Daegu, ecco Abate, domani Grenot e La Mantia



La pioggia ha fatto la sua comparsa a Daegu, elevando il tasso di umidità ma abbassando la temperatura, giunta ormai a livelli di primavera inoltrata (soprattutto, se comparata con le temperature italiane di questi giorni). Tutto come da programma per la squadra azzurra, che ha raggiunto in mattinata le 14 unità, dopo l'arrivo dell'ostacolista Emanuele Abate, proveniente da Shenzhen, e quindi già oltre il jet lag. Per tutti (tranne per il già citato Abate) inizio di giornata con i prelievi ematici previsti dal protocollo IAAF, seguiti (per buona parte degli azzurri) da una seduta di allenamento. Per gli altri, training pomeridiano, con i due lanciatori Vizzoni e Rosa a scambiarsi i ruoli rispetto alla prima giornata di lavoro (la veneta in pedana, anche se condizionata dalla pioggia, il toscano in palestra). Consueta razione di chilometri per Giorgio Rubino e Alex Schwazer, imitati nella prolungata percorrenza dell'anello asfaltato da un Daniele Meucci che appare in buone condizioni di forma. In serata, si è aggiunto al gruppo del villaggio anche il capo delegazione, il vice presidente vicario Alberto Morini; con lui, hanno viaggiato anche gli altri componenti la delegazione italiana che prenderà parte, da domani, al Congresso elettivo IAAF. Cinque i candidati: il già nominato Alberto Morini (quota maschile del Comitato Donne, virtualmente già eletto); Anna Riccardi (che corre per la conferma in seno al Consiglio); Maurizio Damilano (in lizza per la conferma nel ruolo di Chairman del Comitato Marcia); Massimo Magnani (per un posto nel Comitato della corsa campestre, da presidente o da membro); Pierluigi Migliorini (Comitato Veterani). La tornata elettorale è in programma nella giornata di dopodomani, mercoledì 24 agosto. 

Nello stadio, i lavori di preparazione sono ormai prossimi alla conclusione. E' stato montato un terzo maxi schermo (e l'aggettivo ci sta tutto, viste le dimensioni) sulla tribuna opposta a quella d'arrivo, mentre l'impianto di riscaldamento, posto nelle immediate vicinanze, ma sul pianoro di una vicina collina, ha smesso oggi di funzionare anche come impianto di allenamento. Qui si accederà solo a partire da sabato 27, nel warm-up pre gara. Elevatissimo il numero di volontari coinvolti, dislocati in tutte le aree di attività del Mondiale. Tutti giovanissimi, tutti molto cordiali: sono la vera ossatura del Comitato Organizzatore, una macchina dai numeri impressionanti pronta ad almeno due settimane di lavoro spasmodico. Ancora arrivi nella squadra italiana: domani sono previsti gli ingressi al villaggio di Libania Grenot, Simona La Mantia e Ruggero Pertile. Al Mondiale mancano: cinque giorni.

m.s.

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2 - Luci e lucine - La domotica, nel villaggio atleti di Daegu, è di casa (e scusate il gioco di parole, perché si tratta dell'insieme delle tecnologie che rendono "intelligente" proprio la casa). La domotica, per noi europei - ed in particolare per noi italici, che di solito, queste cose, ci limitiamo ad inventarle - è una brutta bestia. Negli appartamenti, ogni tanto, suona qualcosa. Un bip, seguito da un altro, e un altro ancora (magari per una finestra lasciata socchiusa, o per la temperatura dell'aria troppo bassa). Una luce che si spegne. Una radio che si accende. Una vocina che grida l'allarme. Praticamente ogni ora. Notte e giorno. A conforto, nel tinello, campeggia il pannello di comando touch screen. In coreano, però. Capita allora che, allo spegnersi della lucina, o al risuonare della vocina, parta il volontario (italico) di turno, dispostissimo a smanettare a casaccio sul touch screen. Finendo per ingarbugliare (cos'altro?) la matassa. Alla mezzanotte e mezza di ieri, con una raffica di sorrisi ed un'estenuante sequenza di inchini, il tecnico del "building" è intervenuto. Per l'ultima volta. Il touch screen giace, adesso, desolatamente spento. Niente più bip o lucine. Il volontario (italians) è seduto in un angolo. Triste. Costretto a scrivere queste note.




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