Internazionale, un mondo sopra Berlino
Cento ore e poco più ai Campionati del Mondo di Berlino, la manifestazione più importante per l'atletica internazionale, fatta esclusione per le Olimpiadi. Nel notiziario di oggi le note più recenti dall'attività oltre confine, le notizie relative al Mondiale e qualche considerazione sulle gare che ci apprestiamo a gustare.
Gli ultimi risultati
A Cottbus, feudo dell'ex-Germania Orientale, il sabato agonistico ha regalato una superlativa staffetta 4x100 femminile statunitense. Con 41.58, migliore performance degli ultimi dodici anni (!), il quartetto composto da Lauryn Williams, Allyson Felix, Muna Lee e Carmelita Jeter ha mancato di undici centesimi il primato nazionale e di ventuno quello mondiale. Le riprese televisive hanno mostrato un cambio pessimo tra la Felix e la Lee (con arresto e ripartenza), dopo quello schiacciato tra Williams e Felix. Particolarmente efficace il lanciato della Felix.
Senza Gay, annunciato e poi a riposo precauzionale, Trammell-Rodgers-Crawford-Patton hanno chiuso in 37.85, miglior prestazione stagionale per un team non di nazionalità mista. Rodgers ha anche corso i cento in 10.14 con un metro e mezzo di vento contro, mentre un po' spento è apparso Spearmon (10.39). In apertura di meeting il notevole 77.20 della polacca Wlodarczyk, mondiale stagionale del martello a soli sessanta centimetri dal primato mondiale, che cancella il vecchio record di Polonia detenuto dalla scomparsa Kamila Skolimowska. Positivo l'ultimo test anche per le due tedesche Heidler (73.76) e Klaas (73.75, primato personale).
Pappas, troppo tardi
L'ex-campione dl mondo di decathlon Tom Pappas, saltati i Trials per infortunio, è rientrato nel tradizionale incontro di prove multiple tra Germania e Stati Uniti, disputato questa volta a Marburg, nell'Assia. Con 8.569 punti ha centrato la seconda prestazione mondiale dell'anno, garantendo largo margine in favore degli USA nella classifica a squadre. Nell'eptathlon le tedesche hanno vinto la manifestazione, ma nella classifica individuale il successo è andato alla statunitense Roehrig con 5.990 punti. Cattiva sorte mondiale per gli americani: oltre a Pappas, è assente anche il numero uno mondiale, Bryan Clay.
Salti e lanci del week-end
Da segnalare un 8.17 del tedesco Reif in Lussemburgo e l'8.15 del ceko Wagner a Tabor. Mokoena, all'ultimo test in Finlandia, ha saltato 8.20 a Lahti. Per i lanci un regolarissimo Pars (al terzo 79.95 in quaranta giorni, due volte nell'ultima settimana), ed i primati stagionali del ceko Melich (78.91) e dello slovacco Charfreitag (78.81, entrambi a Castres, in Francia).
Berlino 2009: Stati Uniti nel nome di Owens
Motivati dalla volontà di onorare le imprese di Jesse Owens nell'edizione berlinese delle Olimpiadi, gli statunitensi presentano una squadra forte di ben quarantotto medagliati olimpici e/o mondiali. Tra i più attesi Tyson Gay, Allyson Felix e Sanya Richards, in una selezione che conta anche diverse giovani novità nel segno del rinnovamento quali Roberts, Dutch e Jager. Occhio alle donne americane del mezzofondo, che non si presentavano da molti anni così forti e compatte in una grande manifestazione.
Le curiosità
La Romania non ha selezionato alcun atleta maschio per il mondiale: diciassette le atlete che compongono la spedizione, orfana della campionessa olimpica di maratona Dita-Tomescu. Veterani di lusso nella squadra spagnola: Jesus Angel Garcia, marciatore, è alla nona partecipazione iridata, mentre il pesista "Manolo" Martinez a Berlino toccherà quota otto.
Anche nel settore lanci i giovanissimi iniziano a frequentare i massimi palcoscenici: la squadra tedesca ha unito al gruppo il pesista David Storl, il nuovo Udo Beyer, mentre la Spagna porta nella gabbia del martello Cienfuegos, alla ricerca di soddisfazioni dopo la mezza delusione degli Europei junior.
