Mondo, un pianeta di corsa
06 Ottobre 2014Glasgow, Edna Kiplagat 1:07:57
La Great Scottish Run ha registrato il magnifico successo di Edna Ngeringwony Kiplagat, longeva bi-campionessa mondiale di maratona a Daegu e Londra. La kenyana ha addirittura migliorato il personale a 35 anni in 1:07:57, settimo tempo stagionale sulla distanza e 49esimo all-time su percorsi certificati, e inflitto quasi un minuto alla connazionale Caroline Cheptanui Kilel (1:08:53), plurivincitrice della classica scozzese. Più indietro, la campionessa olimpica dei 42 km Tiki Gelana, terza al traguardo in 1:10:37. Alla luce del forfait della campionessa europea Jo Pavey (dolori al tallone) la prima "british" è stata Susan Partridge, quinta in 1:12:12.
Per la Kiplagat, il miglior viatico possibile in vista della partecipazione alla maratona di New York di inizio novembre. Più in là, all'orizzonte agonistico della kenyana, c'è la volontà di mettersi al collo il terzo oro iridato consecutivo nella maratona a Pechino la prossima estate. Nella corsa maschile, con il 41enne vincitore uscente Haile Gebrselassie ritirato a un terzo di gara per problemi respiratori, il successo è andato a sorpresa al sudafricano Stephen Mokoka (dodicesimo ai Mondiali di Copenhagen) in 1:01:25 sul kenyano Stephen Kwelio Chemlany (1:01:32) e sul veterano Mark Kiptoo (1:01:34). All'evento hanno preso parte oltre 30.000 iscritti.
Breda, mezza-record e sconfitta di Ronoh
Due volte record nella corsa olandese disputata nella millenaria città dei Paesi bassi meridionali: nella cronologia dei primati della mezza maratona locale, la gara di ieri ha scritto i nomi dei kenyani Richard Kiprop Mengich, primo in 1:00:11, e Rose Chelimo (1:08:40), ottime prestazioni rispettivamente da top 30 e top 20 stagionale. A un mese dalla vittoria di Praga sui 10 chilometri, è tornato a gareggiare una delle rivelazioni della stagione, Geoffrey Ronoh, battuto stavolta da Mengich in un pur buonissimo 1:00:16 dove aver conteso la vittoria fino agli ultimi metri. Per chiudere le triplette firmate Kenya, sui podi di Breda sono andati anche David Kipketer Kogei (1:01:17), Lucy Njeri Macharia (1:10:41) e Jane Moraa Onyangi (1:10:55). I primati della corsa, prima del miglioramento di 24 ore fa, erano fissati a 1:01:04 e 1:09:55.
Košice, giubileo ai kenyani
Giunta alla novantesima edizione, la maratona più antica d'Europa ha premiato ancora una volta atleti kenyani, stavolta vincitori sia tra gli uomini che tra le donne (l'anno scorso la etiope Ashete Bekele Dido vinse la 42 km femminile col tempo-record di 2:27:47). Al maschile si è imposto Gilbert Chepkwony in 2:08:26 dopo una fuga iniziata al 30° chilometro e un passaggio a metà gara di 1:04:26. Chepkwony, che aveva già vnito la Peace Marathon nel 2010 in 2:08:33, ha preceduto il connazionale Dominic Kimwetich Kangor (2:10:34) e l'etiope 22enne Afewerk Mesfin (2:11:39), già finalista ai Mondiali juniores nel 2010 sui 3000 siepi. Quinto il vincitore uscente Patrick Kiptanui Korir. Il successo nella gara femminile è andato alla kenyana 30enne Lydia Jerotich Rutto in 2:28:48 (a 26 secondi dal personale) sull'etiope Lemlen Berha Yachem (2:31:17), terza un anno fa. La Peace Marathon va in archivio col nuovo record di iscritti, superiore alle 10.000 unità, giunti da ben 45 paesi.
Campionati USA di maratona
L'evento è stato compreso ancora una volta nella Twin Cities Marathon (Minneapolis-St.Paul): si sono laureati campioni statunitensi il debuttante Tyler Pennel in 2:13:33 e Esther Erb, autrice di una seconda parte di corsa in rimonta, prima al traguardo in 2:34:00 (fu terza l'anno scorso), a precedere di otto secondi la 35 enne Heather Lieberg e la 33enne Brianne Nelson (2:34:22). Per Pennel, il titolo nazionale e la vittoria all'esordio sui 42 km, in una stagione dove aveva già conquistato il secondo posto ai campionati nazionali USA dei 10 km su strada. Piazzati, Jason Ward in 2:14:00 e Scott Smith in 2:14:40. L'anno scorso vinsero Nick Arciniaga e Ann Bersagel, vincitrice in primavera a Düsseldorf in 2:28:59.
Kenyani in Europa
Nella belga Belfius Brussels Marathon vincono gli specialisti di casa in entrambe le principali categorie, ma è al maschile l'interesse maggiore, destato dal belga Florent Caelen (2:16:31) che precede il kenyano Paul Kiprop, già vincitore della corsa in passato. Nella maratona dei tre paesi (Germania, Svizzera e Austria, sulle rive del lago di Costanza, 6.000 partenti da 63 paesi), vince il kenyano Francis Maina Ngare in 2:11:42 (record della corsa mancato di una ventina di secondi) su Richard Kiprono (2:12:31). Un-due-tre firmato Kenya nella 42 km di Lione: successo di Martin Kosgei in 2:11:52 sul noto William Biama (2:15:18) e Edwin Kimaiyo (2:16:14). Tra le donne la vincitrice è l'etiope 22enne Abebech Tsegaye (2:39:52). Ancora Kenya a Bucarest, dove Michael Kipyego ha migliorato il record della corsa in 2:13:37 sul connazionale Amos Tirop (2:14:41). Infine a Bila Tserkva (Ucraina, non distante da Kiev) vince Roman Romanenko in 2:14:50.
