La lunga rincorsa allo scudetto dell'Assindustria



Uno scudetto atteso da anni, che va a premiare non solo un sodalizio come l'Assindustria Sport Padova, ma anche l'impegno e la passione di Silvana Santi, la sua presidente, una delle pochissime donne ai vertici di una società di atletica. Atleta agonista ai tempi di Simeoni e Pigni ("tempi gloriosi dei quali mi onoro di aver fatto parte") ha mantenuto viva la sua passione guidando la società attraverso eventi a cui partecipare ma anche da organizzare, come il Meeting esistente da ormai 23 anni o la Maratona da 10. La vittoria a Lodi è stata il premio a un lungo inseguimento, un premio atteso: "Non ci ha stupito il successo, diciamo che lo aspettavamo, esattamente quanto aspettavamo un regolamento che premiasse i club civili. Da questo abbiamo tratto la forza per poter emergere e la motivazione per continuare a fare atletica ad alto livello".

La squadra padovana si è presentata al gran completo, coprendo tutte le gare con due atleti, una scelta non casuale: "Il nostro club da sempre lavora a 360 gradi con la squadra maschile e femminile, dagli esordienti a più grandi, sia con l'attività assoluta che giovanile. Noi siamo tra i pochissimi club che seguono l'atleta dagli inizi fino allo sviluppo completo della sua attività. Purtroppo la supremazia dei club militari non ha messo mai in luce il nostro impegno al vertice, tanto è vero che siamo l'unico sodalizio presente in finale sia maschile che femminile sia nel Top Challenge che nei Societari".

Una vittoria, quella dell'Assindustria, mai messa in discussione nel cuore della Santi e dello staff del sodalizio padovano: "Sapevamo anche dopo la prima giornata di poter vincere perché è nella seconda che abbiamo le carte migliori. La sorpresa è stata quella che gli allievi e gli juniores si sono tutti migliorati nelle loro prestazioni personali: è la complessità del campionato che ha fatto sì che vincessimo questo titolo".

Nella ricerca di un momento focale della vittoria, la Santi lo identifica nel salto in lungo: "Mattia Nuara ci ha emozionato: era quarto e sapevamo che non stava bene, eppure ha trovato il guizzo per vincere. E' un talento eccezionale che solo per malaugurate coincidenze ancora non ha superato il muro degli 8 metri".

Ed ora? "Ora noi andiamo avanti così, continuando a lavorare per la promozione e l'avviamento dell'atletica, grazie anche a tutto quello che la città di Padova rappresenta sia in termini di strutture all'avanguardia mirate per l'atletica, sia d'impegno nostro e degli altri sodalizi della città che fanno di Padova la capitale dell'atletica italiana".

Gabriele Gentili

Nella foto: Mattia Nuara, uno dei maggiori protagonisti della vittoria padovana a Lodi e una fase della staffetta finale che ha sancito il trionfo padovano(foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)




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