Internazionale, asterischi olimpici
A dieci giorni dall'inizio del programma di atletica delle Olimpiadi di Pechino, completiamo la panoramica sulle selezioni ed i protagonisti dei Giochi. Assieme ai teams, i risultati dell'ultima settimana e notizie da tutto il mondo.
Leverkusen e Bochum-Wattenscheid
Come anticipato nelle news della scorsa settimana, la stagione segna il passo in attesa dei Giochi Olimpici, con gli ultimi due meetings in territorio tedesco: a Leverkusen, dietro una ottima Obergföll (66.92) l'altra giavellottista Linda Stahl si è migliorata di circa cinque metri in un colpo solo, lanciando a 66.06. La Stahl non è stata selezionata però per Pechino, dove i tecnici, oltre alle primedonne Obergföll e Nerius, le hanno preferito la Molitor. Sempre dal settore lanci ottimo 79.97 di Markus Esser: il martellista eguaglia al centimetro quanto fatto dal nostro Marco Lingua nel corso della stagione.
A Bochum-Wattenscheid (48 ore dopo) conferma per Esser con 78.28 e ultima pedana prima dell'aereo per Harting nel disco (66.96). Dopo l'exploit di Montecarlo (38.48) la 4x100 tedesca replica con 38.82 (stessa composizione: Unger, Helmke, Kosenkow, Keller). La Friedrich ha confermato l'ottimo momento superando 2.01 nell'alto, mentre Alexander Starub (troppo tardi per entrare in squadra) ha valicato quota 5.81 nell'asta. Andrea, battendo però Ecker, Holzdeppe e Lobinger, il terzetto titolare dell'asta per Pechino. Bettinelli ha gareggiato nell'alto finendo terzo con 2.20, battuto dal russo Dmitrik (2.24) e dal tedesco Spank (2.20). Sempre in luce Nadine Kleinert: 19.52, dopo il 19.49 di Leverkusen.
Pechino no
Aggiorniamo l'elenco di chi non sarà presente ai Giochi, partendo dalle recenti sospensioni che hanno falcidiato la nazionale femminile russa: Soboleva, Fomenko-Chizhenko, Tomashova, Pishchalnikova e Khanafeyeva (tutte avrebbero lottato per le medaglie), oltre a Olga Yegorova (già in passato protagonista di un controverso caso ma mai sospesa) e Svetlana Cherkasova, che ai Giochi non sarebbero andate comunque.
In Romania sono state sospese Elena Antoci-Iagar e Cristina Vasiloiu (venti anni appena), che raggiungono in purgatorio Liliana Popescu-Barbulescu, fermata in giugno. A queste vanno aggiunti Simon Vroemen, siepista olandese primatista europeo, Julien Dunkley, riserva della 4x100 giamaicana maschile, ed il pesista serbo Jotanovic (19.89 un mese fa). Infine, fermata Amina Ait Hammou, marocchina, a pochi giorni dalla gemella Sultana. La prima avrebbe disputato gli 800 a Pechino, la seconda non aveva il minimo.
Russia dopo lo choc
In ritiro pre-olimpico a Irkutsk, in due giorni di gare si sono distinte Mariya Abakumova (spettacolare 67.25 nel giavellotto, record nazionale e primato europeo under 23), e Gulnara Galkina-Samitova, che ha corso i 1500 in 4:03.31, e che a Pechino è iscritta su 5000 e siepi, dove è anche primatista del mondo. Le tre specialiste dei 1500 metri sospese saranno rimpiazzate dalla sola Alminova, la martellista Khanafeyeva dalla Priyma, mentre non c'è una discobola in possesso del minimo per subentrare alla Pishchalnikova.
Ultimi polacchi
Ancora in gran forma il discobolo Malachowski, che a metà settimana ha lanciato a 67.98. In continua crescita l'eptatleta Tyminska, approdata nel lungo al personale di 6.62. Ultimo test per la martellista Skolimowska, oro a Sydney (71.13). Sempre dal martello, 78.58 del croato Haklits a Rijeka, nel corso dei campionati nazionali. Titoli assegnati anche in Svezia, con Holm a 2.32 (ha provato senza successo i 2.38), ed Emma Green a 1.95.
Extremis
Lisa Dobriskey ha corso a Manchester i 1500 metri in 4:00.64, ma in una gara mista uomini-donne. Gerd Kanter lascia l'Europa per volare in Cina dopo una nuova grande prova: l'estone campione del mondo di lancio del disco ha di nuovo accarezzato i 70 metri a Helsingborg, in Svezia (dove ottenne il personale di 73.38), lanciando a 69.95. In tema lanci si rifà sotto l'australiano Anlezark, finalista olimpico ad Atene, che sabato ha lanciato a 20.53 in patria.
