Ufficiale: la Grenot in azzurro a Pechino
Una notizia clamorosa, e di segno totalmente positivo, raggiunge l'atletica italiana a poco più di un mese dai Giochi Olimpici di Pechino. La IAAF ha accettato senza riserva o limitazione alcuna il cambio di nazionalità di Libania Grenot, la quattrocentista azzurra (cubana di nascita ma italiana per matrimonio dall'aprile di quest'anno) che potrà dunque prendere parte ai Giochi con la maglia della nostra nazionale. La conclusione della vicenda è maturata nella tarda serata di ieri, ma è probabilmente figlia anche dell'incontro avvenuto la scorsa settimana a Montecarlo tra il presidente federale Franco Arese (accompagnato dal membro di Consiglio IAAF Anna Riccardi) ed il presidente della federatletica mondiale Lamine Diack (con il Segretario generale Pierre Weiss). Un incontro nato per discutere dei temi legati all'organizzazione dei Mondiali Under 18 di Bressanone 2009, ma alla fine dirottato anche sulla questione Grenot. Saltando i particolari, ed entrando nello specifico, il testo regolamentare indicato come norma di riferimento sulla partecipazione degli atleti ai Giochi è stato identificato nella Carta Olimpica, che consente agli atleti che abbiano cambiato nazionalità, di vestire la maglia del nuovo Paese qualora siano passati più di tre anni dall'ultima occasione. Per la Grenot, una questione di giorni. Un notevole successo "politico" per l'atletica italiana, che ha saputo trovare, all'interno delle rigide regole internazionali, la strada più giusta per portare a compimento l'intera operazione.
Libania Grenot, che ha stabilito a Firenze il 27 giugno scorso il record italiano assoluto dei 400 metri con il tempo di 51.05, è sposata dalla fine del 2005 con il romano Silvio Scaffeti, e risiede nella capitale (nel quartiere prossimo al mare di Casal Palocco) dalla primavera del 2006. Aveva smesso con l'atletica (l'ultima grande manifestazione alla quale aveva partecipato, erano stati i Mondiali di Helsinki 2005, dove era stata eliminata in batteria), salvo poi riprendere ad allenarsi nel giugno del 2007, esattamente un anno fa, sotto la guida di Riccardo Pisani. Nell'aprile di quest'anno l'acquisizione della piena cittadinanza italiana, e l'esplosione tecnica (figlia del grande lavoro invernale svolto con Pisani, anche nel raduno sudafricano di Potchefstroom). Neanche il tempo di gioire per la bella Libania: venerdì sera, sarà protagonista del Golden Gala, dove troverà il meglio al mondo del giro di pista (compresa la statunitense Alison Felix).
(m.s.) Che dire? Difficile immaginare un esito simile solo la scorsa settimana. O peggio, nell'immediato dopo-gara di Firenze, quando la lettura delle IAAF Rules sembrava lasciare davvero poco spazio all'immaginazione. Bisogna però dare atto al presidente Franco Arese, e ad Anna Riccardi, che il loro essere ancora speranzosi sulla questione non era affatto figlio dell'ottimismo. Anzi, affondava le radici nella consapevolezza di dover giocare ancora una (o più d'una) carta importante sul tavolo verde di questa complicatissima "mano" di poker. Benvenuta Libania. Pechino ti aspetta.
Nelle due foto, Libania Grenot (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)
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