Kipchoge a caccia del Grande Slam
27 Aprile 2015Il keniano, iridato 2003 dei 5000 e fresco trionfatore a Londra davanti a big mondiali Kipsang e Kimetto, viene da tre vittorie consecutive in maratona. Impressionante la media cronometrica delle sue ultime 5 uscite sui 42,195km: 2h04:41.
di Giorgio Cimbrico
Eljud Kipchoge assomiglia a Ray Sugar Leonard, lo “zucchero” che costrinse alla resa quella nuvola d’ira che aveva un nome e un cognome, il furioso Roberto Duran. Negli ultimi due chilometri, con un dolce progressivo, Eljud ha messo al tappeto un fighter come Wilson Kipsang e tagliando il traguardo di Londra ha invitato a una recerche sul suo passato che, in breve, ha portato a un’agevole analisi: dopo Haile Gebrselassie, ci troviamo di fronte al più completo mezzofondista e fondista della storia, con un nobile passato in pista (molti altri grandi interpreti della strada non ne possiedono neppure un quarto) e un formidabile presente nella maratona.
Sufficiente elencare i record personali del giovanotto nato nel distretto dei Nandi, una delle miniere della corsa kenyana: 3’33”20 nei 1500, 3’50”40 nel miglio, 7’27”66 nei 3000 (dodicesimo all time), 12’46”53 nei 5000 (quarto all time), 26’49”02 nei 10000 (diciannovesimo all time), 59’25” nella mezza maratona, 2h04’05” sui 42 chilometri o 26 miglia che dir si voglia (sesto di tutti tempi). Eljud comparve in scena nel 2003 ai Mondiali di Parigi-St Denis, in possesso di una data di nascita controversa (il 1986, poi corretto in novembre 1984), in ogni caso, giovanissimo e in grado di piegare, in fondo a un graduale e avvincente aumento della velocità, Hicham El Guerrouj e Kenenisa Bekele, l’uno e l’altro impegnati a centrare la doppietta dopo i successi nei 1500 e nei 10000. La collezione personale si è arricchita con il bronzo di Atene (gli stessi del podio parigino, ma il marocchino e l’etiope davanti) e l’argento di Pechino (alle spalle di Bekele) mentre ai Mondiali Kipchoge ha fatto la seconda comparsa sul podio (secondo, piegato da Bernard Lagat) ad Osaka 2007. Tutto sui 5000, quella che sembrava la sua distanza.
Il Kipchoge maratoneta fa capolino due anni fa, ad Amburgo quando regala un esordio di gran lusso: vittoria in 2h05’30”. Pochi mesi dopo, a Berlino, estirpa più di un minuto, 2h04’05”, ed è secondo dietro a un Kipsang da record mondiale (2h03’23”), quasi una costante sul percorso che termina poco dopo la porta di Brandeburgo. Nelle ultime tre uscite, tre vittorie: a Rotterdam, a Chicago (sfiorando il personale in 2h04’11”) e Londra. Media nelle cinque maratone corse, 2h04’41”. A questo punto, se aggiungerà Berlino e New York, centrerà il Grande Slam, da affiancare alla sua panoplia di tempi monstre. Ha cominciato presto e ha ancora molto tempo a disposizione.
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