Mondo: Tadese forza 5, Chicago etiope
09 Ottobre 2012di FIDAL
Mondiali di mezza maratona a Kavarna: pokerissimo di Tadese
Alla ventesima edizione, il Campionato del Mondo di corsa su strada è approdato in Bulgaria. Il caldo è l'umidità hanno condizionato i risultati tecnici, tuttavia ragguardevoli. Merito di Zersenay Tadese, l'eritreo che nel Mondiale di mezza maratona ha trovato la sua ideale dimensione, che a Kavarna ha colto il quinto successo nella storia iridata della distanza, dopo aver trionfato consecutivamente dal 2006 (qui la distanza era però di 20km) al 2009, e aver colto un argento nel 2010.
Tadese (all'ottava partecipazione, record eguagliato) ha preceduto di una trentina di secondi, in 1h00'19", l'etiope 36enne Deressa Chimsa (1h00'51", con un progresso di un minuto e mezzo sul personale), un atleta che quest'anno era reduce dal successo nella maratona di Praga e, in gennaio, aveva corso in 2h05'42" a Dubai. Il podio mondiale è stato completato dal giovane kenyano John Mwangangi, che ha chiuso in un'ora, un minuto e un secondo. Giù dalla zona-medaglia, altri tre kenyani, rispettivamente quarto, quinto e sesto (il peggior risultato dal 2005). Europa non pervenuta (e a dire il vero anche poco rappresentata): il migliore del vecchio continente è giunto ventesimo (il francese Habarurema, che, è bene notare, ha 36 anni). Squadre: Kenya oro, Eritrea d'argento, bronzo agli etiopi.
Meseret Hailu Debele ha sorprendentemente vinto il Campionato Mondiale femminile in 1h08'55", a dieci anni dal primo successo mondiale etiope di Berhane Adere: la giovane Hailu (classe 1990) si è migliorata di ben oltre due minuti, ed ha conquistato la vittoria nelle ultime battute sulla connazionale Feysa Tadesse (al traguardo a un secondo di distacco, priamo uno-due etiope nella storia della manifestazione), un'atleta da 2h23'26" nella maratona in questa stagione, che in passato ha vinto la mezza maratona di Bologna prima di classificarsi quarta nell'edizione 2010 del Mondiale su strada, in Cina.
Il bronzo è andato, anche in questo caso, al Kenya (con Pasalia Kipkoech in 1h09'04"), che esce malmesso dalla manifestazione, e che non coglie neanche l'oro a squadre (kenyane seconde dietro le etiopi, terze le giapponesi). L'Europa piazza due britanniche tra le prime dieci (Steel settima, Jones decima, poi c'è la tedesca Mockenhaupt undicesima). Tra i grossi nomi in circolazione, crollo della statunitense Flanagan e delle kenyane Priscah Cherono e Peninah Arusei, tutte fuori dalle prime venti classificate.
Chicago, Kebede-record in 2h04'38"
Il grande merito di Tsegay Kebede, bronzo olimpico di maratona a Pechino, è stato non solo quello di vincere la maratona di Chicago a tempo di primato della corsa (un 2h04'38" che gli vale il quarto crono della stagione e ne fa il nono di sempre), ma anche quello di aver interrotto il dominio kenyano nella "Bank of America Marathon", che perdurava da nove anni. A Chicago si è sempre andati molto veloci: dieci anni fa Paula Radcliffe (domenica presente in veste di commentatrice televisiva) stabilì il record del mondo. Lo scorso anno Moses Mosop aveva portato il record maschile della corsa a 2h05'37", un crono che domenica è stato polverizzato di un minuto da Kebede, il primo etiope a vincere a Chicago, ora anche detentore della miglior prestazione sul suolo USA (eccezion fatta per il non omologato 2h03'02" di Geoffrey Mutai a Boston lo scorso anno).
I corridori etiopi hanno surclassato gli avversari kenyani, occupando l'intero podio maschile e vincendo anche la 42km femminile con il surreale abbrivio della kenyana Rita Jeptoo, sconfitta per un soffio da Atsede Bayisa. Il secondo e il terzo classificato della maratona maschile, Feyisa Lilesa e Tilahun Regassa (un esordiente sui 42km, il quarto più veloce della storia), sono scesi anche loro sotto il limite di Mosop, chiudendo in 2h04'52" e 2h05'26".
