Eaton 6645 punti da record
10 Marzo 2012E’ stato uno straordinario pomeriggio a Istanbul, per la seconda giornata dei Mondiali indoor. E’ arrivato anche un primato del mondo, il secondo della manifestazione, siglato dallo statunitense Ashton Eaton nell’Eptathlon, capace di 6645 punti, settantasette in più del limite precedente, 6568, stabilito dallo stesso atleta a Tallinn il 6 febbraio del 2011. Eaton ha compiuto un’impresa da vero superman, mettendo insieme, nelle due giornate di gara, numeri in qualche caso impressionanti. Questi i parziali: 6.79 nei 60 metri, 8,16 nel lungo, 14,56 nel peso, 2,03 nell’alto, 7.68 nei 60 ostacoli, 5,20 nell’asta, 2:32.77 nei 1000 metri conclusivi. La notizia del giorno, record di Eaton a parte, è il ritorno sul trono mondiale dello statunitense Justin Gatlin, già vittima della rete dei controlli antidoping, e oggi re dei 60 metri con un eccellente 6.46, davanti a Carter (6.54) e a Chambers (6.60).
L’appuntamento con il record del mondo sembrava vicino per l’ostacolista australiana Sally Pearson, che infatti ha sfiorato il 7.68 di Susanna Kallur, correndo in un fantastico 7.73, quarta prestazione di sempre nella specialità.
L’attesa finale dei 400 metri ha trovato una nuova stella per l’atletica mondiale, Nery Brenes, bandiera del Costarica, capace di affermarsi in un sontuoso 45.11, record dei Campionati, mentre il povero Kirani James, il 19enne campione del mondo di Daegu, dall’impossibile prima corsia (toccatagli in sorte anche per via dello scellerato turno di semifinale, chiuso al secondo posto), ha dovuto accontentarsi del sesto posto (46.21). Nei 400 metri donne, successo rotondo di una Sanya Richards di nuovo capace di esprimersi sui livelli (50.79) che le sono stati abituali per tanto tempo. Entusiasmo alle stelle per le due medaglie (argento nei 1500 maschili, bronzo in quelli femminili) vinti dai padroni di casa turchi: nella gara femminile, stravinta dalla etiope Genzebe Dibaba, terza piazza per la Alptekin; in quella maschile, assai più combattuta (anche perché corsa su ritmi tattici), argento per Ozbilen, alle spalle del marocchino Iguider (3:45.21).
Sono sempre i concorsi a regalare però le cose migliori. L’asta ha visto il successo del francese Renaud Lavillenie (5,95), che ha sfiorato i 6 metri (a gara vinta, due tentativi a 6,02), attaccati anche da Brad Walker (poi terzo, con 5,80, alle spalle del tedesco Bjorn Otto, stessa misura).
Nel lungo maschile, dall’esito rocambolesco, ben tre atleti in due centimetri: oro al brasiliano Da Silva con 8,23, la stessa misura dell’australiano Frayne (battuto perché Da Silva ha ripetuto la misura ben due volte…, contro l’8,17 dell’autraliano) e bronzo per il russo Menkov, 8,22. Sulla stessa pedana, da applausi la britannica (ex cubana, ed ex sudanese) Yamile Aldama, 14,82 e oro mondiale a ben 39 anni d’età. Corona del peso, infine, per la neozelandese Valerie Vili, 20,54, a stoppare il desiderio di rimonta della bielorussa Ostapchuk, 20,42.
Domani la terza e conclusiva giornata della rassegna iridata con 12 titoli da assegnare. In chiave azzurra occhi puntati sulla finalissima del triplo (ore 15:10) con Fabrizio Donato e Daniele Greco, sulla sprinter Audrey Alloh (in semifinale alle 13:15) e sugli ostacolisti Emanuele Abate e Paolo Dal Molin (semifinali 13:45).
m.s.
TV: diretta sulle reti di Rai Sport con questi orari. Domenica 11 marzo: 13.35-14.20, 14.55-17 (Rai Sport 1).
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