Golden Gala, le sfide della velocità
La velocità è uno dei piatti forti del Golden Gala di quest’anno. La stella è certamente Asafa Powell, che è stato protagonista di un avvio di stagione esaltante. Guida la lista 2010 con il 9.83 di Ostrava, ottenuto il 26 maggio con pista semi allagata, ma a Oslo il vento lo ha beffato, invalidandgli (+2.1) uno straordinario 9.72. Complice anche la precoce – e momentanea – uscita di scena del connazionale Usain Bolt, Powell è il signor sprint di questa prima parte d’anno. Contro di lui, giovedì sera, tre giamaicani: Frater, Clarke e Forsythe, per una serata a tutto reggae-time. Da seguire con attenzione particolare il gioiellino francese Cristophe Lemaitre, 20 anni ancora da compiere ma già capace di 10.03 quest’anno, ed in attesa di compiere il primo sub 10 secondi. Casa Italia sarà difesa da Simone Collio, il più efficace degli azzurri in questo avvio outdoor, con uno stagionale (ventoso, +2.9) di 10.11, ottenuto a Doha. Notevole anche il parterre dei 200 metri, con il capolista mondiale degli umani (dopo Bolt), ovvero lo statunitense Walter Dix, 19.89 ad inizio maggio. Al via anche l’altro sub 20 dell’anno, ancora in maglia USA, Wallace Spearmon (19.98). In chiave italiana da seguire con curiosità anche il 20enne Diego Marani (Riccardi), capace domenica scorsa a Firenze di un interessante 20.99 con quasi due metri di vento in faccia (-1.8). Notevole la start list dei 400 metri. La guida, in termini di notorietà, lo statunitense Jeremy Wariner, pluridecorato asso a stelle e strisce che detiene anche il record del meeting con 43.62. Wariner, reduce dalla vittoria nella tappa Diamond League di Shanghai, è alla caccia del primo -45 secondi dell’anno: troverà sulla sua strada Chris Brown (Bahamas) e i connazionali David Neville e Angelo Taylor, con quest’ultimo che vanta la clamorosa accoppiata di ori olimpici nel giro di pista con barriere (Sydney e Pechino), e sempre abilissimo anche sul piano (bronzo mondiale nel 2007 a Osaka). In pista anche Claudio Licciardello (Fiamme Gialle), il vice campione europeo indoor di Torino 2009, in cerca di un rilancio dopo i problemi fisici patiti la scorsa estate (quest’anno per lui 46.13 nel vento di Vila Real de Santo Antonio, in Coppa dei Campioni).
Negli ostacoli alti, ancora un grandissimo del Golden Gala: Dayron Robles, il cubano primatista del mondo e campione olimpico in carica, che ha realizzato una delle cose più belle viste quest’anno: un incredibile 13.12 sotto un vero e proprio diluvio a Ostrava, con gli avversari lasciati a distanze siderali. Caduto a Hengelo (dove ha trovato ancora freddo e pioggia), il cubano sembra pronto a riprendersi la scena, attualmente sottrattagli - sotto forma di leadership stagionale – dallo statunitense Oliver, unico capace di scendere sotto i 13 secondi quest’anno (12.99). Chiusura di serata con le staffette 4x100, corse molto di rado al Golden Gala ma sempre in grado di assicurare spettacolo: in campo anche un quartetto giamaicano (forse con Powell), mentre gli azzurri – con due quartetti assemblati da Di Mulo - si giocano un posto per la Coppa Europa di Bergen (19 e 20 giugno).
Tra le donne, brilla un altro dei nomi copertina: quello di Shelly Ann Fraser, la compatta sprinter giamaicana che ha già messo in bacheca i titoli olimpico e mondiale nella prova individuale. La sua stagione non è stata ancora fortunata da un punto di vista atmosferico, nel senso che il suo miglior crono (11.04) è stato realizzato nella prova “acquatica” di Ostrava. E’ lecito attendersi quindi da lei un progresso notevole sulla veloce pista dell’Olimpico (qui la connazionale Stewart lo scorso anno fece segnare un clamoroso 10.75). Sarà un festival centro-nord americano, guidato dalla Sturrup (Bahamas), e con ben tre statunitensi (Moore, Asumnu, e Mikkele Barber). Nei 400 metri ostacoli, tutti gli occhi saranno sulla statunitense Lashinda Demus, 53.34 nel 2010, orfana però nella serata dell’Olimpico della campionessa mondiale (ed olimpica) in carica, la giamaicana Walker, costretta allo stop da un infortunio. In gara però ci saranno la russa Antyukh, la giamaicana Spencer, e la coriacea polacca Anna Jesien, capace sempre di finali travolgenti.
Marco Sicari
Nella foto, lo sprinter Asafa Powell (Giancarlo Colombo/FIDAL)
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