Internazionale, rotta su Torino



A tre giorni dai Campionati Europei indoor, l'Europa fa i conti con le forze disponibili, e dopo i nomi di Spagna, Germania, Gran Bretagna e Francia, ecco i protagonisti delle altre nazioni che saranno in pista e in pedana a Torino. Inoltre, ampio spazio all'attività australe ed a quella indoor statunitense. 

Cercatori d'oro 

Irlanda: tradizionalmente assai ostici in sala, presentano Mary Cullen tra le favorite dei tremila femminili, il già campione d'Europa Gillick sui 400, e l'ex-iridata O'Rourke sugli ostacoli, un po' appannata in questa stagione. Svezia: ritirato Holm, né carne né pesce l'attuale Klueft, attenzione al quattrocentista Wissman ed all'erede di Holm, Thornblad. Estonia: discreti nelle prove multiple, con una outsider nel lungo, la Balta, arrivata a 6.70 pochi giorni fa. Ungheria: temibile il mezzofondista Bene, gran passato da crossista nelle categorie junior e promesse. Finlandia: c'è Evila nel lungo, non in gran spolvero ma in crescendo di forma.

Bielorussia: a casa i migliori, è in crescita l'ostacolista Lynsha.  Romania: attenzione alla pesista Heltne-Vilceanu, esplosa recentemente con tre gare over-19 metri, livello mai nemmeno avvicinato in passato. E' ancora fuori gioco il triplista Oprea, in progresso la collega di pedana Bujin. Portogallo: niente Evora, ma l'espertissimo Rui Silva ed un bel gruppo di mezzofondiste come Augusto, Moreira e Monteiro. Repubblica Ceka: il recordman del decathlon Sebrle è della partita. Qualche buona individualità sulle pedane. Slovenia: Osovnikar appare meno reattivo che nelle ultime stagioni. La Sestak nel triplo è tra le favorite. Ucraina: selezione superiore alle venti unità, con Lebid e la ottocentista Petlyuk, oltre a ben tre saltatori in alto. Croazia: Blanka Vlasic, che da sola fa squadra.  

Chiudiamo con una grande squadra, la Polonia, forte un po' ovunque, a cominciare da Majewski, dalle pentatlete, dalla 4x400 uomini e dal solito gruppo del mezzofondo comprendente brillanti individualità sia maschili che femminili. Dal movimento continentale si attendono segnali di dinamismo da una generazione che sia di nuovo, a pieno titolo, competitiva. Un'Europa che sia capace di rigenerarsi e fare quadrato. Anzi, Ovale.

Chemnitz 

E' stato l'epilogo della stagione pre-Campionati Europei, ed anche il meeting dove il campione olimpico del peso Majewski ci ha ripensato ed ha deciso di presentarsi in pedana a Torino. Il record nazionale di 21.10 è il viatico migliore per l'assalto al titolo europeo. Nella città dell'ex-repubblica democratica tedesca, chiamatasi a lungo, nel dopoguerra, Karl-Marx-Stadt, in evidenza anche il lunghista Bayer, al primato personale con 8.17, e le sempre affidabili pesiste: Hinrichs 19.05, Kleinert 18.65. 

Febbre Friedrich 

In Germania c'è attesa per uno degli scontri più attesi dei Campionati Europei, quello tra la star tedesca Ariane Friedrich e la croata Vlasic. La Friedrich si è esibita ancora sabato scorso a Weinheim, dove ha vinto con due metri e per due volte ha provato i 2.06 del primato personale.  

Kingston è ovunque 

Mentre Usain Bolt conduceva nell'isola della velocità un inedito quartetto a un tempo mai visto in febbraio (38.10!), Asafa Powell e la compagnia giamaicana tornava ad essere protagonista nel Sydney Track Classic, un meeting dell'estate australiana che ha offerto parecchie buone prestazioni. Powell ha corso i 400 metri in 45.94, battuto dalla superlativa prestazione di Sean Wroe (45.28), da uno Xavier Carter transfuga dalle indoor (45.75) e dall'imberbe Mulcahy (45.84), che si dice sia il nuovo Darren Clark. Powell ha battuto fior di quattrocentisti come Steffensen e Hill, ed ha corso il solito ottimo lanciato nella 4x100 mista Barbados-Giamaica che ha vinto in 38.62.  

