Assoluti, Howe torna nel lungo a Grosseto



Su questa pista azzurra ha conosciuto i primi grandi trionfi della sua carriera. Era il 2004 e l'allora diciannovenne Andrew Howe qui diventava il campione del mondo juniores di lungo e 200. A sei anni di distanza quel ragazzo torna a Grosseto. Con due medaglie d'oro europee e un argento iridato lungo gli 8,47 metri del nuovo record italiano saltato ad Osaka nel 2007. Ma anche con addosso i segni di due stagioni, il 2008 e il 2009, nelle quali a causa di infortuni non si è potuto più esprimere al meglio di sè. A settembre del 2009 l'operazione al tendine in Finlandia e poi un inverno intero davanti per il recupero. Per esserci nel 2010, l'anno degli Europei di Barcellona. A maggio rieccolo di nuovo in pista. Sotto la pioggia, sui blocchi dei 100 di una seconda serie della prima fase regionale dei Societari Assoluti a Casal del Marmo (Roma). Con la maglia rossa della Studentesca CaRiRi, la società in cui è cresciuto. Nel vento (+3.7) corre in 10.29. Sarà sprinter ancora una volta a fine maggio, a Rieti, chiudendo in 10.30 (0.3). Lo stesso pomeriggio di gare di quel 30 maggio, però, lo vedrà anche al via dei 200 per correre a fermare il cronometro in 20.71 (-0.4). Ad oggi quel tempo è la migliore prestazione stagionale italiana dell'anno (la dodicesima in Europa) sul mezzo giro di pista, "in comproprietà" con il finanziere Matteo Galvan. Ma nelle prossime due giornate dei Campionati Italiani Assoluti, allo Stadio Zecchini non verrà solo per correre i 200 (batteria, giovedì 1° luglio alle 17.40, ev. finale ore 20.05). Ad attenderlo, domani (mercoledì 30 giugno alle 19.45), c'è anche la pedana del lungo. Qui l'atleta dell'Aeronautica ha saltato l'ultima volta e da qui vuole provare a ricominciare. Era l'8 agosto del 2009 e, in un test pre Mondiali di Berlino (a cui poi rinunciò, ndr), atterrò a 7,83. Due centimetri in meno di quanto, 7,85, il 28 luglio aveva fatto nella gara d'esordio di Montecarlo. "Tornare su questa pedana - racconta Andrew alla vigilia della rassegna tricolore - è una bella emozione. Ho tanti bei ricordi qui come quelli delle vittorie ai Mondiali Juniores. Ma ormai sono cresciuto e voglio essere un altro Andrew".

Un Andrew che salta o che corre?
"Un Andrew che salta e che corre. Una cosa alla volta, però. Qui ho voglia di saltare e penso di correre almeno la batteria dei 200. Dolore non ne sento più. Ieri, tra l'altro, mi sono sottoposto ad una risonanza al piede e sembra essere tutto a posto. Non faccio pronostici, ma il fatto che poi, stavolta in pedana ci sia un altro italiano (Stefano Tremigliozzi, ndr) che abbia appena superato gli 8 metri (8,01 ad Avellino, ndr), per me sarà un bello stimolo in più per far bene".

Nella foto, Andrew Howe (Giancarlo Colombo/FIDAL)

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