Jesolo, sorprese dalle pedane
05 Ottobre 2013Pioggia e freddo nella mattinata della seconda giornata dei Tricolori allievi al Picchi di Jesolo, poi le condizioni migliorano leggermente: il primo titolo della giornata va a Marta Baruffini (Cus Parma), che agguanta la testa della classifica all’ultimo lancio (13.42). Sorpresa nel lungo, dove la veronese Eleonora Andreis (Lib. Valpolicella) lascia dietro la finalista mondiale Benedetta Cuneo (5.86 contro 5.80), e nel giavellotto, vinto dall’altatesino Andreas Zagler (LC Bozen) grazie al personale incrementato di un metro (63.28). Nel martello il romano delle Fiamme Gialle Simoni Tiziano Di Blasio (67.52) centra il terzo successo tricolore dopo i due da cadetto. Parla sempre pugliese la marcia giovanile: Gregorio Angelini (Alteratl. Locorotondo) migliora con 45:21.10 il tempo che gli aveva dato il settimo posto mondiale sui 10000m. Grandi finali dei 400hs, con il duello tra i semifinalisti iridati Matteo Beria (Atl. Vicentin, 52.45) e Giuseppe Biondo (Cus Palermo, 52.78), mentre tra le allieve è un assolo ella neo-azzurra Ayomide Folorunso (Cus Parma, 61.18).Nelle due finali dei 200m pagano il logorio stagionale tutti i reduci di Donetsk: titoli ad Alessia Niotta (Atl. Sestese Femm. 25.45) e al nazionale giovanile di skeleton Ferdinando Mulassano (Atl. Mondovì 22.17), ai quali viene anche consegnato un premio speciale intitolato a Pietro Mennea. In apertura di manifestazione è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della tragedia avvenuta in mare al largo di Lampedusa.
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LA CRONACA DELLA SECONDA GIORNATA/PRIMA PARTE (la seconda parte a questo LINK)
400hs F (finale) – Nonostante la pista bagnata, la nigeriana di Parma – e neo-azzurra – “Ayo” Folorunso parte decisa a bruciare la pista in un gran tempo: accumula un grande vantaggio all’uscita dell’ultima curva, poi un’incertezza sulla nona barriera provoca un brivido sulla tribuna. Ma il gap con le altre è troppo rilevante e il secondo successo tricolore della categoria non è in pericolo (61.18 il tempo). Gran lotta per la piazza d’onore con due reduci dai Mondiali, l’aostana Eleonora Marchiando (Atl. Calvesi), che in Ucraina aveva corso la distanza piana, ha la meglio sulla semifinalista iridata Rebecca Sartori (GA Bassano), 62.41 a 62.60.
400hs M (finale) – Tutto secondo copione, ma il finale è da thriller: Giuseppe Biondo (Cus Palerrmo) non è probabilmente nel miglior momento della sua stagione e forza il ritmo per mettere in difficoltà un Matteo Beria (Atl. Vicentina) più in palla.
Sull’ultimo ostacolo, il figlio d’arte siciliano ha ancora un metro di vantaggio, poi sembra la copia della semifinale di Donetsk: tocca l’ostacolo, fatica a riprendere l’equiilibrio e Beria vola sull’abbrivio verso la vittoria (52.45 contro 52.78. Comunque una coppia di ragazzi sulla quale fare affidamento, anche in prospettiva internazionale futura: come da tener d’occhio è Andrea Forcato, il padovano da Abano di mamma cubana, terzo arrivato e – da quanto è dato vedere – con buoni margini di miglioramento sotto la guida di un tecnico esperto come Giuseppe Zuin.