L'anagrafe di Berlino
Lo sprinter più anziano del lotto 100-200 metri è, indovinate un po', il campione del mondo di Parigi Kim Collins. Annusando l'aria del palcoscenico preferito, ultimamente ha ingranato di nuovo e non dispera di trovare un posto in finale. L'atleta più anziano iscritto alle gare maschili è il maratoneta sloveno Kejzar, 43 anni suonati a febbraio, mentre il più giovane è il sedicenne Takooa, sprinter di Kiribati.
Più d'una quarantenne è iscritta alle gare femminili. Il record è della bielorussa Zvereva, quarantotto anni ed in pedana da trenta. Tredici volte finalista tra Europei, Mondiali ed Olimpiadi, sei volte sul podio, tre medaglie d'oro. Il contraltare è della diciassettenne sprinter Reklai, nativa di Palau, stato indipendente del Pacifico da soli quindici anni.
Vado, non vado
Qualche grosso calibro che non vedremo a Berlino. Per alcuni si tratta di rinunce comunicate da tempo, per altri di decisioni dell'ultima ora. Niente mondiale per Ladji Doucouré, vincitore dell'oro sui 110 ostacoli nell'edizione piovosissima di Helsinki 2005. Ancora ostacoli, ancora un nome illustre: Yuliya Pechonkina-Nosova, la primatista mondiale dei 400 ostacoli, si è chiamata fuori a causa del malanno respiratorio che le compromise altre partecipazioni globali nelle scorse stagioni. Ci sarà invece il greco Iakovakis, prima rinunciatario, poi tornato sulla decisione.
Sul fronte tedesco è out Irina Mikitenko, l'ex-kazaka che era tra le favorite della maratona, fuori condizione e con diversi allenamenti saltati a causa di un grave lutto familiare. Capofila mondiale stagionale della 42 chilometri, aveva a lungo coltivato il sogno di vincere il titolo mondiale nel giorno del suo trentasettesimo compleanno. Al suo posto correrà Ulrike Maisch, titolata campionessa europea a Göteborg 2006.
Sempre per la Germania, ma in pedana, mancherà la pesista Petra Lammert, campionessa europea indoor a Torino. Salti: nell'asta femminile è k.o. la Feofanova e mezza acciaccata la Stuczynski (che però gareggerà). Nell'asta maschile è infortunato Lukyanenko, argento olimpico. Nell'alto uomini, dopo il forfait del campione olimpico Silnov, resterà a casa anche l'argento di Pechino Mason. Di quel podio, avremo in gara soltanto l'altro russo Rybakov.
Fuori gioco anche la triplista greca Devetzi, per la quale è in forse la stessa prosecuzione dell'attività. Velocità: niente mondiale per il campione europeo under 23 dei 200 Toby Sandeman, infortunatosi dopo il successo di Kaunas.
I motivi del mondiale
Le luci della ribalta globale saranno accese soprattutto su Usain Bolt. Dopo i tre ori olimpici ed i tre primati mondiali ogni sua apparizione rappresenta un evento mediatico oltre che sportivo. Stavolta, più che Asafa Powell, l'ostacolo da superare appare il rigenerato statunitense Gay, che tra una discesa in pista ed una rinuncia ha mostrato di essere l'unico terrestre in grado di poter impegnare il giamaicano. Duopolio escluso, sui cento metri vanno in vetrina anche il piccolo americano Rodgers e l'antiguano Bailey. Al battesimo del fuoco il francesino Lemaître e l'azero Guliyev, junior che vanno come razzi. Sulla distanza doppia il divario appare ancora più netto. Dietro i due titani, a quasi mezzo secondo, il resto del mondo.
Le rivincite
Tante le occasioni di rivalsa dorata, ad iniziare da quella auspicata da Jeremy Wariner, sconfitto a Pechino da LaShawn Merritt nei 400 metri. La specialità non ha offerto molto quest'anno, ed i due non si incrociano dalle finali IAAF di Stoccarda dello scorso anno. Altri americani a caccia di rivincite sono i pesisti, beffati dal polacco Majewski a Pechino, che però ha onorato quel titolo con una serie di performances in crescendo fino ai due recenti primati nazionali.
