Salis: ''Futuro e nuovi orizzonti''
17 Settembre 201314 maglie azzurre, 7 titoli italiani assoluti, 71 metri e 93 centimetri di primato personale che ne fanno la terza martellista italiana di tutti i tempi. Questa è Silvia Salis che proprio oggi compie 28 anni e dopo i festeggiamenti di rito con amici e famiglia nella sua Genova, è pronta per un nuovo importante passo. “Ho deciso di trasferirmi a Roma – esordisce la lanciatrice della Fiamme Azzurre, cresciuta nel CUS Genova – per allenarmi stabilmente con il tecnico Gino Brichese che già da qualche stagione mi segue durante i raduni federali presso il Centro Sportivo delle Fiamme Gialle”. Voglia di cambiamento? “Vengo da un paio di annate nelle quali, per una serie di ragioni, non sono riuscita ad esprimermi in linea con le mie aspettative. Ci tengo, però, a precisare che dietro questa mia decisione non ci sono problemi con il mio storico allenatore Walter Superina. Non è una scelta contro di lui, anche perché per me è come fosse un padre. Mi ha avviato lui a questa specialità, quando avevo appena 13 anni e non sapevo nemmeno come fosse fatto un martello. Walter, invece, da ex martellista, ha notato subito la mia reattività e così ha fatto di me che, fino al quel momento mi dilettavo nel salto in lungo, una vera lanciatrice. Con lui ho vinto il mio primo titolo italiano da cadetta nel 1999 a Cesenatico. Da lì è partito tutto, ma ha sempre avuto un grosso riguardo per la mia crescita, senza forzare i tempi.
Gliene sarò grata per sempre così come per i risultati raggiunti insieme a partire dal settimo posto agli Europei dei 2010 e il nono ai Mondiali 2011”.
I Mondiali di Mosca hanno rivelato una notevole crescita della specialità. La classifica della finale iridata dice che sono serviti 72,70 metri per l’ottavo posto dell’ungherese Eva Orban; 71,07 per il dodicesimo della russa Gulfiya Khanafeyeva. “E’ chiaro che è il livello sia salito – commenta la Salis -. Ma se voglio potermela giocare devo migliorare su alcuni aspetti. Prima di tutto mi serve qualche muscolo in più, perché adesso forse sono troppo “fine” per questo tipo di disciplina e quindi dovrò lavorare per potenziare un po’ il mio fisico. Poi, oltre che pensare ad allungare il tiro, vorrei trovare stabilità su certe misure ed incrementare il mio rendimento medio”.
2014 ovvero gli Europei di Zurigo con l’elite del lancio del martello che resta nel Vecchio Continente. Un’occasione importante per tornare a confrontarsi con le migliori interpreti mondiali. “Certamente agli Europei non sarà facile, ma personalmente spero di far vedere subito una certa inversione di rotta. A Mosca, seppur in possesso del minimo di partecipazione, ho rinunciato, d’intesa con la Direzione Tecnica Federale, perché non ero nella condizione giusta e non si può andare ad un Mondiale solo per fare una passeggiata. Ora intendo ripartire con nuovi stimoli ed essere in gara già dalla stagione invernale. L’obiettivo è guardare al futuro e arrivare al massimo per il traguardo più importante: l’Olimpiade di Rio 2016”.
a.g.
Silvia Salis in finale ai Mondiali di Daegu 2011 (foto Colombo/FIDAL)
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