Marcia 10000m M (finale) - I due azzurri di Donyetsk, Gregorio Angelini (Alteratl. Locorotondo) e Giuseppe Inglese (Amat. Atl. Acquaviva) partono con l’intenzione di fare selezione e infatti prendono subito il comando delle operazioni: proseguono in coppia, uno l’ombra dell’altro, e Angelini transita in testa a metà gara in 22:55.68 sotto la pioggia che ha ricominciato a cadere leggera. Alle spalle dei battistrada, con un gap che si va allargando giro dopo giro, un terzetto formato dal livornese Gianluca Picchiottino e dai due portacolori del Cus Torino Stefano Chiesa e Matteo Bersani. Si deve aspettare la campana perché si decida un duello durato per i precedenti 24 giri: un allungo senza nemmeno guardarsi indietro da parte di Angelini, bravo a togliere qualche secondo (45:21.10) al tempo che gli aveva dato il settimo posto mondiale in Ucraina. Sicuramente soddisfatto papà Tommaso, tecnico personale del ragazzo pugliese, come pure lo sarà stato Pino Tortora per il netto progresso di Inglese (sceso da 46:06.16 a 45:28.04). E miglioramenti importanti mettono a segno anche Chiesa (46:17.05) e Picchiottino (46:44.26).
Martello M (finale) – Anche qui si rischia la sorpresa, che anzi sarebbe super. Due nulli fuori settore, ancorchè molto lunghi, costringono Tiziano Di Blasio a controllare il gesto nel terzo turno di qualificazione: ne esce un lancio utile per proseguire (63.77), scavalcando il veneziano di Marghera Omar Venuda, che aveva migliorato di tre metri il personale con 63.31 e comandava in quel momento. In ogni caso un escluso di lusso c’è ed è il livornese Eric Fantazzini, presentatosi con la seconda misura dell’anno, ma uscito con un 55.28 decisamente modesto per lui. Alla fine la logica prevale: Di Blasio – non felicissimo comunque per la sua prestazione - conquista il suo terzo titolo italiano consecutivo dopo i due da cadetto (sempre qui al Picchi) e stacca la compagnia con 67.52 al quinto turno. In quattro vanno sopra i 60 metri: a parte Venuda,che viene da una famiglia di sportivi, c’è anche Mario Alvarez (60.79)) – cubano di Camaguey, trasferitosi a Carrara con la famiglia all’età di cinque anni – ed il friulano Davide Di Fazio (60.00).
Lungo F (finale) – La due volte finalista mondiale di Donetsk, Benedetta Cuneo (Atl. Firenze Marathon) è un’agonista di razza e così il suo sorriso tirato, all’uscita dalla pedana, dice molto: il secondo posto le sta stretto (5.80). In realtà la maglia tricolore va sulle spalle di un’autentica outsider come la veronese di San Pietro in Cariano Eleonora Andreis (Lib. Valpolicella, grande merito per il PB di 5.86 al primo salto con vento -1.2). Sul podio anche una ritrovata Valentina Kalmykova (Olimpia Nettuno, 5.62), figlia d’arte di un campione russo della specialità trasferitosi sul litorale romano.
400m M (batterie) – La pista si asciuga perché la pioggia concede una tregua, ma la temperatura è tagliente e così solo il romano Simone Serafini (Running Club Futura), in un talentuoso campo di promossi alla finale, fa meno di 50” (49.76).
Gli altri favoriti – i vari Vanzo, Leonardi e Grossi– conquistano comunque la promozione diretta vincendo le rispettive batterie.
400m F (batterie) – Il freddo consiglia prudenza e quindi i tempi delle batterie vanno presi con le molle: conferma però di essere in buona condizione la novità Sara Dall’Aglio, ultimo prodotto della scuola di Maurizio Pratizzoli a Fidenza (58.30, leader del turno). Per il resto passeggia Elena Bellò (Atl. Vicentina, 58.78), mentre Irene Vian (Silca Conegliano, 58.99) – che punta come la semifinalista di Donetsk agli 800 di domani – costringe al ripescaggio l’altra azzurra dei Mondiali in Ucraina, Alice Mangione. Solo Alexandra Troiani, tra le gemelli bustesi, raggiunge la finale.
