L'addio a Carlo Bomba
13 Dicembre 2012L’icona del tacco e punta romano ci ha lasciati. L’11 dicembre si è spento, in quella capitale d’Italia in cui era venuto alla luce il 13 settembre 1921, Carlo Bomba. Per mezzo secolo è stato raro non vedere alla partenza di una gara di marcia, nel nostro Paese, la sua piccola ma dinamica figura. Di quelle prove fu sempre combattivo animatore, anche se poi spesso soccombente. Si aggiudicò solo la Roma-Castelgandolfo del 1956, e 4 titoli regionali, ma salì spesso sul podio ai campionati italiani, nella stessa Roma-Castelgandolfo, nel Giro di Roma e in altre classiche. Vestì anche due volte la maglia della Nazionale, nel 1953 e 1954, in un doppio confronto di sola marcia tra Italia e Svizzera. Diferse i colori di molte diverse casacche di gloriosi club dell’atletica romana: Andrea Doria, Pagliani, Capitolino, Monte Mario, Borgo Prati, Vigili Urbani, Acli-Atac, Marcia Club Centro Lazio. Solo da veterano tagliò più volte vittorioso il traguardo, collezionando 7 titoli mondiali e 8 europei nei masters. Anche nell’ultima fase della sua vita, quella non agonistica, una lunga seduta di marcia aveva continuato a caratterizzare le sue giornate, da autentico appassionato cultore del tacco e punta (che mai si era unito in matrimonio, dicono alcuni, proprio per aver sposato la marcia). Molti ne ricordano anche la simpatica apparizione nel film Mamma mia che impressione, con Alberto Sordi.
Marco Martini
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