Internazionale: i giganti della maratona a Londra
Il meglio della settimana internazionale arriva dalla pista (con le Texas Relays di Austin) e dalla maratona di Parigi, prelibato antipasto del doppio favoloso conclave podistico di Londra e Boston, le più prestigiose maratone primaverili in programma rispettivamente il 13 ed il 21 aprile. Staffette con i "big" Protagoniste ad Austin, un po' meno in luce a Gainesville, dove le gare individuali maggiormente hanno catturato l'interesse. In Texas (Austin) le gare col testimone hanno dato spettacolo e presentato al pubblico nientemeno che Tyson Gay, Jeremy Wariner, Kerron Clement, Wallace Spearmon e Sanya Richards, ovvero il meglio in circolazione. Il miglior risultato è venuto dalla 4x100 femminile, grazie al quartetto Lee-Edwards-Jeter-Richards che ha corso in 42.25 (in aprile!), un tempo che nelle ultime due edizioni dei mondiali e alle Olimpiadi di 4 anni fa avrebbe garantito un posto sul podio. Tyson Gay è stato l'ultimo frazionista del quartetto americano (composto anche da Preston Perry, Dixon e Rodgers) che si è espresso in un non troppo esaltante 38.63. In un'altra formazione USA (seconda in 38.79) erano schierati Patton, Spearmon, J.J.Johnson e l'ostacolista Merritt. Wariner 43.5 Nella 4x400 maschile la squadra USA meglio assemblata (con Clement, Brew, Spearmon e Rock, tutta gente con una invidiabile bacheca) è rimasta distante anni luce dai ragazzi di Waco (con Wariner in un'ultima frazione da 43.5) che hanno corso in 3:00.65, e anche dal quartetto dell'HSI (Neville, Ferguson, Willie e Everhart). Per la squadra a stelle e strisce un modesto 3:04.68. Nella serie universitaria ha fatto meglio anche Baylor con 3:02.38, col fortissimo ventenne Betters schierato in pompa magna per l'ultimo giro. Meglio il quartetto USA femminile (con Natasha Hastings e ancora Sanya Richards, 49.2 per lei), primo in 3:23.49 sulle seconde scelte (con Torri Edwards e la Jeter, due centiste pure), accreditate di 3:25.71. L’isola della velocità Trinidad & Tobago in evidenza nelle gare individuali di sprint, con ben due mondiali stagionali: Kelly-Ann Baptiste ha raccolto il meglio dal vento generoso ma regolare (1,9 metri al secondo) per piombare sul traguardo in 11.06 (seconda la giovane Anderson in 11.10, terza la giamaicana Facey con un centesimo di troppo), mentre Richard Thompson (vincitore, come anche la Baptiste, degli NCAA indoor col mondiale stagionale dei 60 metri di 6.51), ha realizzato un sorprendente 10 netti. Meglio di lui, nella storia dell'isola, solo Boldon, Burns e Brown. Nelle altre gare della quattro giorni di Austin sono da segnalare il mondiale stagionale di Hardee nel decathlon (8371 punti) davanti all'emergente cileno Barroilhet (7828, già in evidenza nella stagione indoor), l'ottima gara di alto maschile (Manson 2.33, Sellers 2.30), il 49.68 del 19enne Anderson sui 400 ostacoli, il 12.85 della giamaicana Wilson sui 100 ostacoli e l'ultimo mondiale stagionale della serie, il 3:56.95 di Leo Manzano nel miglio. Florida Relays In Florida il vento non ha permesso l'omologazione del 13.10 di David Oliver sui 110 ostacoli e del 6.89 di Brittney Reese nel lungo femminile. La pioggia ha di fatto cancellato alcune delle gare in programma nella giornata conclusiva. Dagli ostacoli al piano: Lashinda Demus ha corso i 400 piani in 52.05, lo stesso ha