Rilevamenti cronometrici: Kebede ha corso la prima metà gara in 1h02'55" e la seconda, più velocemente, in 1h01'43". Kenyani strabattuti, dunque, ma con prestazioni notevolissime: Sammy Kitwara, al debutto nella maratona, è giunto quarto in 2h05'53", Wesley Korir quinto in 2h06'13" (un anno fa, con due secondi in più, giunse secondo), Bernard Kipyego sesto in 2h06'39". Riflettori mediatici locali anche su Dathan Ritzenhein, nono in 2h07'47", che grazie alla prestazione di ieri si colloca al terzo posto delle liste statunitensi di specialità.
Photo-finish, vince la Bayisa
La disputa femminile è stata risolta dopo l'esame delle immagini dell'arrivo, con vittoria assegnata a Atsede Bayisa, un etiope di 25 anni che non vinceva una maratona da due anni e mezzo e che vantava un secondo posto proprio a Chicago due anni fa e un quinto posto a Roma nel 2008. Con lo stesso tempo (2h22'04") la Bayisa ha preceduto Rita Jeptoo, 31enne quest'anno già sesta a Boston. Il duello finale tra le due atlete ha un po' sorpreso visti i nomi in ballo nel gruppo delle atlete di élite iscritte. Negli ultimi chilometri ha infatti peso contatto Lucy Kabuu, a lungo leader della corsa, poi giunta terza in 2h22'41". Solo quarta la russa Shobukhova (2h22'59", migliore prestazione europea dell'anno), che sullo stesso tracciato appariva invincibile, avendo vinto le edizioni del 2009, del 2010 e del 2011.
Kosice, arrivano i primati
Edizione da record della maratona più antica d'Europa, l'ottantanovesima "Peace Marathon" di Kosice. Sono caduti, grazie anche alle condizioni ambientali perfette, i primati della corsa sia al maschile che al femminile, e quello del numero degli iscritti. Vittorie kenyane, firmate da Lawrence Kimaiyo in 2h07'01" e Hellen Mugo in 2h29'59". Kimaiyo (secondo a Torino due anni fa, all'esordio sui 42 km), ha abbassato il primato di Kosice di circa un minuto e mezzo, dividendo la corsa in due metà cronometricamente identiche (1h03'54" e 1h03'57").
Unico rammarico di Kimaiyo, il bonus dei premi. Il kenyano ha incassato, con la vittoria, una discreta somma, ma ha perso 5.000€ per i due secondi che gli sono mancati per scendere sotto le due ore e sette minuti. Appaiati al traguardo con lo stesso tempo il secondo e il terzo, gli altri kenyani Philemon Baaru e Evans Ruto (2h07'49"), quarto a due secondi Elijah Kemboi. Nella gara femminile, partenza sparata della Mugo (a metà maratona in 1h12'12", una seconda parte "appesantita" di cinque minuti e mezzo), e successo sulla bielorussa Damantsevich di un minuto e mezzo (2h31'29").
Le altre maratone
Nella "Twin Cities Marathon" di Minneapolis-St.Paul vittorie del 38enne Christopher Kipyego (Kenya, 2h14'53") e della trentenne americana Jeannette Faber, miglioratasi con 2h32'37"). A Bucarest progresso di quattro minuti (2h15'19") per Felix Kangogo, mentre la corsa femminile è stata vinta dall'etiope Negede in 2h38'09" su una vecchia conoscenza dei tracciati di tutta Europa, la kenyana Mary Ptikany (due ore e quaranta ieri). A Bregenz (Germania), l'ennesimo kenyano, Titus Kosgei, ha vinto la maratona locale in 2h14'25", e un'altra kenyana, Edna Kimaiyo, ha vinto la gara femminile in 2h35'27". Miglior prestazione europea under 23 dell'anno, al maschile, nella maratona ucraina di Bila Tserkva, dove Ihor Olefirenko si è imposto in 2h14'56".
Nella maratona di Zagabria nessun risultato di rilievo ma uno starter d'eccezione, Blanka Vlasic, che ha appena ripreso gli allenamenti e conta di competere nella prossima stagione indoor.