La vicecampionessa olimpica dei 400 metri, la giamaicana Shericka Williams, ha vinto i 200 in 22.93, portando sotto i ventitré un'altra Williams, Monique, che è neozelandese come Valerie Vili, scontata vincitrice del getto del peso con 20.09. In attesa di tornare a vestire la divisa del Kenya, Yusuf Saas Kanel si è imposto sui 1500 in 3:36.72 sul sempre più autorevole Birmingham e sul giovanissimo Gregson (3:37.24, limite nazionale junior).  

Glorie di casa: la solita McLellan è emersa sul fronte femminile con una ben assestata doppietta sui suoi 100 ostacoli (12.84) e sui cento piani (11.39 in netto sfavore di vento), mentre Thomas ha corso per la prima volta i 400 ostacoli in meno di 49 secondi (48.86), cogliendo un incoraggiante successo sull'ex-campione del mondo Jackson e sul sudafricano Van Zyl. Di Hooker non fa quasi notizia il grandioso 5.95 con cui ha battuto di mezzo metro Lukyanenko, suo principale avversario sulla pedana olimpica di Pechino.   

Un altro oro olimpico, Melaine Walker, ha inaugurato l'anno sui 400 ostacoli in 55.50, riponendo, per ora, i propositi di tornare al vecchio amore degli ostacoli alti. Sempre dagli ostacoli l'esordio outdoor di Oliver, che senza un alito di vento ha fatto frequenza da solo in 13.29. L'olimpionica meno popolare dell'intero parco medaglie d'oro di Pechino, la discobola statunitense Stephanie Brown sposata Trafton, è stata battuta dalla giovane realtà d'Australia Samuels (62.21 contro 61.72, terza l'ex-iridata Faumuina con 59.75).  

Conferenza globale 

Si è gareggiato in moltissime sedi, su due giornate e anche tre, grazie alla presenza delle prove multiple. Le varie manifestazioni hanno definito il quadro delle finali NCAA ormai prossime. Da tanta abbondanza sono scaturite anche delle migliori prestazioni mondiali stagionali ed un mondiale junior, quello di German Fernandez nel miglio a College Station (3:55.02, il secondo in poche settimane). Il lunghista dello Zimbabwe Makusha ha saltato più lontano di tutti al coperto planando ad 8.21 (e correndo in 6.60 sui 60) sulla pedana di Blacksburg (costa atlantica), dove lo sprinter-footballer Jacoby Ford ha eguagliato il miglior tempo dell'anno dei 60 metri correndo in 6.51.

Altro mondiale stagionale sul miglio donne, sempre a College Station, grazie alla siepista Jenny Barringer, che ha chiuso in 4:25.91 davanti alla kenyana Kipyego. Nello stesso impianto Trey Harts ha segnato 20.66 nelle batterie dei 200 prima di imporsi in finale in 20.79, e Porscha Lucas ha corso il secondo miglior duecento di stagione in 22.94. Qua e là: sulle piste troppo grandi di Seattle e Lexington ecco un 46.09 del bianco Boase sui 400 metri e la staffetta della Florida che chiude in 3:05.82 con il figlio di Calvin Smith in ultima frazione. Ora i campionati USA, in un'edizione pallida che ha trovato in extremis un paio di acuti da ostacoli e velocità. 

Campionati USA: Trammell è super 

Nel Reggie Lewis Track & Athletic Center di Boston sono confluiti ben pochi degli astri dell'atletica a stelle e strisce: quei pochi, però, hanno contribuito a dare visibilità mediatica ad una rassegna un po' raccogliticcia (basti pensare che nella finale dell'asta femminile hanno gareggiato in quattro!). Il record USA, in ogni caso, c'è stato, ed è arrivato proprio dall'asta, dove Jennifer Stuczynski è riuscita a migliorare di un centimetro il proprio recente limite sulla pedana familiare, superando 4.83.  Quasi-record, e stra-migliore prestazione mondiale stagionale, per Terrence Trammell, che in 7.37 ha mancato di un centesimo il limite nazionale di Greg Foster ed Allen Johnson.

