Internazionale: il mondo visto da 6 metri
Per la seconda settimana consecutiva l'atleta-copertina della nostra rubrica è Steve Hooker, acrobata della pedana con nervi d'acciaio. Oltre ai risultati di Boston, spazio ai migliori meeting europei ed all'attività statunitense.
A una spanna dal cielo
Dopo il 6.01 dei Millrose Games, all'esordio dopo il titolo olimpico conquistato a Pechino al termine di una kermesse faticosissima, Steve Hooker ha valicato la misura più alta raggiunta da un essere umano dopo Sergey Bubka. Il 6.06 dei Reebok Boston Indoor Games colloca il muscolatissimo australiano al secondo posto nelle graduatorie di sempre, e gli ha anche dato l'opportunità di tentare nuovamente l'assalto al primato del mondo di 6.16, con un secondo ed un terzo tentativo piuttosto incoraggiante.
Più in alto di Hooker, come è noto, è volato solo Bubka, con 6.15 (una volta), e con i precedenti salti-record di 6.14, 6.13, 6.12, 6.11, 6.10, 6.09, 6.08 e 6.07 (tutti ottenuti due volte, sia al coperto che outdoor a parte 6.09 e 6.07, solo all'aperto). La quota "monstre" di sei metri è stata superata da sedici atleti: di questi, quattro sono russi, quattro statunitensi, tre sono australiani (ma Markov è un ex-bielorusso), due sono tedeschi, uno è sudafricano, uno francese, ed uno, il più grande di tutti, ucraino.
Cinquemila in un soffio
Nella serata di Boston c'è stata gloria anche per Jennifer Stuczynski, che ha portato il primato nordamericano indoor dell'asta femminile a 4.82, e altrettanta gloria (condivisa) per le splendide protagoniste dei cinquemila metri, l'etiope Ejigu e l'americana Flanagan, approdata al primato nazionale in 14:47.62 ma sconfitta dall'africana per cinque millesimi di secondo, in una gara in cui l'ordine d'arrivo è stato disincagliato dall'incertezza grazie al photofinish.
Tra gli altri risultati, ottimo sia il miglio femminile dove si è imposta la poco conosciuta Gallo in 4:27.90 (battuta l'etiope Tadesse), che quello maschile, andato al neozelandese Willis in 3:53.54 con quarto posto di Alan Webb. Dalla velocità 6.58 di Rodgers (su Patton e Padgett) e 23.17 della Solomon, al primato mondiale stagionale. Assente dell'ultima ora Tirunesh Dibaba, a riposo per un piccolo infortunio.
Stoccarda dei record
Riunione caratterizzata dai mondiali stagionali realizzati in gran numero: quello doppio di Lolo Jones sui 60 ostacoli femminili (7.93 in batteria e sfolgorante 7.85 in finale), in coabitazione quello di Oliver e Borisov sui 60 ostacoli maschili (7.45 per pareggiare quanto fatto da Trammell a New York), ed ancora i 2.04 di una Blanka Vlasic che poi ha quasi attanagliato i 2.09 del possibile primato del mondo, il mille metri del sudanese Kaki (2:16.23), il tremila di Bernard Lagat (7:35.41), l'800 di Ismail (altro sudanese, in medaglia a Pechino, che ha battuto gli ultimi due campioni olimpici della specialità Borzakovskiy e Bungei), i 1500 metri di Mekonnen (3:36.41) e soprattutto il favoloso 3000 donne in cui Meseret Defar ha corso nel terzo crono della storia (8:26.99) e Anna Alminova ha chiuso a poco più di mezzo secondo dal primato d'Europa, in 8:28.49.
Ukhov schiacciasassi
Il saltatore russo ha iniziato ai primi di gennaio con una sconfitta, poi ha inanellato cinque vittorie consecutive, sempre con misure oltre i 2.30. L'ultima scalata è di sabato scorso, nel tradizionale meeting di Arnstadt, dove ha vinto con 2.36 (mondiale stagionale) davanti al bianco statunitense Jesse Williams (2.34). Nella gara femminile Ariane Friedrich ha eguagliato il primato personale con il successo a 2.02, mentre a due metri, per la prima volta, è approdata Viktoriya Slivka, ora Klyugina per aver sposato l'ex-campione olimpico Klyugin, la cinquantanovesima donna a superare il fatidico limite dell'eccellenza.