Mezza distanza
Lo statunitense Aaron Braun ha vinto ieri la nona edizione della Rock ‘n’ Roll San Jose Half Marathon in 1:02:56, dopo aver preso largamente il comando a tre quarti di gara. Il caldo ha penalizzato le velleità cronometriche del gruppo di atleti leader, partito nei primi chilometri su ritmi sostenuti. braun ha preceduto Jeff Eggleston (1:03:29). Nella corsa femminile, vittoria a una delle favorite, Kellyn Johnson, in 1:12:30 su Renee Metivier-Baillie (1:14:24). Una mezza maratona anche in Galles (Cardiff) con vittorie kenyane firmate da Boniface Koigin in 1:02:02 (ampiamente record personale ma a undici secondi dal record della corsa) e Joan Chelimo (1:12:26), che ha battuto l'altra kenyana Perendis Lekepana (1:10:53 quest'anno), giunta al traguardo con lo stesso tempo della vincitrice. A tre secondi, la britannica Gemma Steel. Infine, due mezze maratone in Kenya: a Eldoret, terza vittoria consecutiva di Mathew Kisorio dopo la fine della sospensione per doping. Il kenyano ha vinto la Eldoret Family Bank Half Marathon in 1:03:17. Mercy Jerotich Kibarus (tre volte sotto l'ora e dieci minuti nel 2014), ha vinto la mezza femminile in 1:13:43. Nella Mulleys Half Marathon di Machakos successi di Justus Kangogo in 1:01:51 e Marion Limo in 1:13:19.
Chiusura dei Giochi asiatici: primati, rettifiche, bagarre
Cina senza rivali al termine della manifestazione di Incheon.
Il team di Pechino ha chiuso dominando il medagliere con 39 podi (quindici ori), che sarebbero stati 40 se la vincitrice della gara di martello, Zhang Wenxiu (77,33), non fosse incappata in una positività al controllo antidoping e privata di oro e performance, oltre che sospesa in attesa dello svolgimento del protocollo regolamentare. Nelle ultime giornatesi sono registrati alcuni risultati a sensazione, su tutti i primati d'Asia del quartetto veloce cinese in 37.99 e del giavellottista Zhao Qinggang, che si è migliorato di sei metri stabilendo uno strepitoso record continentale con 89,15, a sei centimetri dalla miglior prestazione mondiale stagionale.
Nelle altre gare, il velocista qatariano Ogunode ha vinto anche i 200 in 2014 dopo il 9.93 sui 100, il marciatore cinese Takayuki Tanii ha vinto la 50 km in un ottimo 3:40:19 (quinto tempo stagionale al mondo), mentre gli 800 maschili sono andati all'iracheno Akkar (1:47.48) dopo che tutti i primi tre classificati hanno subìto squalifiche al termine della finale, chi per condotta non regolamentare, chi per invasione di corsia. Ne ha fatto le spese principalmente Youssef Saad Kamel, oro a Berlino 2009 sui 1500 e bronzo sugli 800, figlio del leggendario Billy Konchellah e al rientro in una grande manifestazione di area, che ha preso uno spintone e si è ritirato. Da segnalare anche i nove ori e le diciotto medaglie complessive del Bahrein, che con gli atleti "imported" ha dominato le gare di mezzofondo e di corsa prolungata.
Altra America
Dal Campionato sudamericano Under 23 di Montevideo segnaliamo il 20.50 delo sprinter brasiliano Aldemir Gomes da Silva, il 77,75 del giavellottista argentino Braian Toledo (argento mondiale junior 2012 e recordman mondiale allievi). Infine a Cuba, ancora si corre si salta e si lancia: in archivio 10.26 e 20.80 dello junior Reynier Mena, il 49.88 dell'ostacolista classe 1995 (altro junior) José Gaspar, mentre tra le ragazze ha chiuso la stagione l'astista Yarisley Silva con un modesto 4,20 e tre errori a 4,30.
Chicago, il mondo contro Bekele
Come anticipato nelle scorse settimane, l'eterna rivalità tra Kenenisa Bekele e Eliud Kipchoge sta per arricchirsi di un nuovo affascinante capitolo, il primo faccia a faccia in una maratona. Il duello è previsto per domenica prossima, nella 37ª Bank of America Chicago Marathon, dove Bekele arriva forte del trionfo nell'esordio parigino sui 42 km in aprile in 2:05:03, settima prestazione mondiale stagionale, e dove Kipchoge (2:04:05 di personale) lancia la sfida dopo il 2:05:00 ottenuto a Rotterdam. Iscritti in campo maschile anche Sammy Kitwara (2:05:16), Bernard Koech (2:04:53), Tadese Tola (2:04:49), Dickson Chumba (2:05:42). Nella maratona femminile i nomi-top sono quelli delle kenyane Rita Jeptoo (2:19:57, tempo con cui vinse la scorsa edizione) e della primatista mondiale di mezza maratona Florence Kiplagat (2:19:44).
Eindhoven, la prima di Komon
Sul suolo USA è prevista anche la mezza maratona di Boston con al via Betsy Saina, Linet Masai e Molly Huddle tra le donne e Lelisa Desisa tra gli uomini, e la maratona di Eindhoven, con l'esordio sui 42 km del primatista mondiale di 10 e 15 km Leonard Komon (26:44 e 41:13). Contro il kenyano, un cast di prim'ordine formato da Tilahun Regassa, Jonathan Maiyo, Jafred Chirchir Kipchumba e Deriba Merga.
Marco Buccellato
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