Cross, domenica il Mondiale di Edimburgo
E' una squadra forse fin troppo ristretta, quella che, con addosso i colori azzurri, prenderà parte domenica alla 36esima edizione dei Campionati del Mondo di cross, in programma sul tracciato dell'Holyrood Park di Edimburgo. Nove gli atleti convocati dal DT Nicola Silvaggi per le quattro gare del programma iridato (composto dalle due prove assolute e dalle due Junior), il pacchetto di mezzofondisti ITA più concentrato da quando la manifestazione - era il 1973 - cambiò identità, passando dall'aura, mitica, del cross delle Nazioni (anno di nascita 1906), alla luce del Campionato del Mondo. Il drastico taglio delle truppe tricolore, avrebbe una natura esclusivamente agonistica (si badi bene: non è stato utilizzato il termine "tecnica"): starebbe quindi nella scarsa competitività delle formazioni italiane, attese dall'ormai abituale marea africana e destinate di conseguenza ad un molto più che probabile affondamento. Ad ognuno libertà di pensiero ed espressione, come è giusto che sia, e soprattutto di valutazione. Al di là delle opinioni, resta il fatto che, almeno in campo maschile assoluto, schieriamo un gruppo di giovanissimi come non accadeva da almeno due decenni, segno della conferma di quella crescita del settore già evidenziata nel corso dell'inverno (salvo il tragico ed inspiegabile passaggio degli Europei di cross di Toro). Il campione italiano assoluto di campestre Andrea Lalli (Fiamme Gialle, 20 anni e spiccioli), il campione italiano assoluto dei 3000 indoor Daniele Meucci (Esercito, 22 anni e mezzo, primo nei societari di Monza malgrado il fuori classifica), il più che promettente Stefano La Rosa (Carabinieri, 22 anni e mezzo), e il leader della classifica del Grand Prix FIDAL di specialità, Gianmarco Buttazzo (Esercito, una sorta di fuori quota con i suoi trent'anni). Se si considera che sono rimasti fuori due come il non ancora 25enne Scaini (il più continuo italiano dell'anno, salvo la fatale battuta a vuoto di Carpi, prodotta da un attacco allergico), e il 27enne Cannata, è chiaro come l'atteso ricambio generazionale sia ormai del tutto compiuto. In campo femminile, due atlete a titolo individuale: la siepista Elena Romagnolo (Esercito, assai positiva nell'inverno, tra pista e campestre) e la piemontese Fatna Maraoui (Esercito). Tra gli Under 20, spazio ad Ahmed El Mazoury (Atl. Lecco Colombo Costruzioni), Veronica Inglese (Atl. Gran Sasso), e Valeria Roffino (Runner Team 99), un terzetto che ha già fatto parlare di sé nei mesi appena passati. Curiosità in particolare per il lecchese (di Brivio) El Mazoury, nato a Tazza (Marocco) nel 1990 ma trasferito in Italia all'età di tre anni: vincitore del Campaccio in gennaio, e campione italiano di categoria, affronta per la prima volta lo sterminato agone mondiale. Servirà per capire di che pasta è fatto. Azzurri a parte, Edimburgo sarà teatro di una sfida che potrebbe finire per caratterizzare il 2008: quella tra l'eiope Kenenisa Bekele (il "re" della specialità, cinque titoli "doppi" fino all'abolizione della corsa sui 4 chilometri) e l'eritreo Zersenay Tadesse (campione in carica, dopo aver soprendentemente battuto proprio Bekele a Mombasa, lo scorso anno). E' una vera e propria rivincita (fossimo nella boxe, i promoter sarebbero andati a nozze), tra atleti che finiranno per battagliare in pista anche ai Giochi di Pechino. Bekele punta riprendersi il regno (e rimanere da solo nella storia dei plurivincitori: ora divide il podio con i keniani Ngugi e Tergat); Tadesse a certificare, con i fatti, che il suo fantastico 2007 (oro anche nel mondiale di mezza maratona di Udine) non è stato un caso. L'unica sfida già celebrata quest'anno tra i due, ha avuto come teatro proprio Edimburgo, a metà gennaio: si impose Bekele, ma col minimo margine. Esito sufficiente per rendere incertissimo il pronostico. Tra le donne, non ci sarà l'olandese di origine keniana Lornah Kiplagat: e questa è una notizia, perché si tratta, oltre che di una atleta straordinaria, della campionessa uscente. Spazio quindi, con ogni probabilità, all'Etiopia: Tirunesh Dibaba in testa, ma forse anche Meselech Melkamu, già in grandi condizioni nelle indoor (argento mondiale dietro la connazionale Defar). Unica incognita, che potrebbe rimescolare le carte sia tra gli uomini sia tra le donne, la natura del percorso, che presenta uno "strappo" (la salita dell'Haggis Knowe, con sucessiva discesa) che non starebbe male in un tracciato di corsa in montagna. Marco Sicari LA SQUADRA ITALIANA / Italian Team UOMINI / Men Senior (12.000) Gianmarco Buttazzo (Esercito) Andrea Lalli (Fiamme Gialle/Atl. Campochiaro) Stefano La Rosa (Carabinieri/Atl. Pellegrini Grosseto B. Maremma) Daniele Meucci (Esercito) Junior (8000m) Ahmed El Mazoury (Atl. Lecco Colombo Costr.) DONNE / Women Senior (8000m) Fatna Maraoui (Esercito/Co-Ver Sportiva Mapei) Elena Romagnolo (Esercito) Junior (6.000m) Veronica Inglese (Atl. Gran Sasso) Valeria Roffino (Runner Team 99) TV: Rai Sport Satellite, 14.10-16. Nella foto, Andrea Lalli (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
- IL SITO IAAF
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