1500 velocissimi
I migliori dell'anno, a Gent, in Belgio: Haron Keitany ha migliorato il fresco mondiale stagionale dell'etiope Mekonnen correndo in 3:33.96, battendo il connazionale Daniel Komen Kipchirchir (3:34.86). A Saragozza la spagnola ex-nigeriana Onyia ha corso il 60 ostacoli più veloce dell'anno per una europea (7.97). A Linz stupisce Bettina Mueller, 36 anni, che copre i 60 in 7.27, miglior tempo europeo se si escludono le velociste russe. A proposito di russe, piccola escursione "outdoor" con i lanci invernali di Adler, dove la vice-campionessa olimpica Abakumova ha lanciato il giavellotto a 65.63. Modesto invece il martello (Vinichenko 73.43, Bespalova 66.90).
USA in pillole
La parola allo sprint: Jacoby Ford ha eguagliato il personale di 6.52 a Blacksburg, ed il piccolo Holliday ha vinto i 60 del New Balance di New York in 6.56. Lionel Larry ha corso i 200 in 20.97 ad Albuquerque, ma dall'impianto del Nuovo Messico emerge soprattutto l'8.03 di Matt Turner nel salto in lungo. Sempre dai 200 ecco Jordan Boase, una delle rivelazioni della scorsa stagione (un bianco), correre in 20.85 nell'Idaho, e Clark vincere a New York in 20.83 sui 400 donne in evidenza l'eterna promessa McCorory con 52.06). A Lexington il 18enne Cherry ha corso i 60 in 6.64.
Europa in breve
Clamoroso exploit della trentenne pesista romena Anca Heltne, nata Valceanu e sposata con un decatleta norvegese: a Bucarest ha migliorato sensibilmente il primato personale portandolo a 19.54 (mondiale stagionale), ma ciò che lascia stupiti è la serie: 19.35-19.54-19.33-19.39-19.16-19.45. Prima di questa gara la Heltne aveva un personal best di 18.81. Da segnalare anche la Tigau nel lungo con 6.60 e l'incerto avvio di Adelina Gavrila nel triplo (13.74). In chiusura, il diciottenne prodigio tedesco Storl (lancio del peso) ha realizzato a Monaco, con l'attrezzo da senior a Monaco, la misura di 19.38.
Cronologia retrospettiva della settimana
Sei giorni fa il meeting di Vienna, dove Elena Scarpellini ha eguagliato il record italiano dell'asta con 4.35, e dove Lukas Rifeser si è issato (temporaneamente) al vertice delle graduatorie mondiali degli 800 grazie all'1:47.74 ottenuto al Dusika Stadion. Nelle altre gare 6.63 di Ryan Moseley, velocista nato nell'isola caraibica di Barbados ed ora con passaporto austriaco, e 46.47 del quattrocentista statunitense Jamaal Torrance.
Nella stessa giornata a Brno, in uno dei tanti meeting di salto in alto, Giulio Ciotti ha superato i 2.24 piazzandosi quarto dietro i russi Dmitrik e Shustov (2.30) ed il cubano Perez (2.24). Altri italiani sulla pedana della città morava: Talotti quinto con 2.20, Nicola Ciotti ottavo (2.20 anche per lui), e Raffaella Lamera sesta nella gara femminile con 1.84 (la spagnola Beitia vincitrice con 1.96).
Ancora, per un martedì ricco di avvenimenti, l'indoor Gala di Malmoe, dove ricordiamo il successo di Roberto Donati sui 60 (6.68 ma un centesimo inmeno in batteria), il 2.01 della Vlasic ed il 2.32 di Jesse Williams nelle due gare di salto in alto, il 4.70 della brasiliana Murer nell'asta (record del Sud America eguagliato) ed il ritorno di Yargelis Savigne (suo il lungo con 6.57). Prima del week-end l'attività è tornata in Russia per la Coppa del Governatore di Krasnodar: migliori risultati il 6.80 della Kucherenko nel lungo ed il 7.99 della ostacolista Pavliy.