L'altra degna recita è venuta dai 60 maschili, dove la tensione ha fatto una vittima illustre, Ivory Williams (6.52 in semifinale), privato della disfida per una squalifica ai blocchi. Si è imposto Mark Jelks in 6.51, ma la vera sorpresa è stata l'ascesa del 19enne DeAngelo Cherry, 6.57 in semifinale ed esplosivo 6.52 in finale per un pirotecnico secondo posto.  Altre cose buone: 7.84 di Lolo Jones sui 60 ostacoli, 7.15 di una resuscitata Me'Lisa Barber sui 60, 6.71 in extremis per Brittney Reese, 2.32 nell'alto di Manson e 20.67 di Dan Taylor nel peso, specialità che saluta il ritiro dalle competizioni di un grande interprete a cavallo di due millenni, John Godina, la bellezza di sei medaglie in altrettante competizioni globali. 

Varie dal continente americano 

In un meeting indoor a New York la neozelandese Kimberly Smith ha corso il secondo cinquemila più veloce della stagione in 14:39.89, uno dei migliori risultati di sempre. A Tampa, nella tradizionale 15 chilometri su strada, il fortissimo maratoneta Ryan Hall si è imposto in 43:23. Nella dieci chilometri di San Juan di Portorico vittoria non senza sorpresa per Vivian Cheruiyot (31:12) su Lornah Kiplagat (31:55). Ottava prestazione di sempre per il vincitore della corsa maschile, Sammy Kitwara, primo al traguardo in 27:26. Nella maratona messicana di Torreon vittorie casalinghe per Margarita Tapia (2:29:35) e per Carlos Cordero (2:12:48). 

Kaniskina da record 

Anche quest'anno i campionati invernali di marcia in Russia hanno sconvolto le tabelle delle cifre, ma anche in quest'occasione il record che ne è scaturito rischia di non essere omologato se non dovessero sussistere le condizioni tecniche necessarie (presenza di tre giudici certificati). La campionessa olimpica Kaniskina ha marciato in 1:24:56, cioè al di sotto del mondiale ufficiale di Olimpiada Ivanova (1:25:41). Grandi tempi anche per le piazzate, tutte meglio del tempo della Ivanova: Sokolova 1:25:26, Kirdyapkina 1:25:26, Shumkina 1:25:32. Altrettanto favoloso il tempo di Valeriy Borchin, che si è laureato campione nazionale dei venti chilometri maschili in 1:17:38.  

Fernandez, l'anti-Schwazer 

A San Pedro del Pinatar il campione europeo dei venti chilometri di marcia Francisco Fernandez ha esordito sulla distanza dei cinquanta chilometri (intenzionato a disputare ai Giochi di Londra, ma ancora incerto per Berlino), in un ottimo 3:41:02, miglior prestazione mondiale stagionale. 

Lanci sulle Canarie 

Campionati invernali di lanci un po' ovunque in Europa, ultimo test prima della Coppa Europa di Tenerife: il risultato migliore l'ha realizzato il martellista lettone Sokolovs, che a Riga ha migliorato il record nazionale con un lancio di 78.76. In Francia ha esordito Manuela Montebrun (72.71). Krisztian Pars ha esordito a Veszprem vincendo il titolo nazionale con 77.37. Clarissa Claretti ha disputato il secondo test in otto giorni a Cuba: anche stavolta l'azzurra si è imposta sulle specialiste locali con un lancio vincente di 68.09.

Tergat vince a Otsu, la Jamal a Manama 

L'ex-primatista del mondo ha concluso la maratona giapponese in 2:10:22, precedendo lo spagnolo Jose Rios (2:10:36), l'eritreo Yared Asmeron (2:10:49) ed il primo giapponese del folto gruppo di partecipanti locali, Masaya Shimizu, quarto in 2:10:50. Maryam Jamal si è imposta nei campionati asiatici di cross di Manama, un trionfo dell'ospitante Bahrain, che ha portato a casa cinque titoli su sei disponibili, lasciando al Qatar un solo titolo individuale.

 

Marco Buccellato


Condividi con
Seguici su: