Olimpiade 20km record Rigaudo settima

11 Agosto 2012

A Londra, Lashmanova batte ancora Kaniskina e fa il record del mondo, 1h25:02. Rigaudo 1h27:36, Giorgi quattordicesima in 1h29:48

di FIDAL

Il terzo primato del mondo dei Giochi Olimpici di Londra, dopo quelli in pista di Rudisha negli 800 e della 4x100 donne degli Stati Uniti, arriva dalle strade di The Mall e dalla 20km femminile di marcia. Ad ottenerlo in 1h25:02 è la ventenne russa Elena Lashmanova che, nel tratto finale, supera di 7 secondi la connazionale, olimpionica uscente e superfavorita, Olga Kaniskina, argento (1h25:09) dopo una gara tutta al comando per oltre 19km. Il precedente limite mondiale apparteneva ad un'altra russa, Vera Sokolova che il 26 febbraio del 2011 a Sochi aveva marciato in 1h25:08. Bronzo alla cinese Shenjie Qieyang che con 1h25:16 toglie anche il record asiatico alla compagna di squadra Hong Liu, argento a Daegu 2011 ed oggi quarta in 1h26:00. In chiave azzurra, il bronzo di Pechino 2008, Elisa Rigaudo conferma il suo spirito combattivo e, in una gara a ritmo di record del mondo, chiude settima in 1h27:36. Bene anche la 22enne Eleonora Anna Giorgi. Il suo debutto olimpico vale il quattordicesimo posto a suon di primato personale, migliorato per la terza volta nel 2012, a 1h29:48. Per lei un progresso notevole di 1 minuto e 20 secondi.   

LA CRONACA - Lungo i viali alberati di The Mall c'è una temperatura di 22 gradi (umidità al 46%). Partenza sprint per l'olimpionica Olga Kaniniskina che prova subito a prendere il largo. Si lancia al suo inseguimento solo la cinese, argento mondiale di Daegu, Hong Liu. Le due atlete procedono a passo spedito scavando rapidamente un vantaggio che al 4° km (passaggio in 17:03) diventa già di 18 secondi. Nella pattuglia delle inseguitrici (17:21) c'è Elisa Rigaudo con le russe Kirdyapkina e Lashmanova, le cinesi Lu e Qieyang e la guatelmateca Ortiz. Eleonora Giorgi viaggia, invece, intorno alla trentesima posizione (17:54). Le battistrada proseguono a ritmo incredibile, ma la Kaniskina si presenta al giro di boa in 42:33 con la Liu (42:50) che tra l'8° e il 10° km perde 17 secondi, mentre i giudici assegnano ad entrambe un cartellino rosso per sospensione. La Rigaudo è settima (43:29), a 13 secondi da russe e cinesi (43:16). Giorgi ventottesima in 45:21 con una proposta di squalifica per sbloccaggio, la stessa che da lì a poco sorprende anche la finanziera piemontese. La Kaniskina è scatenata. Marcia a testa alta con lo sguardo fiero, a ritmo di primato del mondo. Al 14° km c'è solo lei (59:36), la Liu viene rimontata da Lashmanova, Kirdyapkina e dalla connazionale Qieyang che procedono a 24 secondi dalla leader russa. Rigaudo sempre settima (1h00:53) e Giorgi ventunesima (1h03:40). Si procede così fino alla campana dell'ultimo giro. La Kaniskina (1h16:38) sembra avere già l'oro al collo, ma quella che alle sue spalle fino a poco prima era una voragine di secondi, diventa un margine sempre più sottile. Sulle sue tracce si mette, infatti, senza troppi timori reverenziali la ventenne Lashmanova (1h16:55 al 18° km), colei che quest'anno ha già "osato" batterla in Coppa del Mondo a Saransk.

Dopo l'ultimo rifornimento, il divario tra le due si assottiglia ad una manciata di secondi e in dirittura d'arrivo, con il traguardo ormai a vista, avviene il sorpasso. La Kaniskina fa una smorfia, stringe i denti, ma deve arrendersi. L'oro ed anche il record del mondo oggi vanno alla Lashmanova, 1h25:02. La 27enne campionessa di tutto stavolta è "soltanto" d'argento, 1h25:09. Non è da meno il crono della terza classificata, la cinese Qieyang, 1h25:16 primato asiatico sottratto proprio alla connazionale Liu, quarta in 1h26:00. Elisa Rigaudo, come a Saransk in Coppa del Mondo, chiude al settimo posto 1h27:36. Bene anche l'altra azzurra Giorgi, protagonista di un finale che, dal 16° (1h12:32) al 20° km, la porta a rimontare ben sette avversarie. Quattordicesima. Curiosità: anche per lei si tratta dello stesso piazzamento di Coppa del Mondo, ma stavolta il crono è 1h29:48, nettamente primato personale.

RIGAUDO: "MI MANCA IL RECORD ITALIANO" - "Una gara fortissima - dichiara Elisa Rigaudo - l'avevo capito subito che oggi sarebbe stata da record del mondo. Ad un certo punto ho dovuto decidere se restare da sola o stare nel gruppo delle delle inseguitrici. Era il treno giusto, ma so bene che patisco gare così veloci e ho scelto di portare le gambe a casa. Ultimo giro mi ero un po' demoralizzata perchè vedevo la cinese Lu davanti a me e non riuscivo a riprenderla. Comunque posso essere soddisfatta per un settimo posto in una gara del genere. Mi è mancata un po' di potenza nelle gambe, ma per fortuna la testa c'era. Peccato solo per il record italiano (1h27:09 di Elisabetta Perrone nel 2001, ndr), ci tenevo. Ci ero arrivata vicina con il bronzo di Pechino (1h27:12, ndr), vuol dire che non posso smettere perchè devo farlo. Complimenti ad Elenonora Giorgi, promette molto bene e, quando lascerò, sarò contenta di lasciarle lo scettro. Intanto - aggiunge la 32enne marciatrice piemontese - ho il tempo di fare un secondo figlio e poi Rio de Janeiro 2016! Durante la gara cercavo mia figlia Elena con lo sguardo, era lungo il percorso a farmi il tifo e prima di partire mi aveva detto "Mamma vai forte!". Devo dire grazie a mio marito Daniele, al mio tecnico Sandro Damilano, al mio club le Fiamme Gialle e alla Federazione che mi hanno sempre supportato in questi anni".

"All'inizio per me è stato difficile tenere il mio ritmo - racconta la lombarda Eleonora Giorgi - perchè le altre sono partite velocissime e ho dovuto cercare di conservare le energie per il finale. Non posso che essere contenta di questo risultato. Sapevo di stare bene, ma non pensavo fino a questo punto. Fino allo scorso anno non avrei mai creduto di poter essere oggi alle Olimpiadi! Dico grazie alle Fiamme Azzurre, alla Federazione e al mio tecnico Gianni Perricelli, perchè altrimenti non avrei potuto fare il salto di qualità che mi serviva".

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File allegati:
- RISULTATI/Results
- Le FOTO della NONA GIORNATA/Photos

Elena Lashmanova, oro olimpico e record del mondo della 20km di marcia (foto Colombo/FIDAL)


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