Germania, fumate nere e grigie
Non saranno ai Giochi, per varie ragioni, altri tedeschi: oltre alla rinuncia della Dietzsch, si aggiungono i forfaits di Irina Mikitenko, maratoneta tedesca vincitrice a Londra e candidata a ben figurare, che non correrà per problemi alla schiena, e il triplista ex-iridato Friedek (la federazione tedesca lo voleva in squadra, il Comitato Olimpico nazionale no). In forse anche il saltatore Onnen ed alle prese con una condizione non ottimale gli astisti Ecker e Lobinger.
Squadre olimpiche
Nuova puntata della panoramica sui teams olimpici, con protagonisti e curiosità, grazie al continuo supporto informativo offerto in particolare da Alfons Juck e Heinrich Hubbeling. Questa settimana molta Asia ed Africa, e le nazioni che ancora mancavano all'appello americano ed europeo.
Trinidad
Punto di forza, c'è da dirlo?, la velocità maschile, con il primatista del mondo e già argento mondiale junior Darrel Brown, il temibile Burns ed il campione NCAA Thompson. I trinidegni hanno messo in piedi una staffetta già capace di esprimersi in 38 netti a Londra. Altri atleti in grado di puntare alla finale sono la pesista Cleopatra Borel-Brown e la martellista Scott, quest'anno però alle prese con un calo di rendimento.
Bahamas
Nonostante il fiasco dei campionati nazionali (2.13), il campione del mondo di salto in alto Donald Thomas sarà in pedana a Pechino. Lo stato caraibico può lasciare il segno con la 4x400 maschile e col velocista Atkins, argento mondiale a Osaka sui 100 metri, in cerca dell'inafferrabile sogno dietro il favoloso trio Gay-Bolt-Powell. Chances di finale anche per Leevan Sands nel triplo (meno per il fratello Shamar sui 110 ostacoli). Una grande assente: Tonique Darling-Wiliams, olimpionica dei 400, inattiva da due stagioni.
Asia: il Bahrain
Pochi, in buona parte "acquisiti", ma fortissimi: le stelle sono Maryan Yusuf Jamal, l'ex-etiope che, alla luce delle sospensioni delle atlete russe, ora "vede" l'oro sui 1500 metri con maggiore nitidezza, Rashid Ramzi, due volte iridato a Helsinki, che correrà (pare) sia i 1500 che i cinquemila metri, sui quali è al debutto in una manifestazione globale, e Yusuf Saad Kamel (meglio conosciuto come Gregory Konchellah), che è uno dei tanti candidati al podio sugli 800 metri. Ancora: Taher sulle siepi, Mansoor (1500 e 800), Mahboob (cinque e diecimila).
Qatar
Perso Shaheen, alla prese con una condizione da ritrovare dopo i troppi infortuni, l'emirato vicino di casa del Bahrain presenta Hassan Shami, il maratoneta vice-campione del mondo allenato da Renato canova e già conosciuto con l'identità kenyota di Richard Yatich, lo sprinter Francis (un ex-nigeriano) ed un bel gruppo di atleti in grado di ben figurare su 1500 e 5000 metri.
Kazakistan
Il decatleta Dmitriy Karpov è il unmero uno della spedizione kazaka, che conta diciannove elementi: le altre individualità di spicco sono l'ostacolista Anastasiya Pilipenko-Vinogradova, le altiste Aitova-Korzhova e Yevseyeva, il figlio d'arte Zasimovich (salto in alto, suo padre fu primatista europeo con 2.36), la triplista Rypakova-Aleksandrova.
Kuwait, Iran e Iraq
Iran: l'esplosione di Hadadi nel disco è la sola chance di medaglia per la selezione iraniana. Buon livello per l'altro discobolo Samimi, un pesista ed un paio di ottocentisti. Occhio ad Al-Azemi, ottocentista kuwaitiano primatista nazionale con 1:44.13, ed al martellista Al-Zankawi. Iraq: bentornato. Tolto il veto dal CIO, sono stati abilitati a gareggiare una velocista ed il discobolo Shaheed, che vive in Ucraina e che vale quasi 60 metri. C'è anche il Tagikistan: per la repubblica ex-sovietica cooptata nella regione asiatica c'è il martellista Nazarov, in odore di ottanta metri.