Nuovi re e regine
Rispetto ai verdetti di Pechino, ci saranno sicure novità di vertice in alcune gare, per l'assenza dei campioni olimpici: è il caso dell'alto femminile, in seguito al ritiro della belga Hellebaut, e degli 800 uomini, dove il Kenya non conterà sull'apporto di Wilfred Bungei. Assenti anche gli olimpionici di maratona, cui succederanno come successori, con l'oro iridato, due nomi differenti da quelli di Samuel Wanjiru e Constantina Dita.
Il numero dei campioni del mondo nuovi di zecca sarà notevole per l’impossibilità di molti “ori” di Osaka a difendere il titolo iridato a Berlino : fuori gioco per squalifica Tsikhan, per infortuni Liu Xiang, la Klüft, la Pittman-Rawlinson e Deakes, ritirato Perez, escluso Kibet, non presente la Ndereba.
Le altre gare
Asbel Kiprop riceverà a Berlino l'oro olimpico cui ha diritto dopo la sospensione di Ramzi. I millecinquecento metri saranno tra le gare a più alto tasso di thrilling. A voler impedire al ventenne kenyano dalle gambe di un ibis l'accoppiata Olimpiade-Mondiale saranno personaggi del calbro di Keitany, Choge, il rigenerato Baala, il sorprendente Gregory Konchellah (Yusuf Saad Kamel, impegnato su 1500 ed 800 come l'altro uomo del Bahrein, Mansoor), i pericolosi marocchini, il vecchio Lagat. Una gara tra le più ricche di talenti.
Africa, non solo mezzofondo
Due pretendenti su tutti: il lunghista Mokoena all'assalto del rigenerato Phillips e di Irving Saladino, e l'ostacolista Van Zyl contro il continente panamericano. Il mondiale, nella sua storia recente, ha già avuto i colori del Sud Africa sul gradino più alto del podio. Perso per infortunio il grande talento dell'alto Freitag, l'Africa che non corre le distanze dagli 800 alla maratona conta su questi due grandi campioni sudafricani.
Le lotterie
Le gare con i pronostici più indecifrabili, dove in molti (o molte) possono ambire all'oro, giocandoselo secco in pochi secondi. E' il caso dei cento ostacoli, dove un errore manda al tappeto le certezze e le quote dei bookmakers (vedi Lolo Jones a Pechino). Almeno cinque atlete possono giocarsi a buon diritto, sulla carta, la maglia iridata: l'australiana McLellan, le canadesi e le statunitensi.
Le guerre psicologiche
Vlasic vs Friedrich: lo scontro potrebbe decidersi ad altezze da primato. La Vlasic ha incassato duri colpi e Pechino e Torino, ma nell'ultimo faccia a faccia ha vinto per un errore di meno, minando la sicurezza della tedesca, che giocherà in casa. Scontro epocale anche nel giavellotto femminile, con il duo di casa Obergföll e Nerius atteso all'esame della primatista del mondo Spotakova e della giovane russa Abakumova, meno esperta ma, come visto a Pechino, fatta di ferro.
Mondiale numero dodici
L'edizione cui andiamo ad assistere si annuncia come spettacolare, come le undici che l'hanno preceduta, ed attesa più delle altre annate post-olimpiche. Il mondiale conclude un trittico di eventi planetari magnifico e per molti versi indimenticabile, Osaka-Pechino-Berlino, prima di lasciare la scena l'anno venturo ai Campionati Europei, e riprendere il cammino verso Londra 2012 ripartendo dai Mondiali di Seul.
A quattro giorni e mezzo dal via della dodicesima edizione dei Campionati del Mondo, le ragioni per appassionarsi allo spettacolo dell'atletica, in una delle sue massime espressioni, non mancano. Nel file che è disponibile da alcuni minuti nella sezione statistiche, oltre centocinquanta pagine di numeri e suggestioni raccontano un 2009 ancora lontano dal suo epilogo.
Marco Buccellato
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