E' morto Samaranch, il cordoglio dell'atletica



Il presidente della FIDAL Franco Arese, a nome di tutta l'atletica italiana, partecipa al cordoglio che in questo momento sta attraversando il mondo dello sport per la scomparsa del Presidente Onorario del Comitato Olimpico Internazionale, Juan Antonio Samaranch che si è spento oggi, a Barcellona, all'età di 89 anni. Era stato ricoverato all’Ospedale Quiron della città catalana per una grave insufficienza cardiaca. Samaranch era nato il 17 luglio 1920, a Barcellona. Membro CIO dal 1966, era entrato nell’Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale nel 1970 e assunto il ruolo di vice Presidente nel 1974. Nel 1980 era stato eletto Presidente, raccogliendo il testimone dall’irlandese Michael Morris Killanin. Nel corso della sua Presidenza, dopo aver superato il difficile momento legato al doppio boicottaggio delle edizioni olimpiche di Mosca e Los Angeles, si era fregiato del merito di far ottenere ai Giochi Olimpici il titolo di manifestazione sportiva più importante del mondo, aprendo anche alla partecipazione degli atleti professionisti. Nel 2001, lasciata la poltrona di numero uno a Jacques Rogge, era stato insignito del ruolo di Presidente Onorario, mentre uno dei due figli, Juan Antonio Junior, era entrato come membro. E’ stato anche Presidente (1967-1970) del Comitato Olimpico Spagnolo e Vice-Presidente del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo, oltre che Presidente della Federazione Spagnola di pattinaggio. Aveva ricoperto il ruolo di capo missione ai VII Giochi Olimpici Invernali di Cortina d’Ampezzo nel 1956 e ai XVII e XVII Giochi Olimpici Estivi di Roma 1960 e Tokyo 1964. Diplomato in economia, è stato tra l’altro membro del consiglio di amministrazione di diverse banche, Presidente Onorario di "La Caixa", consigliere comunale responsabile per lo sport nella città di Barcellona e delegato nazionale per l'Educazione Fisica e Sportiva. E’ stato infine ambasciatore spagnolo presso l'Unione Sovietica e la Repubblica di Mongolia popolare (1977-1980). Da giovane aveva frequentato il college tedesco, la scuola di Barcellona per gli studi di business e studiato all'estero a Londra e negli Stati Uniti. Amava l’hockey e aveva praticato la boxe e il calcio, ma era affascinato da tutte le discipline, quelle capaci di contraddistinguere la sua escalation dirigenziale e segnare, in modo indelebile, il percorso d’una vita vissuta in nome dello sport.

Nella foto, Juan Antonio Samaranch (archivio FIDAL)




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