Mondiali 24 Ore: azzurri quinti a Seoul
Dominio della Francia ai Mondiali della 24 Ore di corsa disputati a Seoul nel fine settimana. I transalpini sono stati evidentemente quelli che meglio si sono saputi ambientare in condizioni climatiche molti difficili, con caldo e umidità che l'hanno fatta da padroni. Purtroppo gli italiani non sono riusciti ad ambientarsi a queste condizioni e devono accontentarsi del quinto posto a squadre maschile come miglior piazzamento.
La gara maschile ha regalato l'ennesimo titolo mondiale al giapponese Ryuichi Sekiya, autentico numero uno della specialità. Il portacolori nipponico ha chiuso la prova con all'attivo la straordinaria performance di 272,421 km precedendo di oltre 6 km il francese Fabien Hoblea (265,957 km), terzo l'altro giapponese Yuji Sakai (263,86 km) con la squadra del Sol Levante che si è aggiudicata il titolo per team davanti alla Francia. La squadra italiana ha dovuto incassare il cedimento di Pirotta e il ritiro di Beltramino, le due punte principali, così il migliore è stato Ivan Cudin, 16. con 227,171 km, che rappresenta la sua miglior prestazione e già questo è un risultato importante, viste le condizioni climatiche. Bene anche Enrico Bartolini, 18. con 222,554 km e Tiziano Marchesi, subito dietro con la stessa misura, ma entrambi competevano solamente a titolo individuale. A determinare la classifica di squadra sono quindi stati Antonio Mammoli, 21. con 220,707 km (che ha confermato la buona condizione di forma dimostrata nelle ultime uscite in maratona) e Marco Baggi, 30. con 210,549 km.
La gara femminile è stata letteralmente dominata dalla Francia che ha monopolizzato il podio e che ha regalato la grande emozione della volata finale fra Anne Marie Vernet e Anne Cecile Fontaine, alla fine staccate di appena un metro, con la prima trionfatrice con 238,252 km. Terza l'altra francese Brigitte Bec con 229,018 km. Purtroppo la squadra femminile azzurra ha dovuto incassare il ritiro dopo 10 ore e mezza di Monica Casiraghi, vicecampionessa europea quando aveva percorso oltre 111 km e viaggiava nelle prime posizioni della classifica. La squadra azzurra alla fine ha chiuso al 9. posto con Monica Barchetti prima individuale con il suo 24. posto con 179,151 km. Tutte le italiane sono comunque rimaste abbondantemente al di sotto dei propri record.
La gara iridata di quest'anno, al di là dei risultati, è stata un pieno successo gestionale: la prova era allestita su una riva del fiume che taglia in due la capitale sudcoreana, nel cuore dell'area sportiva aperta a tutti e rivelatasi teatro ideale per la competizione alla quale ha sempre fatto da cornice uno straordinario pubblico, per numero e passione. Era presente anche una delegazione della Runners Bergamo, alla quale la Iau ha assegnato l'allestimento dei Mondiali del prossimo anno, che ha preso nota di tutti i dettami organizzativi per fare della 24 Ore del Delfino del prossimo anno (alla quale sarà abbinata la gara iridata) qualcosa di storico.
g.g.
Nelle foto: le due vincitrici francesi e Mario Pirotta nel suo ultimo giro (foto organizzatori)
LE CLASSIFICHE
Uomini: 1. Ryuichi Sekiya (Jpn) 272,421, 2. Fabien Hoblea (Fra) 265,957, 3. Yuji Sakai (Jpn) 263,186. Gli italiani: 16. Ivan Cudin 227,171, 18. Enrico Bartolini 222,554, 19. Tiziano Marchesi 222,554, 21. Antonio Mammoli 220,707, 30. Marco Baggi 210,549, 63. Gastone Barichello 184,692, 65. Eugenio Cornolti 183,768, 92. Mario Pirotta 132,978.
Donne: 1. Anne Marie Vernet (Fra) 238,253, 2. Anne Cecile Fontaine (Fra) 238,252, 3. Brigitte Bec (Fra) 229,018. Le italiane: 24. Monica Barchetti 179,151, 41. Monika Moling 152,371, 48. Lorena Di Vito 131,131.
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