Una storia al giorno
11 Agosto 201311 agosto. L’arrivo dei 400hs donne di Goteborg ’95 riportò a conclusioni serrate che hanno costruito storia e leggenda dell’atletica, e la prima che venne in mente a chi aveva già una certa età, o si era coltivato sin dalla prima adolescenza, fu il testa a testa sui 400 tra Otis Davis e Carl Kaufmann a Roma ’60. Ma se l’americano e il tedesco, divisi per l’attribuzione delle medaglie, furono accomunati da un record del mondo portato a 44”9 (prima irruzione sotto la barriera), tale destino non toccò a Kim Batten e a Tonja Buford che piombarono assieme sul traguardo per venir separate in un senso e nell’altro: 52”61 per Kim, 52”62 per Tonya che divenne primatista mondiale con un centesimo di ritardo. E cioè, al di fuori dei facili giochi di parole, non lo divenne affatto. Importante rimarcare che le due prestazioni, dopo diciotto anni, occupano ancora il quarto e il quinto posto nella graduatoria di tutti i tempi.
Un singolare destino le accomuna: l’una e l’altra avevano corso due anni prima la finale mondiale di Stoccarda, osservando da dietro la carica di Sally Gunnell, uno dei volti forti e decisi dell’atletica britannica degli anni Novanta. Quel giorno Sally portò il mondiale a 52”74, in fondo a un duro test a testa con l’americana di nascita giamaicana Sandra Farmer Patrick che le finì a cinque centesimi. Un attacco di estetica obbliga a ricordare che terza fu la bellissima sovietica d’Asiaa Margarita Ponomareva. Antipando il… gemellaggio di Goteborg, anche quel giorno Kim e Tonya finirono l’una non distante dall’altra, quarta e quinta.
Questa vita in pista passata a marcarsi conobbe una conferma anche l’anno dopo, ai Giochi di Atlenta che per Kim, georgiana, erano di casa. Seconda lei, dietro la giamaicana Deon Hemmings, e naturalmente terza, a 14 centesimi, Tonja che divenne la seconda originaria di Dayton a portare nella città dell’Ohio una medaglia olimpica negli ostacoli: il primo era stato Edwin Moses. Giovanissima, aveva avuto una rimarchevole insegnante di atletica - Wilma Rudolph – e dopo il ritiro e il matrimonio con Victor Bailey, giocatore della Nfl, è rimasta nell’ambiente, allenando velocisti prima in Texas, poi in Illinois.
Giorgio Cimbrico
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