Dematteis cuore e montagna
11 Luglio 2014Il cuore pulsante della squadra azzurra di corsa in montagna, domani impegnata ai Campionati Europei di Gap nella difesa dei due titoli continentali conquistati un anno fa, sono due gemelli nati e cresciuti non lontano da qui, dall’altro lato dell’arco alpino. Cuneo, comune di Sampeyre, borgata di Rore, centocinquanta anime sotto al Monviso. I Dematteis, Bernard campione europeo e Martin compagno nel titolo a squadre, si sono portati un pezzo di Valle Varaita fino a Gap: un pullman, un po’ di auto, il paese è in trasferta oltralpe. C’è un titolo da difendere, quello a squadre, c’è Bernard campione europeo in carica, c’è la grande famiglia italiana della corsa in montagna che in due tre occasioni all’anno si riunisce, arrivando da tutta Italia sino in Francia, in Polonia, in Repubblica Ceca.
Bernard e Martin in mezzo al gruppone targato ‘Italia’ sono i più vivaci, chiacchiere, scherzi e battuta pronta. Difficile non notarli, atleti e tecnici stranieri ben conoscono queste due pertiche che spesso viaggiano in coppia per le gare europee. “Non mi sento invincibile come un anno fa – dice Bernard - quando partii per Borovets e sentivo di avere una condizione perfetta. Ma non temo la competizione, avere il pettorale e la maglia azzurra addosso mi esalta e mi carica”. La concorrenza più ostica, a parte il solito Arslan, turco sei consecutive volte oro nella rassegna, potrebbe venire proprio da un familiare stretto. “Se proprio devo essere battuto, vorrei che a farlo fosse Martin. Sta andando davvero forte e, dico la verità, se lo merita. È appena diventato papà, e per questo non ha potuto allenarsi con noi al Colle di Sestriere. Si è inventato un percorso nei parchi di Torino, e quando è salito da noi per uno degli ultimi allenamenti di rifinitura gli ho visto solo la schiena. Alla fine è meglio che certe cose restino in famiglia, no?”. I panorami sono quasi casalinghi. “Rispetto alla Polonia dell’anno scorso queste montagne sono molto simili alle ‘mie’. Avevamo già fatto una ricognizione del percorso una decina di giorni fa. La salita è tosta, su sentiero, tecnica. La sento nelle mie corde. Un po’ meno la discesa, che nella seconda parte è anche troppo semplice e premierà i corridori meno specialisti.Ci sarà da spingere parecchio”.
C’è un altro oro nel team azzurro, e come carattere e attitudine sta agli antipodi di Bernard. Alice Gaggi, campionessa mondiale in carica, ha il sorriso dolce e i modi gentili che ti aspetti da una brava ragazza di montagna. È tecnico apistico, a Sondrio ha lasciato un po’ di arnie con le api “Poche purtroppo, non ho più molto tempo da dedicarci. Però siamo riusciti a fare un miele di acacia buonissimo”. Il suo mondo è questo, api, montagna, il marito, qualche ora in un negozio di articoli sportivi (sport di montagna, ovviamente). Un mondo terremotato da un titolo iridato vinto nello scorso settembre in un paese impronunciabile, Krynica-Zdroj, che ora le impone di guardare alla gara di Gap con ambizioni diverse. “Preferisco le discese tecniche, e questa non lo è molto. Ma saprò di difendermi”. Sa che sull’oro individuale c’è già una forte caparra. Messa dall’austriaca Andrea Mayr, plurititolata in una carriera che spazia sino alla maratona (2h30:43, sulla mezza 1h11:49) e alle siepi (9:47.61) e, mai come in questa stagione, data in grandissima condizione. “Vedremo come affronterà al gara. Lei e l’altra austriaca Sabine Reiner sono fra le favorite, ma noi italiane sappiamo che non dobbiamo temere nessuno”. La squadra femminile italiana fa paura a tutti. Elisa Desco è bronzo mondiale, Valentina Belotti argento europeo, sono tutte in grado di fare la differenza. “Viviamo di emozioni” ha detto Bernard Dematteis, in veste di capitano, alla consegna dei pettorali oggi pomeriggio “Non abbiate paura. Indossare l’azzurro è un onore e una responsabilità, ma correndo con il cuore dimostreremo di meritarcelo”.
Anna Chiara Spigarolo
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(foto Fabio Menino)
File allegati:- Il sito della manifestazione
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