un mito del mondo dei lanci, è tornato a Tempe, dove ha gareggiato nel disco aggiudicandosi la gara con un lancio di 59.47. A Clemson il velocista Padgett ha corso in 10.11 particolarmente ventoso, identico beneficio di cui ha goduto Joe Allen, vincitore del lungo a Tallahassee con 8.03. Ancora dal meeting della Florida il primato nazionale del giamaicano Scott nel peso (20.65 con secondo Garrett Johnson con 20.56), ed il contributo di Walter Dix (seconda frazione in 45.24 non ufficiale) al 3:08.16 con cui il suo team (Florida State) ha vinto la 4x400. Nel peso anche 20.28 di Mitchell Pope (personale) a Charlotte. Per il canadese Steacy, invece, una martellata da 76.95 a Tucson. Giovani e giovanissimi: nell'Hurrican Invitational di Coral Gables due ostacoliste ventenni hanno messo in fila atlete assai più quotate: si tratta di Kristi Castlin (12.91 la scorsa stagione e vicina al mondiale di categoria) e Queen Harrison. La Castlin ha beneficiato di un vento calcolato in 1,8 metri al secondo per stravincere in 12.81 e lasciare a due centesimi la sorprendente Harrison. Dietro di loro l'esperta Moss e soprattutto Tiffany Ross-Williams, star dei 400 ostacoli. Nella stessa manifestazione Xavier Carter ha corso in 44.9 la sua frazione di una 4x400 vinta in 3:07.43 (con Modibo, Richard Harris e l'ottocentista Jonathan Johnson). il martellista Henning, dopo aver fatto bene nelle indoor con l'attrezzo a maniglia, ha portato il record nazionale junior (col martello da senior) a 68.75. La sede: Winston-Salem, nel North Carolina. Chi si rivede L'ex-iridata dei diecimila femminili Xing Huina è all'opera negli States. A Tucson ha vinto un cinquemila in 16:50.42; una settimana prima era scesa in pista per un 1500 metri a Eagle Rock, corso in 4:32.24. Nuova apparizoine anche per Yulia Calatayud, oro mondiale sugli 800 metri nel 2005 e per due volte finalista olimpica. A L'Avana ha corso un 1500 metri in 4:28.5; nella stessa manifestazione in evidenza Yeimer Lopez (1:45.0 manuale sul doppio giro) e Andy Gonzalez, un ventenne capace di chiudere in 1:45.3. Cambio in corsa Se le cronache dovessero registrare le imprese del maratoneta del Qatar Yaser Belal Mansour, in particolare quelle che si disputano in terra tedesca, non si pensi ad un nuovo atleta uscito dal nulla: altri non è che Bellor Minigwo Yator, kenyano di trent'anni con 2:09:48 di personale, che ha cambiato nome e nazionalità. Restando in tema maratone, la tedesca ex-bielorussa Mikitenko, che sarà al via alla Flora London Marathon in aprile, ha vinto la mezza maratona di Paderborn in 1:08:51, mentre la gara maschile è stata vinta da Charles Ngolepusn in 1:01:24. Ad Utrecht, in Olanda, vittoria di Samuel Chumba in 2:12:07. A proposito della maratona di Londra, oltre alla rinuncia della Radcliffe gli organizzatori incassano anche il no di Mebrahtom Keflezighi, argento olimpico, in ragione dello stato di forma non soddisfacente. Marcia e indoor Dal Giappone 1:21:55 di Koichiro Morioka e 1:31:39 di Mayumi Kawasaki, a Nomi. Appendice indoor: a Taipei il britannico Lewis ha superato 5.71 nel salto con l'asta. Identico risultato a Jonesboro per il gigante statunitense Jeremy Scott, alto due metri e due centimetri. Coming soon Occhi puntati sui mondiali di cross, in svolgimento nel fine settimana ad Edinburgo. Kenenisa Bekele troverà un avversario agguerrito in Joseph Ebuya, determinato a tentare il colpaccio quale unico rappresentante dell'etnia Turkana, ed in Gideon Ngatuny, uno che si è fatto (benissimo) le ossa sulle piste giapponesi ed è pronto per il salto definitivo. Le notizie più recenti danno il pluridecorato ucraino Lebid fuori causa per un raffreddore e ben settanta nazioni schierate sul prato scozzese. Nel panorama USA è il momento delle classiche "relays" in Florida, a Raleigh ed in Alabama. Tra un mese le migliori del paese, Austin, Des Moines, Philadelphia e Walnut. Su strada la mezza maratona di Praga e le solite maratone sparse nel mondo. Si ringrazia, per la realizzazione di questo lavoro, la collaborazione di Heinrich Hubbeling, Alfons Juck e Alfredo Sanchez. Marco Buccellato
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