fatto il campione del mondo di Helsinki 2005 Bershawn Jackson (45.55). Nelle gare high school migliore prestazione mondiale junior della stagione per Jeff Demps, un 18enne che ha corso i cento metri in 10.17 con vento legale. Nel suo futuro un ruolo di running back con l'università della Florida, da far conciliare con l'attività su pista. X-Man Carter alla fine ha trovato gloria sui cento metri, vinti con vento al limite in 10.15. Mondiale stagionale per Christine Spence sui 400 ostacoli in 55.45 e, tra gli altri risultati, 20.59 di Garrett Johnson nel peso e 22.76 ventoso di Lakecia Ealey, una 22enne che si sta affacciando alla notorietà. Auburn De'Hashia Trotter (in arte DeeDee, tre volte quinta sui 400 metri tra Olimpiadi e Mondiali) ha esordito nell'Auburn Invitational in 52.02 (seconda Kerron Stewart, in escursione dalla velocità pura, in 52.12). Un'altra quattrocentista USA di valore, Mary Wineberg-Danner, ha debuttato a Cincinnati in 51.22. Nelle gare veloci di Auburn si è ripresentata Shalonda Solomon (oltre metà della scorsa stagione perduta per infortunio) in 23.04. Sui cento però ha perso dalla 19enne Atkins, battuta invece sulla distanza doppia. Un eccellente triplista come Leevan Sands ha saltato 16.84, l'ostacolista Richardson, ex-campione del mondo allievi, ha corso i 110 in 13.45. Di questo atleta viene ora reso noto un 13.31 ottenuto la scorsa settimana in South Carolina. Altro dagli States James Carter, uno dei migliori quattrocentisti a ostacoli in attività, ha iniziato in sordina a Greensboro (50.73). Nella stessa manifestazione conferma per la ventenne ostacolista Queen Harrison, 12.92 dopo il 12.83 di Miami. Leonard Myles-Mills, chi lo ricorda? Il ghanese quasi 35enne che nel 1999 corse i 100 in 9.98 si è rivisto a Provo dove ha corso in 10.60. In carriera ha al suo attivo due semifinali olimpiche. Il fratello maggiore, John, fu argento mondiale indoor sui 60 metri nel 1989 precedendo Pierfrancesco Pavoni e Antonio Ullo. A Palo Alto, nello Stanford Invitational, 63.30 della discobola Stephanie Brown, sposata Trafton (il decatleta). Dalle gare di mezzofondo, da sempre fiore all'occhiello della manifestazione, 9:51.49 di Yuan Jin (Cina) nelle siepi femminili, 28:03.72 dell'americano Quigley sui 10000, e la nuova esibizione di Xing Huina, ex-iridata dei diecimila femminili, quarta sui 5000 in 15:54.75. Giappone, Africa, Europa Mezzofondo a Kumamoto: mondiale stagionale dei 5000 feminili con Yuriko Kobayashi (15:07.37), che ha battuto nientemeno che la menyana Philes Ongori, protagonista delle mezze maratone della prima parte della stagione, e solito dominio kenyano al maschile (13:25.77 per il vincitore Josphat Muchiri Ndambiri). Nel meeting di Reduit (isole Mauritius) Asbel Kiprop ha vinto un tremila in 8:21.24. Il kenyano è un talento grandioso, quarto ad Osaka ancora in età under 20. In Spagna il cubano Martinez ha lanciato il disco a 62.06. In Germania la pesista Schwanitz ha esordito all'aperto con 18.21. Da Pretoria (dieci giorni fa i campionati universitari) 20.57 dello sconosciuto Mpuang sui 200 metri, 49.59 di Van Zyl sui 400 ostacoli e 19.46 della novità Jordaan, un pesista. Nelle gare femminili 1.90 di Anika Smit e 23.03 di Isabel le Roux. Parigi, ponte verso Londra L'etiope Tsegaye Kebede ha mancato di un solo secondo la migliore prestazione di sempre under 23 