Ancora dall'attività su strada
Nella ricca mezza maratona di Boston (partenza e arrivo a Franklin Park), successi della neozelandese Kim Smith (in 1h10'57") e del kenyano Allan Kiprono (1h01'44"). Ancora dalle mezze maratone di ieri, record del tracciato a Breda (Olanda), dove il kenyano Philip Langat ha chiuso in 1h01'05" precedendo i connazionali Kennedy Kimutai (1h01'08") e Charles Cheruiyot (1h01'12") e il marocchino Hamid El Mouaziz (1h02'15"). Poker interamente firmato Kenya nella mezza femminile: successo di Monica Jepkoech in 1h10'21", davanti a Josephine Chepkoech (1h10'42"), Rebecca Chesir (1h10'45") e Liz Cherono (1h10'48"). Ancora Kenya dalla mezza di Nancy, con l'1h01'58" di Alfred Cherop.
Grand Prix corsa in montagna, Baldaccini e Belotti
Nella finale del Grand Prix WMRA (World Mountain Running Association), sabato scorso a Lubiana, vittorie di Alex Baldaccini e della slovena Mateja Kosovelj. Nell'appuntamento conclusivo del circuito, la "Šmarna Gora", Baldaccini ha battuto l'eritreo Teklay, a sua volta vincitore della classifica generale del circuito con 404 punti, seguito proprio da Baldaccini e dall'altro azzurro Gabriele Abate (sesto nella gara di sabato). Nella classifica finale femminile, vittoria di Valentina Belotti con 357 punti, seguita dalla ceca Iva Milesova e dalla Kosovelj. Nella prova finale, la Belotti si è classificata terza dietro la Kosovelj e la statunitense Kramer.
Pista
Dal Festival Nazionale dello Sport di Gifu (Giappone) il non ancora diciassettenne Yoshihide Kiryu ha corso i 100 metri piani in 10"21 con vento prossimo allo zero, e ha abbassato due centesimi la miglior prestazione mondiale di categoria dello statunitense Rynell Parson. Il giovanissimo Kiryu ha corso più velocemente del vincitore della gara senior, Eriguchi (un personale di 10"07), che si è imposto in 10"29. Dai campionati della Malaysia, a Kuala Lumpur (edizione n°88), record nazionale nel triplo donne di Noor Amira Nafiah, con la discreta misura di 13,90.
Il Poll Europeo 2012
L'Europa dell'atletica ha eletto le sue stars, che al termine della stagione olimpica non potevano che essere Mo Farah e Jessica Ennis, superlativi ai Giochi di Londra. La Ennis ha preceduto, nel ranking femminile, Anna Chicherova e Barbora Spotakova. Sesta la sprinter bulgara a guida tecnica italiana, Ivet Lalova. La Ennis succede a Mariya Savinova, prima nel 2011 e quinta quest'anno. Mo Farah, invece, succede a se stesso, avendo vinto il prestigioso referendum anche lo scorso anno. Il britannico di origini africane ha preceduto i francesi Lavillenie e Lemaitre (vincitore nel 2010), che pur non avendo vinto alcuna medaglia alle Olimpiadi si è lasciato alle spalle alcuni campioni olimpici quali Ukhov, Harting, Majewski e Pars, un saltatore e tre lanciatori. Tredicesimo l'azzurro Fabrizio Donato, bronzo olimpico di salto triplo.
News atleti
Dai media spagnoli apprendiamo che la campionessa europea e primatista spagnola di salto in alto Ruth Beitia ha riflettuto sulla possibilità annunciata di ritiro, e ha deciso di allungare la carriera di un altro anno. La stessa decisione è stata presa dalla pesista tedesca Nadine Kleinert, che ha accantonato i propositi di ritiro e sarà in pedana almeno fino alla fine dell'estate 2013. Matrimoni russi: la 26enne Mariya Abakumova, una delle migliori giavellottiste del mondo, ha sposato Dmitriy Tarabin, collega di specialità (82,75 quest'anno), di cinque anni più giovane. La campionessa olimpica della staffetta 4x100 a Pechino, Aleksandra Fedoriva, si è unita in matrimonio con l'altro sprinter Aleksandr Shpaer.
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