Losanna: alto e 400 da sogno

03 Luglio 2014

Nella settima tappa della IAAF Diamond League Bondarenko vince a 2,40 e attacca i 2,46 di Sotomayor. 43.74 per Kirani James nei 400, Gatlin batte Gay 9.80 a 9.93

Salto in alto e 400 da annali all’Athletissima di Losanna (Svizzera), settima tappa del circuito internazionale IAAF Diamond Laegue. Nell’alto Bohdan Bondarenko si aggiudica la vittoria a 2,40 e poi dà spettacolo, provando per tre, credibili tentativi, i 2,46 del record del mondo di Sotomayor. Primato che resta tale, ma il ventiquattrenne sta prendendo pericolosamente le misure. In pedana nel frattempo succede di tutto ed il livello è fra i più alti mai espressi. Un altro ucraino, il bronzo iridato indoor di Sopot Andryi Protsenko, valica la quota mitica di 2,40, eppure è solo il sesto quest’anno ad entrare nel club. Prima di alzare bandiera bianca tenta una volta 2,42, ma non è serata. Con 2,38 Mutaz Barshim – che come Bondarenko commette due errori alla quota troppo ‘umana’ di 2,29 - non sale nemmeno sul podio. Ivan Ukhov dal 2,38 superato alla prima passa direttamente a 2,42, snobbando i 2,40. Non ha successo ed è terzo. Alla fine in classifica ci sono due ucraini, Bondarenko e Protsenko, appaiati a 2,40, Ukhov e Barshim a 2,38, Derek Drouin a 2,35.

Sui 400 l'olimpionico Kirani James disegna un giro di pista da vero fuoriclasse: 43.74 il crono finale, con Lashawn Merritt che pur migliorando il primato stagionale sino a 43.92 deve accontentarsi del secondo posto. Il ventunenne grenadino si issa al quinto step delle liste mondiali di sempre, alla pari con lo stesso Merritt che corse lo stesso identico tempo a Mosca in occasione della vittoria iridata al Luzniki. L’atteso duello Gay-Gatlin finisce a favore di quest’ultimo. Al rientro ufficiale alle competizioni dopo la squalifica per doping, Tyson Gay trova infatti un Justin Gatlin capace di 9.80 (con vento quasi inesistente, +0.1) che vale la leadership stagionale. Per Gay, secondo, un 9.93.

Due donne vanno al di sotto degli undici secondi, Michelle-Lee Ahye e Murielle Ahoure appaiate a 10.98 (-0.3), ma con Ahye premiata dal fotofinish.

Mercy Cherono si conferma avversaria temibilissima per Genzebe Dibaba, con un ultimo cento metri che mette a tacere lo spunto finale dell’etiope: 8:50.24 contro 8:50.81 i due crono finali. Nei 1500 impressiona il diciottenne kenyano Ronald Kwemoi: con 3:31.48 mette in fila Silas Kiplagat e James Kiplagat Magut, costretti a giocarsi in volata il secondo posto (3:31.81 a 3:31.91). Kwemoi, che è classe 1995, sino all’anno scorso aveva un primato personale di 3:45.39. Non tradiscono due grandi favoriti come Valerie Adams e Renaud Lavillenie. La neozelandese timbra la cinquantunesima vittoria consecutiva nel getto del peso con 20,42, il francese vince l’asta con 5,83. Un altro transalpino, Pascal Martinot Lagarde, si prende con facilità i 110 ostacoli con 13.06 (+0.4), nuovo primato personale. Javier Culson nel giro di pista con barriere, dopo una partenza più che decisa, resiste in 48.32 alla rimonta di Michael Tinsley (48.40).

In chiave italiana, la 4x100 femminile composta da Jessica Paoletta,  Irene Siragusa , Martina Amidei e Audrey Alloh arriva settima, ribadendo il livello (44.13) espresso al recente Europeo per Nazioni di Brauschweig: 44.24 il crono finale. In precedenza, 11.57 (0.0) per Alloh (Fiamme Azzurre) nei 100 pre-programme.

a.c.s.

RISULTATI/Results

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