EuroU23 argento e due bronzi per finire
14 Luglio 2013di Alessio Giovannini
L'ultima giornata degli Europei under 23 di Tampere si chiude con altre 3 medaglie italiane. La più preziosa è l'argento con oltre 10 secondi di primato personale di Giuseppe Gerratana nei 3000 siepi (8:35.55). L'azzurro, terzo al traguardo, ha scalato un gradino del podio grazie alla squalifica (passaggio oltre il cordolo interno della pista, ndr) del bulgaro Mitko Tsenov vincitore in 8:32.74 sul superfavorito spagnolo Abdelaziz Merzoughi (8:34.64). Il siciliano Gerratana è il secondo italiano nella storia della rassegna continentale U23 a salire sul podio dei 3000 siepi: nel 1997, sempre in Finlandia, ma a Turku, Luciano Di Pardo vinse l'oro. Tornando a Tampere, oggi, sul podio anche la 4x100 femminile con Laura Gamba, Irene Siragusa, Martina Amidei e Gloria Hooper, bronzo in 43.86 ovvero primato nazionale Promesse e standard di partecipazione per i prossimi Mondiali di Mosca (10-18 luglio). Stesso metallo per il quartetto maschile della 4x400 maschile composta da Vito Incantalupo, Lorenzo Valentini, Marco Lorenzi e Michele Tricca, terzi al traguardo in 3:05.10 alle spalle di Russia (3:04.63) e Belgio (3:04.69). Tra gli altri piazzamenti odierni il quinto posto di Giulia Viola nei 1500 (4:11.61), il sesto di Dariya Derkach nel lungo (6,45), il settimo di Claudio Stecchi nell'asta (5,30) e della 4x100 maschile (39.55). L'Italia dell'atletica conclude la sua trasferta in Finlandia con un totale di 7 medaglie: 1 oro (Alessia Trost ad 1,98 nell'alto), 2 argenti (Dariya Derkach nel triplo e Gerratana nei 3000 siepi) e 4 bronzi (Antonella Palmisano nella 20km di marcia, Gloria Hooper nei 200m, 4x100 donne e 4x400 uomini). Settima posizione per il team azzurro nella classifica a punti (75 punti) dominata dalla Russia (207) che conquista anche il medagliere con 21 atleti sul podio (9 ori, 7 argenti e 5 bronzi).
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IL RACCONTO DELL'ULTIMA GIORNATA
4x400 uomini (FINALE) - Vito Incantalupo, Lorenzo Valentini, Marco Lorenzi e Michele Tricca arrivavano in finale galvanizzati dall'ottima prova della batteria. Oggi per avere una medaglia al collo ci sarà parecchio da lottare. E questo lo sanno bene. Ognuno, però, fa la sua parte. Inizia Incantalupo che consegna il testimone a Valentini che prende subito il treno del quartetto di testa opposto al belga Dylan (il "piccolo" di casa Borlée) e poi come ieri, sotto la tribuna, scatta per cambiare tra i primi con Lorenzi. Il finanziere trentino mantiene la posizione e sul rettilineo è il terzo a passare il testimone. Ultima frazione di Tricca che battaglia apertamente con Russia, Belgio e Germania. Nei 100 metri finali, il piemontese esce dal gruppo si allarga sulla destra e preme fino in fondo l'acceleratore. Il suo ultimo sorpasso vale il bronzo in 3:05.10 dietro Russia (3:04.63) e Belgio (3:04.69). "Nel finale ce l'ho messa tutta - dichiara Tricca quasi senza fiato - forse mi sono allargato troppo, ma temevo di non trovare spazio all'interno e perdere la medaglia. Ci tenevamo tantissimo". "E' stata una bella battaglia - prosegue Valentini - ma ci siamo riusciti! E' un orgoglio immenso per tutti aver portato l'Italia sul podio con la 4x400 come era successo dieci giorni fa ai Giochi del Mediterraneo".
4x400 donne (FINALE) - Giornata decisamente storta per la 4x400 femminile (formazione: Maffioletti-Zappa-Calcagno-Battaglia) che termina in ultima posizione la sua gara ben oltre la "distanza di sicurezza" dal resto delle avversarie. Alla delusione si aggiunge la beffa con la squalifica per invasione di corsia che "espropria" le azzurre anche del loro sesto posto. Vittoria alla Polonia (3:29.74) davanti a Romania (3:30.28) e Francia (3:30.64).
3000sc uomini (FINALE) - A dire il vero, dopo la sua brillante batteria, Giuseppe Gerratana, pensando alla finale, la parola "medaglia" l'aveva pronunciata in zona mista. E nemmeno troppo sottovoce. Ed oggi quando ha varcato il traguardo per terzo, l'ha potuta finalmente gridare. Con la soddisfazione, immensa, di un primato personale nuovo di zecca, riscritto per l'occasione di oltre 10 secondi: 8:35.55 (prec.