vincendo la maratona di Parigi in 2:06:40. Nel dicembre della scorsa stagione il kenyano Samuel Wanjiru Kamau, primatista mondiale della mezza maratona, corse in 2:06:39 a Fukuoka. Si tratta di una dato puramente statistico, ma di un certo effetto. Kebede aveva debuttato sulla distanza ad Amsterdam poco più di sei mesi fa in 2:08.16. Di questo atleta non sono conosciute competizioni in pista. E' venuto alla ribalta correndo in 59:35 la mezza maratona di Ras Al Khaimah in febbraio. Moses Kimeli Arusei, un kenyano di 24 anni giunto secondo in un altrettanto eccezionale 2:06:50, era invece conosciuto per il secondo posto nella maratona di Francoforte di due stagioni fa, corsa in 2:10:30. Ben dodici specialisti hanno concluso la prova sotto le due ore e dieci, tra i quali Paul Kosgei (ex-iridato di mezza maratona) Benson Barus (conosciutissimo sulle strade italiane) e l'ex-kenyano ora francese Mutunyu. Nella gara femminile successo non propriamente pronosticabile della kenyana Komu (che è la fidanzata di Mutunyu) in 2:25:33 sulla ben più conosciuta etiope Tola (2:25:37), e sulla stagionata Lenah Cheruiyot due ore e ventisei minuti). Ottimo il debutto di Alice Timbilil in 2:26:45, discrete le europee con cinque atlete nelle prime dodici, compresa Marcella Mancini. In entrambi gli ordini d'arrivo primati personali a pioggia. Quasi trentamila partecipanti, oltre duecentomila spettatori disseminati lungo il percorso. Makau spacca l'ora Nella mezza maratona di Berlino Patrick Makau Musyoki ha bissato il successo dello scorso anno correndo in sessanta minuti esatti la sua quarta "mezza" della stagione. Un solo secondo lo ha diviso al traguardo dall'etiope Wondimu, un 26enne emerso improvvisamente da un anno a questa parte. Notevoli anche l'1:00:10 di Elijah Keitany (due minuti e mezzo di incremento), l'1:00:12 di William Todoo Rotich e l'1:00:48 di Joseph Maregu, già secondo a L'Aja a metà marzo. Molto bene la kenyana Arusei in 1:08:22 nella mezza femminile, seconda Pauline Wangui in 1:09.51. Ancora mezze maratone: Zhou Chunxiu, vincitrice della maratona di Londra 2007 con la migliore performance dell'anno passato ed argento mondiale ad Osaka, si è laureata campionessa nazionale a Yangzhou in 1:08:59. Il 19enne Zhao Ran ha vinto il titolo maschile in 1:02:57, primato nazionale junior e assoluto. Nella dieci chilometri di Brunssum, in Olanda, ottimo il terzetto kenyano che ha composto il podio: Moses Masai Ndiema si è imposto in 27:22 su Micah Kogo (a sette secondi) e Ebuya (a undici). Webb fuori strada Strade americane: nella 5 chilometri di Carlsbad vittorie per l'etiope Terefe Maregu Zewdie in 13:34 su Mo Farah (13:35) e per Vivian Cheruiyot (15:14) su Rose Kosgei, Kenya (15:21). Per Alan Webb, star nazionale dell'evento, la delusione del ritiro. Le dieci miglia di Washington sono andate ad un'altra kenyana (Lineth Chepkurui, 20 anni) e con una certa sorpresa al marocchino Harroufi, un ventisettenne di stanza a Albuquerque, che ha preceduto Nicholas Kamakya Manza e Sammy Kipketer. Abdi Abdirahman si è confermato campione nazionale statunitense dei dieci chilometri su strada a Richmond, coprendo la distanza in 28:32. In Europa un'altra 10 chilometri, a Dublino: vittorie di Abraham Chebii (terzo l’ucraino Lebid) e Doris Changeiywo (battute Pavey e Kalovics, settima l'australiana Johnson, decima l'eterna