Un po' d'Africa: Algeria
Una delle glorie di Algeri, il saltatore Hammad (l'uomo che a Sydney riuscì a soffiare la medaglia nientemeno che a Stefan Holm), dovrà rinunciare ai Giochi per problemi ai tendini, ma la vera forza della selezione maghrebina (13 elementi) è come di consueto il mezzofondo: ritroveremo Ali Saidi-Sief (argento a Sydney ed a Edmonton sui 5000), il fortissimo "miler" Boukensa, l'ottocentista Madi e la maratoneta Souad Ait Salem, che vanta il successo a Roma nel 2007 in 2:25:08 ed il sesto posto a Londra nella passata primavera. Dopo tanto penare per infortuni, riecco anche la triplista Rahouli, due volte finalista alle Olimpiadi e ben cinque volte ai Mondiali, tra indoor e aperto.
Marocco
Difficile confermare il bilancio di Atene (due ori con El Guerrouj ed un argento con la Benhassi), ma le individualità di valore non mancano, a partire da Amine Laalou, ottocentista vincitore al Golden Gala, il 21enne Iguider sui 1500 metri (quotato anche Moustaoui), i siepisti Ezzine e Taleb, ed il formidabile trio di maratoneti Gharib (due volte campione del mondo), Bouramdane e Goumri. C'è ancora la Benhassi sugli 800, e ci sono due lunghisti con misure superiori gli 8.20, Berrabah e Bougtaib.
Eritrea
Zersenay Tadese, medagliato ad Atene, sarà in pista sui 10000 metri. Il mezzofondo è completato da altre individualità notevoli quali Abdalla Afringi, Kifle, il giovane "miler" Welday e Asmerom (maratona)
Tanzania
Zakia Mrisho (G.S. Valsugana) correrà i 5000 metri (è reduce dall'ottimo 8:44.33 di Montecarlo), ed è la sola ragazza selezionata per lo stato africano. Tra i nomi maschili, il maratoneta Samson Ramadhani ed i mezzofondisti Fabiano Joseph e Dickson Marwa.
Namibia
Uscito di scena un protagonista come Frederiks, la Namibia non ha trovato più un atleta di caratura internazionale: a Pechino sarà rappresentata da soli quattro atleti, tra i quali menzioniamo la 36enne mezzofondista Samaria (che aspira alla finale dei 1500 metri), ed il lunghista bianco Louw (8.24, ma ultimamente a fatica sopra i 7.50).
Europa: l'Olanda
Rutger Smith è l'uomo con maggiori chances: gareggerà nel disco e nel peso. Alle ex-kenyane Lornah Kiplagat e Hilda Kiber sono invece affidate le speranze femminili sui diecimila metri.
L'Estonia
Gerd Kanter guida una squadra di 14 atleti, tra i quali gli altri discoboli Israel e Tammert, i decatleti Raja e Pahapill, l'espertissimo maratoneta Loskutov, argento europeo a Monaco, e la triplista Leibak, già oro mondiale ed europeo junior.
No, forse, sì
Paula Radcliffe ha sciolto le riserve e correrà, nonostante i postumi di una frattura da stress, la maratona olimpica: è l'unico titolo che manca alla sua collezione. Paul Kipsiele Koech, numero uno del mondo delle siepi, è stato selezionato per i Giochi ma come riserva. Ai Trials di Nairobi, come già riportato in precedenza, finì in acqua all'ultima riviera quando era al comando, agguantò solo il quarto posto e chiuse la giornata in osservazione in ospedale.
Primi arrivi
Parte della squadra kenyana è già a Pechino: tra i più solerti, Asbel Kiprop ed il resto degli iscritti ai 1500 metri, e le siepiste. Oggi è atteso anche Tyson Gay, che si è curato in Germania dopo l'infortunio dei Trials nei quarti di finale dei 200 metri.
Primati
Omologati dalla IAAF i seguenti primati del mondo realizzati nel corso della stagione: 9.72 di Usain Bolt (cento maschili), 12.87 di Dayron Robles (110 metri ostacoli), 18,517 metri per Dire Tune (ora di corsa su pista). ratificati anche due dei tre mondiali junior di Pamela Jelimo sugli 800 metri (1:55.76 e 1:54.99, mentre il terzo record di 1:54.97 è in via di omologazione) ed il nuovo limite mondiale junior del giavellotto dell'ucraina Rebryk (63.01).
Per chi vuole farsi un'idea dell'attività mondiale 2008, sono già on-line nella sezione "attività/statistiche" del sito le graduatorie mondiali complete, che subiranno ulteriori aggiornamenti con cadenza quotidiana fino all'inizio delle Olimpiadi.
Marco Buccellato
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