Una storia al giorno

11 Dicembre 2013

Personaggi e vicende dell'atletica di sempre

11 dicembre. Ria Stalman, un donnone olandese che oggi tocca la fettuccia dei 62 anni, appartiene agli anni di piombo dell’atletica. Mai presa, mai condannata, pronta anche a passare all’offensiva e minacciare querela di fronte alle accuse che vennero mosse nei confronti suoi e della reale federazione olandese, raggiunta l’età del meriggio può occuparsi della società di noleggio barche che ha costituito sui canali di Amsterdam.

Maria Geertruida, per tutti Ria, è nata in un luogo che sta alla pittura come Salisburgo sta alla musica: a Delft, sul ramificato delta del Reno, vide la luce il geniale e analitico Johan Vermeer e Ria, con quel suo fisicone imponente (oltre l’,180 per un buon quintale), avrebbe potuto essere la modella giusta non per la Ragazza con l’Orecchino di Perla ma per la Lattaia, la piccola tavola conservata al Rijsmuseum di Amsterdam. O interpretare il ruolo della fantesca nella casa del pittore, popolata di una legione di figli.

Non c’è dubbio che l’anno di Stalman sia il 1984: nella primavera viene fermata al confine tra Messico e Stati Uniti, nei pressi di San Diego, per il possesso di 800 compresse di winstrol, uno steroide, ma riesce a non andare incontro al… rio destino che toccherà quattro anni più a tardi a David Jenkins, arrestato, sospettato di gestire un traffico del volume di 100 milioni di dollari e destinato a passare nove mesi di carcere nel penitenziario del Mojave. Per chi è troppo giovane o ha la memoria corta Jenkins era lo scozzese di bell’aspetto, natio di Trinidad, che ebbe la meglio per una breve incollatura su Marcello Fiasconaro negli euro 400 di Helsinki ’71.

Non rimane che continuare a seguire il percorso di Ria in quella sua mirabile annata: il 15 luglio, a Walnut, consueta Mecca dei discoboli, Ria fa atterrare quel piccolo piattino da 1 kg (mai capito perché il peso dell’attrezzo destinato a queste eteree donzelle non sia mai stato portato a un chilo e mezzo) a 71,22, e l’11 agosto al Coliseum di Los Angeles, approfittando di una delle gare più depresse della storia per il boicottaggio dell’est (Romania a parte) diventa campionessa olimpica, la prima dell’Ovest dopo la pianista francese Micheline Ostermeyer nel ’48. Una vittoria scontata sino a un certo punto: dopo cinque turni a comandare è l’americana Leslie Deniz. Ria vince all’ultimo lancio, con un margine di mezzo metro: 65,36 a 64.86. Dopo il vertice toccato, altre due gare e il ritiro: problemi alla schiena. Capita.

Giorgio Cimbrico

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