O'Sullivan). Marcia Per i risultati dal Challenge IAAF di Rio Maior si rimanda al puntuale richiamo di sabato tra le news del sito. Nei campionati bielorussi vittorie per la Yurchanka (1:33:52), Trotskiy (1:20:42) e Stsepanchuk (sui 35 chilometri) in 2:37:14. In Spagna, a Rubi, 21:17 sui cinque chilometri per la Pascual, specialista in grande crescita. Cose turche Sabato prossimo a Istanbul si correrà la dodicesima edizione della coppa Europa dei diecimila metri. Confermata la partecipazione dei migliori europei classificati nel recente mondiale di cross, ovvero Juan Carlos de la Ossa e la neo-olandese Hilda Kibet. Ci saranno anche l'altra olandese (ma kenyana di nascita) Lornah Kiplagat e due affermate maratonete come la ungherese Kalovics e la lituana Balciunaite. Di alto profilo la selezione spagnola maschile, che oltre a De la Ossa presenta Rios, Castillejo, Serrano ed il recente acquisto Lamdassem, atleta nato in Marocco. Salva La martellista russa Gulfiya Khanafeyeva non subirà alcuna azione disciplinare in seguito alla positività al test antidoping registrata in occasione delle Universiadi di Hyderabad, a causa delle difficoltà di interpretazione del test in oggetto. Resta ancora in sospeso, invece, il destino della primatista del mondo Lysenko, per la quale è atteso a giorni il probabile verdetto di due anni di sospensione (idem per la Khoroskhikh), con conseguente cancellazione del record del mondo di 78.61 (resterebbe suo invece il precedente 77.80). Fantastica Londra, ma c'è anche Rotterdam Domenica prossima a Londra si daranno battaglia Felix Limo (personale di 2:06:14 e vittorie nel 2004 a Rotterdam e Berlino, nel 2005 a Chicago e proprio a Londra nel 2006), Emmanuel Mutai (2:06:29), Sammy Wanjiru Kamau (2:06:39 al debutto a Fukuoka e primatista mondiale della mezza maratona), Martin Lel (uno spauracchio per tutti con le vittorie londinesi del 2005 e del 2007, 2:06:41 di personale e due successi a New York), e Stefano Baldini (2:07:22, campione olimpico in carica e due volte al titlo europeo, alla nona partecipazione londinese). Iscritti anche Deriba Merga (2:06:50), Hendrick Ramaala (2:06:55), Yonas Kifle (2:07:34), Abderrahim Goumri (2:07:44), Ryan Hall (il fenomeno americano, 2:08:24), Luke Kibet (2:08:52, campione del mondo a Osaka). Assenti Tergat, Gharib e la Radcliffe per problemi fisici. Straordinario anche il cartellone femminile, nonostante il forfait della primatista del mondo, ad iniziare da Berhane Adere (2:20:42, due vittorie a Chicago), Lyudmila Petrova (2:21:29), Constantina Tomescu-Dita (2:21:30, una vittoria a Chicago), Svetlana Zakharova (2:21:31, una vittoria a Chicago anche per lei), Gete Wami (2:21:34, due vittorie a Berlino), Benita Johnson (2:22:36), Salina Kosgei (2:23:22), Irina Mikitenko (2:24:51, una delle europee più in forma). A Rotterdam il campo partenti maschile è altrettanto impressionante: Cheboror, Kipsang, Kirui, Limo, Chelanga, Maiyo, Rop, Yego tra gli uomini (solo per citare gli iscritti con i migliori tempi), Morgunova, Sobanska, Ozaki tra le donne. Nel prossimo fine settimana, a parte la maratona di Londra e la Coppa Europa dei diecimila metri, la consueta ricca attività su pista negli USA. Le graduatorie mondiali stagionali saranno disponibili in rete nelle prossime ore. Marco Buccellato
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