Giavellotto M (finale) – Trova la spallata giusta Andreas Zagler, altoatesino di Caldaro allenato da Hans Pircher, che migliora il personale di un metro esatto (63.28), rinverdendo una tradizione regionale che aveva avuto a livello giovanile protagonisti del calibro di Armin Kerer e Paolo Valt oltre un paio di decenni fa. Poi i due protagonisti della finale cadetti del 2012, Jordan Zinelli (Bentegodi) e Luca Trambaiolli (Assind Rovigo): progresso per entrambi, 59.84 e 59.71. Tra i delusi della giornata, l’ex capolista stagionale Massimo Ros, esponente della scuola sanvitese di lanci, e l’altro ex campione cadetti Alessandro Battesini.
200m M (batterie) – Diminuisce d’intensità la pioggia, ma il freddo è sempre intenso e un po’ di vento complica le cose: il campione uscente degli 80 metri proprio qui al Picchi, Diego Pettorossi (Sef Virtus Emilsider), fa il miglior tempo – 22.47 (-1.5) - alla pari con l’azzurro dei Mondiali Gabriele Gargano (FF.GG. Simoni, -0.8). In evidenza (22.49/-1.4) anche Ferdinando Mulassano (Atl. Mondovì), in inverno azzurro dello skeleton come il fratello maggiore Giovanni.
Peso F (finale) – Giornataccia per la capolista stagionale Claudia Bertoletti (fuori dalla finale a otto con 11.63 e due nulli, solo 13^), fino all’ultimo turno la classifica propone un podio “arcobaleno” con ai primi tre posti Danielle Madam (camerunense di Vigevano), Daisy Osakue (nigeriana di Torino) e Yohely Jimenez (dominicana di Belliuno): poi la parmense di Felino Marta Baruffini (Cus Parma) si ricorda di aver conquistato qui, giusto un anno fa, il titolo delle cadette e di aver difeso con onore la maglia azzurra ai Mondiali di Donetsk,il suo 13.42 è il miglior lancio di una giornata difficile per tutte a causa delle condizioni atmosferiche.
200m F (batterie) – Il freddo e la pioggia non sono certo amiche, in più ci si mette anche un po’ di vento contro: inutile pensare al cronometro in queste condizioni. Non ci sono grandi sorprese, il miglior tempo – 25.45 (-1.1) - è della lombarda Denise Rega (GS Brugherio), che su questa pista era stata bronzo da cadetta sui 300 metri. I migliori accrediti stagionali accedono in blocco alla finale di stasera: le novità stagionali Chiara Torrisi, catanese di San Gregorio (Virtus Acireale, 25.56) e Alessia Niotta, livornese di Cecina (Atl. Sestese Femm, 25.58) fanno meglio delle azzurre di Donetsk Anna Schena e Micaela Moroni.
Raul Leoni
I CAMPIONI ITALIANI 2013 (in aggiornamento)
ALLIEVI
200m: (-0.9) Ferdinando Mulassano (Atl. Mondovì) 22.17
400hs: Matteo Beria (Atl. Vicentina) 52.45
Asta: Federico Biancoli (Atl. Rigoletto) 4.50
Martello: Tiziano Di Blasio (Fiamme Gialle Simoni) 67.52
Giavellotto: Andreas Zagler (LC Bozen) 63.28
Marcia 10000m: Gregorio Angelini (Alteratl. Locorotondo) 45:21.10
ALLIEVE
200m: (-1.5) Alessia Niotta (Atl. Sestese Femm.) 25.45
2000st: Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano) 6:48.34
400hs: Ayomide Folorunso (Cus Parma) 61.18
Asta: Francesca Semeraro (Alteratl. Locorotondo) 3.70
Lungo: Eleonora Andreis (Lib. Valpolicella) 5.86 (-1.2)
Peso: Marta Baruffini (Cus Parma) 13.42
Martello: Giulia Camporese (Cus Padova) 63.25
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