Dagli altri meetings infrasettimanali segnaliamo il record slovacco della triplista Veldakova (14.27 a Bratislava) e l'8.04 del lunghista brasiliano Da Silva al Gugl Meeting di Linz. In Francia, ad Eaubonne, vanno forte le veterane: Chandra Sturrup ha vinto i 60 in 7.26 (ha 37 anni e mezzo), mentre Patricia Girard (tra due mesi sarà quarantenne) ha corso i 60 ostacoli in 8.13 (terza). Il miglior risultato è uscito dal giro di pista dei duecento metri, dove Gregory Nixon e Chris Berrian, entrambi statunitensi, hanno corso in 20.65 e 20.68, e dalla pedana del triplo, con il primo acuto cubano della stagione (Girat a 17.22, un salto e ciao alla compagnia).
Martelli congelati
Nei pressi di Minsk si sono disputati i campionati bielorussi invernali di lanci. Il movimento nazionale maschile è alla ricerca di nuove carte da giocare dopo la vicenda (non ancora conclusa) di Devyatovskiy e Tsikhan. Per ora il migliore è Yuriy Shayonov, campione europeo promesse in carica, che ha ottenuto la selezione per la Coppa Europa di Los Relaejos con una bordata da 78.69. Per le donne, assente l'olimpionica Miankova, successo della Pchelnik con 71.30 (non è il mondiale stagionale, le sorelline moldave Marghieva hanno già lanciato più lontano). Freddo, anzi freddissimo: la temperatura nella prima giornata di gare è scesa fin quasi i venti gradi sotto zero.
Cross USA
I titoli nazionali si sono assegnati sui prato del Maryland: a conquistarli il celebre Mebrahtom Keflezighi e la meno conosciuta Emily Brown. Titolo junior maschile a German Fernandez, che qualche giorno fa ha abbassato il mondiale junior del miglio indoor, alla prima gara al coperto della sua vita.
Lutto nell'atletica del Kenya
Un altro atleta kenyano è rimasto vittima di un incidente stradale mortale. La vittima è Jefferson Siekei, 26enne che aveva fatto del Giappone la sua seconda patria. L'incidente è accaduto venerdì scorso in Kenya, dove Siekei era tornato per una gara di cross. La motocicletta guidata da Siekei (sulla quale viaggiava anche il compagno di allenamento Michira) si è scontrata frontalmente con un camion, ed i due atleti sono deceduti sul colpo.
Lo spettacolo continua
Domani torna, dopo una assenza di due anni per la ricostruzione del vecchio impianto, uno dei meetings europei indoor più prestigiosi, quello di Liévin, con un cartellone di prim'ordine che può contare sull'esordio di Dayron Robles, sullo scontro Lagat-Mekonnen-Baala sul miglio e su un'ottima pedana di triplo femminile con Pyatykh, Savigne, Sestak, Udmurtova e Magdelin Martinez. Ancora, Simone Collio sui 60 metri, con batteria ed eventuale finale nel giro di tre quarti d'ora. Sempre domani la Pedros Cup di Bydgoszcz (Polonia) con Majewski, oro a Pechino nel getto del peso.
Ancora dal prossimo fine settimana il meeting di Valencia, sabato, con Cheruiyot-Melkamu sui 3000 donne, ancora Majewski (che ha dichiarato non sarà agli Europei di Torino) contro il vice-olimpionico Cantwell, la Onyia sui 60 ostacoli, ed ancora Collio sui 60 (dove la scorsa stagione eguagliò il record italiano con 6.55). Domenica la perla del week-end, Karlsruhe, con spettacolo assicurato dalla presenza di Dayron Robles, Blanka Vlasic, Ariane Friedrich, Lolo Jones, e l'asta maschile con tutti i migliori tedeschi a giocarsi le carte per l'Europeo. Sul fronte USA, attesa per il Tyson Invitational di Fayetteville, ed altri meetings di qualità a Seattle, Ames e Chapel Hill.
Marco BuccellatoCondividi con | Tweet |
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