Chessa: ''Possibili anche i 2 metri''
26 Gennaio 2013Gianfranco Chessa guida Alessia Trost praticamente da sempre. I recenti progressi della ragazza di Pordenone, oggi vincitrice a Hustopece contro avversarie di gran nome (Green, Gordeyeva, Veneva, Aitova), non hanno particolarmente stupito il suo allenatore. Che si gode l’1-2 (prima l’1.98 della scorsa settimana a Udine, ora la vittoria nel meeting internazionale) della sua pupilla. “Segreti non ce ne sono – racconta al telefono – in questi mesi abbiamo lavorato con continuità, e questo è sicuramente il fatto più importante. L’obiettivo era quello di colmare alcune lacune nella ritmica della rincorsa, curando in particolare gli ultimi appoggi prima dello stacco, e mi pare che i progressi siano evidenti. Ora Alessia si presenta più compatta allo stacco, verticalizza molto meglio: le misure sono una conseguenza. L’arco dorsale? Sì, è vero, ci sono dei piccoli miglioramenti: ci stiamo lavorando, ma difficilmente potrà fare molto di più, alta com’è”.
Velocità, forza: in cosa, in particolare, è cresciuta la Trost?
“Direi da ogni punto di vista. Tra le cose che hanno funzionato, credo abbia pagato soprattutto il lavoro costante sulla forza: le esercitazioni di forza lenta, già sperimentate con successo da Fabrizio Donato e Simona La Mantia, delle quali ho parlato spesso con Roberto Pericoli, il tecnico di Donato”.
Capitolo Hustopece: vincere contro avversarie di questo livello, è un bel segnale.
“Indubbiamente. Sono esperienze importantissime, come aver gareggiato all'estero, in questo impianto, caratterizzato da una partecipazione assordante del pubblico. Tutte cose che fanno crescere. Oggi comunque Alessia è un atleta molto più consapevole delle proprie potenzialità. Anche il fatto di aver concluso con tentativi a due metri entrambe le gare di inizio stagione, significa molto. Quando li supererà? Credo che la misura possa arrivare presto: oggi, nel primo tentativo, era troppo veloce. Negli altri due non era sufficientemente decisa. Ma c’è tempo”.
Si parla di allungare la rincorsa, da sette a nove appoggi.
“Ci stiamo pensando, è vero. Ma non c’è fretta. Alessia dovrà condividere la scelta, e sentirsi a suo agio con questi due appoggi in più, così come è a suo agio adesso. E in ogni caso, la rincorsa a sette appoggi è preceduta da una fase di pre-avvio, quindi non parte proprio da ferma. Ci arriveremo”.
Marco Sicari
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