8:46.05 due giorni fa in qualificazione). E poi la sua medaglia che improvvisamente "cambia metallo" pochi minuti dopo l'arrivo: da bronzo ad argento. Squalificato per aver corso per un tratto oltre il cordolo interno della pista alla discesa della prima barriera, dell'ultimo giro il bulgaro Mitko Tsenov che aveva battutto in 8:32.74 il superfavorito spagnolo Abdelaziz Merzoughi (8:34.64). Il mezzofondista dell'Aeronautica ha vissuto la finale restando sempre incollato al cuore della gara (2:46.35/1000m e 5:44.99/2000m i passaggi dei battistrada), facendosi trovare pronto a scattare al suono della campana e staccando definitivamente i francesi Pepiot e Collenot-Spriet, entrambi finiti alle sue spalle. "Io ci credevo - racconta entusiasta l'ancora 20enne di Modica (Ragusa) - non è me ne è importato nulla di chi fossero gli avversari e di quanto avessero di personale. Io stavo bene e ho pensato a fare solo la mia gara. Ho preso anche una brutta botta urtando una delle ultime barriere - prosegue mostrando il ginocchio destro ferito - ma la voglia di arrivare in fondo e prendermi un posto sul podio è stata più forte di tutto. Questa medaglia la dedico al mio tecnico Salvatore Pisana con un ringraziamento all'Aeronautica e alla FIDAL che ha creduto in me e mi ha permesso di fare un fondamentale periodo di allenamento al Sestriere. 10 secondi di personale? Era da un pezzo che sapevo di poter correre su certi tempi. Aspettavo solo l'occasione giusta per dimostrarlo!". Gerratana è il secondo italiano nella storia della rassegna continentale under 23 a salire sul podio dei 3000 siepi: nel 1997, sempre in Finlandia, ma a Turku, Luciano Di Pardo vinse l'oro.
ASTA uomini (FINALE) - Quando arriva il momento dell'ingresso in gara di Claudio Stecchi a Tampere si è appena scatenato un acquazzone. L'azzurro ha scelto 5,30 come misura d'entrata, ma deve attendere un po' prima di poterla saltare senza problemi. Il finanziere fiorentino (forte di un personale di 5,60 recentemente eguagliato a Rieti) decide di passare direttamente a 5,50. Quota che purtroppo resta irrisolta e il tricolore assoluto della specialità (quarto nella 2011 edizione di Ostrava) deve accontentarsi di un settimo posto che gli va decisamente stretto anche in considerazione dell'epilogo finale. Sul podio, infatti, salgono nell'ordine, il russo Ivanik con 5,60 come l'argento del polacco Sobera, mentre il bronzo se lo dividono a 5,50 il tedesco Clemens e il francese, fratello d'arte, Valentin Lavillenie.
5000m donne (FINALE) - Titolo alla turca Gamze Bulut (nota bene: vicecampionessa olimpica ed europea dei 1500m) in 15:45.03 seguita dall'azera Layes Abdullayeva (15:51.72) e dalla britannica Kate Avery (15:54.07). Gara praticamente tutta in coda, invece, per Laura Bottini (diciannovesima in 16:55.38) e Jessica Pulina (ventunesima in 17:13.30).
GIAVELLOTTO donne (FINALE) - Sara Jemai, archiviata la nota positiva della qualificazione a 53,54, non riesce a ripetersi in finale. La lanciatrice dell'Esercito (PB 55,35) oggi non fa meglio di 50,65, misura che la piazza al nono posto fuori dalla possibilità di giocarsi gli ultimi tre lanci. Titolo alla lettone Muze (58,61) davanti alla tedesca Mayer (55,43) e alla serba Vucenovic (54,43).
4x100 uomini (FINALE) - Due anni fa ad Ostrava l'Italia fu medaglia d'oro con il record nazionale di categoria (39.05). In quella staffetta c'erano Delmas Obou (stavolta messo fuori gioco da un infortunio alla vigilia della partenza per Tampere) e Francesco Basciani, schierato in seconda frazione. Purtroppo l'epilogo in questa occasione non è da medaglia, anche a fronte di una concorrenza quanto mai velocissima. Basciani con Federico Cattaneo, Giacomo Tortu e Giovanni Galbieri fanno il possibile e chiudono il cerchio in 39.55, settimi. Vittoria con record europeo under 23 alla Gran Bretagna (Tobais-Talbot-Walker Khan-Gemili) in 38.77, ma in realtà sotto il vecchio limite continentale (38.95 della Francia ad Erfurt 2005) vanno anche Polonia (38.81), Spagna (38.87) e Germania (38.88). Agli azzurri oggi sarebbe servita davvero un'impresa.
4x100 donne (FINALE) - Laura Gamba, Irene Siragusa, Martina Amidei, Gloria Hooper ed urlo che non finisce più.
