Bydgoszcz, Fassinotti chiude settimo



Gli azzurri salutano Bydgsozcz con un settimo (Fassinotti) ed un decimo posto (Carollo) nella vibrante finale dell'alto vinta dall'ucraino Bondarenko sull'idolo locale Bednarek. Mondiali belli, appassionanti, spettacolari come al solito: la graziosa cittadina polacca li ha ospitati al meglio, anche se spesso le condizioni ambientali hanno creato problemi. Ma non è colpa di nessuno se, da queste parti, il tempo cambia quattro o cinque volte nella stessa giornata: passando dal solleone ai temporali, dal tepore primaverile al caldo umido e dalla nuvolaglia afosa alle pioggerelline rinfrescanti. Sul piano tecnico è uscito un solo primato mondiale, quello dell'ucraina Vira Rebryk nel giavellotto (63.01): ma la media delle prestazioni è stata altissima, con numerosi record dei campionati migliorati. La prossima edizione si svolgerà tra due anni a Moncton, costa atlantica del Canada, città di confine tra il New Brunswick e la Nuova Scozia.

AZZURRI: SENZA MEDAGLIE, MA CON PROSPETTIVE

Mondiali giovanili, quanto sono importanti le medaglie? La domanda è tutt'altro che oziosa, perchè le medaglie sono importanti quando si portano a casa: ma soprattutto, come è accaduto agli azzurri a Bydgoszcz, se non se ne vince nessuna.
E' allora che sorge, come si dice "spontanea", la domanda su cosa si debba fare, se ci sia qualcosa di sbagliato o altro. E la risposta non è mai facile specialmente quando, come nel caso di questa spedizione in Polonia, c'erano tutte le premesse per far bene: in partenza una formazione di discrete potenzialità tecniche complessive, sul campo ragazzi che hanno ben poco da rimproverarsi. Grande determinazione, il dovuto attaccamento alla maglia e prestazioni - nella quasi generalità dei casi - ai limiti di quanto ottenuto prima e spesso anche oltre.
Rimane tuttavia da interrogarsi sulle ragioni per le quali siamo assenti dal medagliere della manifestazione: e anzi perchè, nelle ultime cinque edizioni del Mondiale - da Santiago 2000 a Bydgozcz 2008 - solo nella tappa casalinga di Grosseto 2004, e con il concorso determinante del fenomeno Howe, il nostro movimento abbia saputo esprimersi a livello di podio.
Tanto più che, a livello di allievi, gli azzurri hanno sempre conquistato medaglie - sia pure solo bronzi (5) - fin dall'edizione inaugurale di Bydgoszcz '99, con la sola eccezione di Sherbrooke 2003: nella quale tuttavia avevamo trovato soddisfazione per diversi piazzamenti di valore (tra l'altro, 3 quarti posti in quell'occasione).
Da quanto si è visto qui, ma anche ragionando sullo stato dell'atletica giovanile, sembra che a questi livelli conti sì il talento o la precocità biologica, come è sempre stato, ma anche e sempre di più l'esperienza e la professionalità. Basta dare un'occhiata alle note biografiche dei nostri atleti per capire come quasi tutti abbiano una "carriera" specifica decisamente limitata: in alcuni casi iniziata solo uno o due anni fa.
Se non c'è il fenomeno - Howe, appunto, che calcava i campi d'atletica già a 5 anni - la maggior parte provengono da un reclutamento assolutamente tardivo e casuale.
Se nella categoria "under 18" può ancora giocare un ruolo il talento naturale, quella degli juniores sembra la fascia di età nella quale questo "gap" di esperienza specifica si fa più stridente: perchè in generale a questo punto un atleta di livello - quelli, per intendersi, che qui ambiscono ad una medaglia - è già ampiamente formato.
Per fare un esempio concreto, Giordano Benedetti è stato forse tra gli atleti più ammirati di questa edizione: molti stranieri - tecnici e giornalisti - hanno chiesto informazioni sul suo conto ed erano pronti a puntare su un suo piazzamento alle spalle di Abubaker Kaki Khamis. Anche ad un talento del genere è però mancato qualcosa, quando si è trattato di lottare per il podio: in particolare l'attitudine a gestirsi su tre turni ravvicinati.
Se un Daniele Greco - al di là di trovarsi di fronte due avversari fuori portata come Thamgo ed Hernandez - appare già sufficientemente provvisto e impostato sul piano tecnico e agonistico, accanto a lui vi è un neofita praticamente assoluto come Diego Marani: probabilmente, con un paio di stagioni in più alle spalle, sarebbe stato proprio il mantovano il più forte del lotto dal quale è emerso un po' a sorpresa il francese Lemaitre. Anche se nei 200, come in altre gare, è forse presente quell'elemento della stagionalità che è sempre da considerare nella valutazione dei piazzamenti - non delle prestazioni o delle prospettive - a livello giovanile: non crediamo di essere poi così lontani dalla realtà quando diciamo che un Matteo Galvan riportato alla categoria, e in condizioni di forma almeno accettabili (non quello di Pechino o di Hengelo), qui avrebbe vinto l'oro o comunque una medaglia.
Contrariamente al recente passato, il settore femminile non ha prodotto risultati di una certa consistenza: due primati nazionali di categoria, d'accordo - tanto più che Valeria Roffino è al primo anno e Antonella Palmisano è ancora allieva - ma probabilmente incidono sul rendimento complessivo quelle che sono le uniche due reali contro-prestazioni della spedizione azzurra. Ora, sia Vallortigara - anche lei 16enne - sia Apostolico, hanno nelle ultime stagioni fornito tante e tali prove sulla loro tenuta agonistica, che il dato deve essere considerato in termini puramente statistici: una giornataccia, come ne capitano e sempre ne capiteranno nella carriera di un atleta. Si dovrà al più lavorare perchè non rimangano scorie di una disavventura sportiva che, certamente, non ha lasciato soddisfatte le due ragazze.

