Mondiali, Caravelli ancora 7.97

08 Marzo 2014

L'azzurra si ripete eguagliando il personale stabilito in batteria, ma è fuori dalla finale per un solo centesimo. Eliminato Fabio Cerutti (6.71) nelle semifinali dei 60 metri

La giornata dei centesimi in casa Italia (i due costati la semifinale a Dal Molin, quello che ha punito Audrey Alloh) trova puntuale conferma nella sessione serale. A pagare è Marzia Caravelli, bravissima a ripetersi in semifinale (ancora 7.97, il tempo del primato personale ottenuto in batteria) ma fuori dalla finale per un solo centesimo di secondo. La tedesca Cindy Roleder la beffa nel tuffo, tagliando il traguardo, quarta (l’ultima posizione valida per la promozione) in 7.96. Ma non è tutto, perché nella seconda semifinale, il quarto posto va alla russa Kondakova, che guadagna la finale con il tempo di 8.03, superiore di sei centesimi rispetto a quello dell’azzurra. Alla quale spetta dunque l’ingrato ruolo di prima esclusa. L’australiana Sally Pearson guida ancora il gruppo, entrando in finale con 7.81

 “La finale era lì, a un soffio – racconta la Caravelli – ma non ho fatto una gara pulita come ieri, penso che avrei potuto e dovuto fare meglio. Dove? Forse nell’ultima parte, dove mi sono un po’ disunita: cercavo di staccare la tedesca, ma ho ottenuto l’effetto contrario. Ho anche anticipato il tuffo, cercando il modo migliore di mantenere il vantaggio, ma anche in questo caso ho finito per fare peggio. Il cronometro mi dà conforto solo in parte: la finale sarebbe stata il coronamento di un Mondiale perfetto”.

Esce in semifinale nei 60 metri anche Fabio Cerutti, settimo al traguardo in 6.71. Il piemontese centra come al solito una buona partenza (0.136) ma le speranze di far bene tramontano con lo scorrere dei metri. Il giamaicano Nesta Carter, primo nella semifinale di Cerutti, è il migliore del turno, con 6.50. L’ultimo ammesso alla finale è l’eterno Dwain Chambers, con 6.58.

La lunga serie di finali si apre con il triplo donne, dove ad imporsi è la 25enne Ekaterina Koneva, l’argento mondiale di Mosca, che beffa l’ucraina Olha Saladukha di un solo centimetro, 14,46 contro 14,45. Ashton Eaton fa suo l’oro dell’Eptathlon dominando dall’alto di 629 punti di margine sul secondo, il bielorusso Krauchanka, ma manca l’appuntamento con il record del mondo di sole 13 lunghezze (parziali: 6.66; 7,78; 14,88; 2,06; 7.64; 5,20; 2:34.72). Nel peso l’imbattibile Valerie Adams centra il terzo titolo iridato in sala, lanciando a 20,67, mondiale stagionale (nella serie solo misure superiori ai 20 metri). Quella di Abeba Aregawi (Svezia) nei 1500 è l’ormai tradizionale prova di forza (sarebbe stato bello vederla però contro Genzebe Dibaba): saluti alla compagnia dopo pochi giri e trionfo solitario in 4:00.61. I 400 donne sono marcati USA: vince Franceena MacCorory in 51.12, grazie ad un terzo rettilineo impressionante che scava un solco incolmabile da tutte le altre.

Gran bel 1500 tra gli uomini: lo vince il gibutiano Ayanleh Souleimanin 3:37.52, dopo aver condotto, rintuzzato attacchi, e infine sfoderato il finale decisivo. Oscar della gara più bella della serata all’alto femminile. In tre oltre i due metri: la russa Maria Kuchina (oro a 2,00), la polacca Kamila Licwinko (oro pari merito, 2,00 e record nazionale) e la spagnola Ruth Beitia (2,00 alla seconda prova, bronzo). Fragoroso successo nei 400 metri per il ceco Pawel Maslak: un passaggio pazzesco a metà (21.17) lo proietta in testa, dove riesce a resistere fino al traguardo, malgrado il tentativo di Chris Brown (Bahamas) di ridurre il gap. Il cronometro si ferma a 45.24 per Maslak, l’argento di Brown vale 45.58 ed il bronzo dello statunitense Clemons 45.74. Sorpresona nei 60hs donne: l’oro non va a Sally Pearson, ma alla statunitense Nia Ali, 7.80. L’australiana è seconda in 7.85, un solo centesimo meglio della britannica Tiffany Porter, al bronzo con 7.86.

Oro al greco Konstadinos Filippidis nell’asta: in tre superano i 5,80, ma il tedesco Mohr e il ceco Kudlicka finiscono nell’ordine per il computo degli errori. Altra sorpresa nel lungo uomini: il campione del mondo outdoor, il russo Menkov (8,08), finisce fuori dal podio. L’oro se lo prende all’ultimo salto il brasiliano Mauro Da Silva, con record nazionale portato a 8,28. Argento al cinese Jinzhe Li, 8,23, soli due centimetri meglio dello svedese Michel Torneus. Fino allo sprint: l’uomo più veloce del Mondiale è il britannico Richard Kilty, il 25enne emerso quest’anno al vertice assoluto, con il personale portato a 6.49 (start fulmineo, 0.120). L’argento è dell’americano Bracy (6.51) e il bronzo al qatariano (nigeriano di nascita) Femi Ogunode (6.52). Il giamaicano Nesta Carter è settimo in 6.57. 

m.s. @marsicari

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IL SITO IAAF - RISULTATI

Le foto della seconda giornata

DOMANI FINALI PER MARGHERITA MAGNANI E MARCO FASSINOTTI
Due azzurri nelle finali di domani: Marco Fassinotti nell'alto (ore 16.30) e Margherita Magnani nei 3000 metri (16.50).

Programma orario
Domenica 9 marzo


15:00           W    Asta/PV   Finale
15:05           W    Lungo/LJFinale
15:15        W   60m        SemiFinale/SF            
15:45        M    60m Hs    SemiFinale/SF           
16:10           M      3000m     Finale
16:30           M     Alto/HJ    Finale      Fassinotti
16:35           W     800m        Finale
16:50           W     3000m      Finale     Magnani
17:10           M      Triplo/TJ  Finale
17:20           M      800m        Finale
17:45           W     4x400m R Finale   
18:05           W     60m          Finale   
18:20           M      60m Hs     Finale  
18:40           M      4x400m R Finale

 



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