Ci speravano tutte e quattro le ragazze della staffetta veloce e tutte insieme hanno atteso che quegli attimi infiniti dopo l'arrivo mostrassero ai loro occhi quel risultato: 43.86 medaglia di bronzo Non solo: migliore prestazione italiana Promesse di sempre (prec. 44.08 di Gervasi-Salvagno-Arcioni-Alloh in Nazionale U23 a Debrecen 2007) e standard di partecipazione (44.00) per i prossimi Mondiali di Mosca (10-18 agosto). I primi due cambi filano via lisci, meno automatico il terzo, ma Gloria Hooper sfodera di nuovo il lanciato che ieri l'ha portata sul podio dei 200 metri e consegna al medagliere italiano un altro bronzo. Davanti all'Italia arrivano la Germania (43.29) e la Gran Bretagna di Jodie Williams (43.83). Battutta l'Olanda del fenomeno Dafne Schippers, quarta in 44.18. Sul terzo gradino del podio le azzurre sorridono all'unisono: "L'avevo detto ieri - dichiara un'incontenibile Hooper - che oggi avremmo dovuto mettere in pista tutto e di più. E questo è il risultato!". "E' un sogno che si avvera - prosegue la Amidei - ci speravamo tutte e insieme lo abbiamo fatto diventare realtà!".
1500m donne (FINALE) - Nelle prima parte di gara Giulia Viola resta prudentemente nella parte bassa del gruppo. Per lei passaggi in 1:58.2 ai 700 metri e 3:05.1 alla campana dell'ultimo giro. Proprio qui, quando si accende la bagarre, avviene la caduta che a metà della prima curva mette a terra due avversarie. L'azzurra riesce a schivarle con destrezza senza perdere il suo ritmo. Davanti intanto mette il turbo la serba Amela Terzic che prende il largo e vince in 4:05.69, primato nazionale e dei Campionati. Argento alla tedesca Harrer (4:07.71) e bronzo alla britannica Muir (4:08.19). La Viola chiude quinta in rimonta, 4:11.61. Per la finanziera veneta è l'ennesimo piazzamento internazionale di questa stagione dopo il settimo agli Euroindoor di Goteborg e il sesto ai Giochi del Mediterraneo di Mersin dove si era anche migliorata fino a 4:10.00. "Sono soddisfatta - racconta la mezzofondista allenata da Vittorio Di Saverio - di come sono riuscita a gestire un imprevisto come la caduta di fronte a me. Le esperienze fatte in questa stagione in maglia azzurra mi sono servite molto a maturare anche tatticamente. Tornerò in gara agli Assoluti di Milano".
LUNGO donne (FINALE) - Dariya Derkach torna sulla stessa pedana che due giorni fa le ha messo al collo l'argento del triplo. La grinta e l'ambizione dell'azzurra modellano le espressioni del suo viso mentre si prepara per la prima rincorsa: 6,45 (+1.0) per cominciare, lasciando 8 centimetri allo stacco. La bionda portacolori del'ACSI Italia Atletica (6,67 di primato personale) inizia, quindi, la sua caccia ad una misura più significativa. Ci va vicina alla quinta prova, atterrando dalle parti delle medaglie, ma sulla plastilina dell'asse di battuta lascia un'impronta di 4 centimetri. Nullo. Finisce sesta, scavalcata da cinque avversarie compresa la sorprendente tedesca Lena Malkus che, propiziata da una consistente folata di vento (+2.0), azzecca un salto d'oro da 6,76. Argento all'ucraina Hryshutyna (6,61/+1.6) e argento all'infaticabile olandese Schippers che si migliora a 6,59 (+1.6). "Dopo il triplo e la qualificazione del lungo - racconta la Derkach - oggi ero un po' scarica. La voglia di far bene c'era tutta, ma nelle gambe mi mancava quell'energia in più per spingere forte allo stacco. Peccato. Ci vediamo agli Assoluti di Milano". Decima, invece, l'altra azzurra Giada Palezza, un centimetro sotto la soglia dei 6 metri: 5,99 (+1.7).
4x100 uomini (batterie) - Il quartetto azzurro se la gioca nella seconda batteria dopo che la Polonia del neo campione europeo dei 200 metri Karol Zalewski ha dominato la prima in 39.14. Il testimone parte con Federico Cattaneo che lo passa a Francesco Basciani. In terza frazione c'è Giacomo Tortu che affida lo sprint finale ad un Giovanni Galbieri, bravo ad interpretare la decisiva rimonta per rientrare al terzo posto in 39.98 (dietro Gran Bretagna 39.35 e Svezia 39.95) per la qualificazione diretta alla finale delle 16:20. Un quarto d'ora prima alle 16:05 sarà il turno della formazione femminile con Gamba-Siragusa-Amidei-Hooper.
DISCO donne (FINALE) - Ilaria Marchetti non riesce purtroppo a tenere la linea che ieri le aveva permesso di staccare il biglietto per la finale con 52,38. Un lancio che se ripetuto oggi l'avrebbe sicuramente proiettata ad un posto tra le prime otto del Vecchio Continente. Stavolta, invece, l'azzurra del CUS Torino resta sotto la soglia dei 50 metri, limitandosi ad un 49,87 che non può portarla oltre la decima posizione. Per l'oro, il derby tedesco tra Anna Ruh e Shanice Craft termina 61,45 a 58,64, con il bronzo alla portoghese Irina Rodrigues (56,80).
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