Come d'uso, riportiamo di seguito la rassegna dei risultati ottenuti dalla spedizione italiana. Come si può vedere, il rendimento del settore maschile è stato mediamente molto alto: su 19 atleti impiegati (tutti i convocati, ad eccezione di Emanuele Gelmi) si contano tre finalisti classici (primi 8), 9 partecipazioni a finali "allargate" (primi 12), 12 semifinalisti classici (primi 16) e 15 partecipazioni a semifinali "allargate" (primi 24). Nelle donne - lo avevamo già notato - le risultanze sono più modeste, anche per l'incidenza di fattori contingenti (non ultima, l'assenza di Serena Capponcelli per infortunio: e la bolognese poteva puntare al podio nell'alto): nessuna finalista classica e una dotazione complessiva di 2, 4 e 7 presenze nelle altre categorie di rendimento che abbiamo considerato. Il tutto con 15 atlete impegnate (l'unica a non scendere in pista è stata la riserva della staffetta, Michela D'Angelo).

Uomini

100m:
(3)b2 Rosichini 10.63 (+1.1, pp 14Q, qual.), (6)sf1 Valerio Rosichini 10.75 (-0.6, 18sf, el.)
(4)b3 Edoardo Baini 10.75 (+0.2, 32Q, el.)
200m:
(1)b2 Marani 21.18 (-0.7, pp 4Q, qual.), (3)sf3 Diego Marani 21.23 (-0.1, 9sf, el.);
(3)b8 Manenti 21.50 (+0.4, pp 15Q, qual.), (7)sf1 Davide Manenti 21.67 (-0.9, 21sf, el.)
400m:
(5)b4 Domenico Fontana 47.99 (27Q, el.)
(7)b1 Alessandro Pedrazzoli 50.80 (53Q, el.),
800m:
(1)b4 Benedetti 1:49.71 (1Q, qual.), (1)sf3 Benedetti 1:48.38 (3sf, qual.), finale: 6.GIORDANO BENEDETTI 1:50.65
1500m:
(6)b3 Scapini 3:47.71 (12Q, qual.), finale 12.MARIO SCAPINI 3:53.63
110hs:
(3)b5 Zecchin 14.07 (-1.4, pp, 24Q qual.), (6)sf1 Luca Zecchin 14.04 (-0.9, pp 19sf el.)
(5)b8 Davide Redaelli 14.51 (-0.7, 40Q el.)
400hs:
(1)b6 Panizza 52.77 (15Q, qual.), (3)sf2 Giacomo Panizza 51.73 (9sf, el.);
Alto:
5Q Fassinotti 2.14 (pp, qual.), finale: 7.MARCO FASSINOTTI 2.13
9Q Carollo 2.14 (qual.), finale: 10.GIUSEPPE CAROLLO 2.08
Triplo:
5Q Greco 15.79 (+1.0, qual.), finale: 4.DANIELE GRECO 16.33 (+1.2, pp)
Peso:
28Q Alberto Sortino 17.31 (el.)
Disco:
13Q Eduardo Albertazzi 53.06 (el.)
Giavellotto:
5Q Sabbio 69.29 (qual.), finale: 12.EMANUELE SABBIO 65.21
10km marcia:
15.FEDERICO TONTODONATI 44:02.78
25.RICCARDO MACCHIA 45:25.10
4x100m:
(4)b1 Italia (Baini, Marani, Manenti, Rosichini) 40.41 (9Q, el.)
4x400m:
(6)b3 Italia (Fontana, Panizza, Pedrazzoli, Scapini) 3:11.33 (15Q, el.)

Donne

100m:
(4)b7 Martina Balboni 12.01 (-1.7, 30Q el.),
(4)b8 Ilenia Draisci 12.02 (-1.9, 31Q el.)
200m:
(8)b4 Marta Maffioletti 24.73 (-0.1, 38Q el.);
(6)b5 Lara Corradini 24.91 (+1.8, 41Q el.)
3000st:
(7)b1 Roffino 10:23.72 (RI jrs, 11Q qual.), finale: 11.VALERIA ROFFINO 10:25.84
100hs:
(6)b5 Giulia Pennella 14.14 (-2.0, 25Q el.)
Alto:
30Q Elena Vallortigara 1.65 (el.)
Asta:
17Q Giorgia Benecchi 3.65 (el.)
Triplo:
13Q Federica De Santis 12.97 (+0.1, el.),
17Q Eleonora D'Elicio 12.80 (-0.2, el.)
Disco:
25Q Tamara Apostolico 45.09 (el.),
NC Q Stefania Strumillo NM (el.)
10km marcia:
9.ANTONELLA PALMISANO 46:22.72 (RI all-jrs)
18.ELEONORA GIORGI 47:58.68 (pp)
4x100m:
(3)b2 Italia (Draisci, Balboni, Mutschlechner, Maffioletti) 45.64 (14Q el.)

Raul Leoni

Nella foto in alto (Giancarlo Colombo per Omega/Fidal) Daniele Greco, autore del miglior piazzamento degli azzurri a Bydgoszcz; nella foto in basso (per gentile concessione del team attaché, Krzysztof) la squadra italiana al completo.

 

File allegati:
- IL SITO DELLA MANIFESTAZIONE



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