Donato: "La giornata più bella"
30 Giugno 2012di FIDAL
"Sapevo di essere in condizione, altrimenti non sarei venuto qui. - le prime parole di Fabrizio Donato da campione europeo del triplo - Mi sento come sto di solito nei miei migliori inverni. Il 17,28 d'apertura iniziale dell'ucraino El-Sheryf è stato uno stimolo per me che mi ha proiettato verso una serie lunghissima della quale sono pienamente soddisfatto. Malgrado la pioggia e una rincorsa non standard accorciata, come in qualificazione, da 18 a 16 passi. Il mio tecnico Roberto Pericoli mi diceva che oggi avrei potutro saltare anche solo con 10 passi. In effetti, sentivo le gambe leggere e riuscivo a rimbalzare benissimo. Non vi nascondo che quando ho visto quel 17,63 ventoso, ho pensato: e adesso facciamone un regolare da record italiano (suo il primato assoluto, 17,60 nel 2000 a Milano, ndr). Ringrazio Federazione e Fiamme Gialle per avermi assistito nel recupero dopo l'infortunio al bicipite femorale dei Mondiali Indoor. La mia programmazione resta focalizzata su Londra, sento di avere ancora margine e - aggiunge scherzando - quasi quasi magari piovesse anche lì! Intanto, un pensiero alla mia famiglia e a mia figlia Greta che prima di partire mi ha regalato questa maglia - dice mentre la mostra con orgoglio sotto la divisa azzurra - c'è scritto a caratteri tricolore: "Papà sei un campione!"."
Anche Daniele Meucci ha una dedica speciale per la sua medaglia d'argento sui 10000 metri: "Questa è per mio figlio Dario che ha appena compiuto sei mesi. Pensando alla gara, mi aspettavo che uno come Lamdassem la mettesse giù più forte, invece, è stata una corsa troppo addormentata: siamo rimasti in otto quasi fino all'ultimo giro. Per di più in gara sentivo delle fitte allo stomaco che mi hanno dato abbastanza fastidio. Ai 300 metri ho iniziato la mia progressione fin quando non mi si è messo in mezzo il russo Rybakov che mi ha lasciato un po' fuori. In volata poi ho dato tutto quello che avevo. Ma non sono al cento per cento. Cinque giorni prima di venire ad Helsinki ho avuto un problema ad un ginocchio che, per fortuna, sono riuscito a risolvere in tempo. A Barcellona 2010 avevo vinto il bronzo e non c'erano tutte queste aspettative su di me, qui, invece, la situazione è stata diversa e un po' di tensione si è fatta sentire. Questo risultato arriva tra il 27:32.86 di Palo Alto e i Giochi Olimpici. Qui i 5000 mi sono serviti per rompere il ghiaccio, a Londra mi piacerebbe doppiare. Ci sono abbastanza giorni per farlo".
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