Mondo, premiata ditta Fajdek & Wlodarczyk
10 Agosto 2015La coppia di martellisti domina la specialità: Fajdek 83,93, la Wlodarczyk porta a Pechino il record del mondo in dote. I NACAC Championships in Costa Rica. Squadre mondiali: Russia, Germania, Gran Bretagna.
di Marco Buccellato
La Polonia che martella
I grandi protagonisti di uno dei meeting più vecchi d'Europa, quello di Stettino, e sicuri primattori tra una decina di giorni in Cina. Anita Wlodarczyk è reduce dal primo eccezionale over-80 della storia della specialità femminile (81,08) e col 76,70 di ieri vanta le sei migliori prestazioni stagionali. L'occhialuto Pawel Fajdek, giovane papà da poche settimane, grazie al magistrale 83,93 di 24 ore fa domina il martello maschile dall'alto delle nove migliori misure dell'anno. Il risultato di Stettino, anticipato da un altro formidabile 83,83 (quindi doppio record nazionale in pochi minuti), è il migliore al mondo da una dozzina di anni, escludendo le prestazioni dei bielorussi poi caduti nella rete delle sospensioni. Un bel meeting per i tanti risultati di valore, tra cui anche il 67,49 del discobolo Malachowski e l'ottimo test degli ottocentisti Kszczot e Lewandowski (1:44.67 e 1:44.97).
Lanci-super in Europa
Dopo l'exploit del meeting di Zurigo dello scorso anno, dove riscattò in parte l'ultimo posto nella finale degli Europei, il giavellottista tedesco Thomas Röhler ha conquistato la prima pagina anche a Kuortane, in casa dei top-throwers finlandesi, trovando un 89,27 all'ultimo lancio e il sorpasso su Ruuskanen (87,46) e Pitkämäki (85,84 pur se semi-infortunato). Nella Coppa delle Fiandre del Belgio, ulteriore exploit del discobolo Philip Milanov, uno specialista giovane che si distingue per la velocità dell'azione: con 66,66 ha migliorato il precedente limite nazionale da lui stesso siglato tre mesi e mezzo fa.
Grandi campionati in Costa Rica
Dopo i Giochi Panamericani e i Campionati Panamericani junior, il continente brilla ancora di risultati interessanti nei tre giorni dei Campionati del Nord e Centro America di San José, in Costa Rica. La lista dei nuovi record della manifestazione stabiliti in 72 ore è lunghissima. Tanti i risultati di spessore: il 44.64 di Lalonde Gordon nelle batterie dei 400 (oro in finale in 44.89), la vittoria di Culson sui 400 hs in 48.70. Nelle semifinali dei 100 uomini (oro in finale allo sprinter USA McClain in 10.09), 9.85 ventoso del caimano Hyman. Nel lungo vince Cameron Burrell, figlio dell'ex-primatista del mondo dei 100 Leroy, con 8,06.
Staffette: tre ori agli USA, uno alla Giamaica, ma pesante. I teams a stelle e strisce dominano la 4x100 donne in 42.24 (Pierre, Lawson, Bryant e Jefferson) e le due staffette del miglio in 3:25.39 (Funderburk, Charonda e Tiffany Williams, più la Okolo) e in 3:00.07 (con Parros, Smith, Chambers e Harris). La Giamaica li fulmina nella 4x100 uomini con Forsythe, Livermore, Bailey e Mitchell in 38.07, quasi quattro decimi in meno del team USA. Paradossale l'asta maschile: vince il salvadoregno Rivera con una misura ridicola (4,70) grazie ai tre nulli d'ingresso degli altri cinque finalisti. Più al Nord del continente (Portland) Ashton Eaton marcia su Pechino registrando il personale nell'asta (5,40). Nel meeting dell'Oregon anche il mondiale stagionale sul miglio femminile firmato dalla canadese Fiona Benson in 4:25.79. Occhio a quest'atleta, giovane, forte e in grande progresso.
Campionati nazionali in Europa: Svizzera, Svezia, Lituania
Brillano i quattrocentisti a ostacoli che furono protagonisti agli Europei: lo svizzero Hussein firma il personale ai campionati elvetici di Zug in 48.45 facendo ritmo senza riferimenti di avversari di valore, mentre Rasmus Mägi torna a ottimi livelli in 48.65 ai campionati estoni di Tallinn.
A Zug doppio showdown di Mujinga Kambundji, 11.19 e 22.80 (record svizzero), ma il risultato migliore è quello dell'astista Nicole Büchler, salita a 4,71 (altro primato). Negli altri campionati nazionali del weekend, 1,95 della lituana Airine Palsyte a Palanga e 4,61 dell'astista svedese Angelica Bengtsson a Söderhamn (anche 6,78 della lunghista Sagnia nonostante non sia ancora al meglio per ripetuti infortuni)
La Russia mondiale, l'Ucraina di Bondarenko
Il team russo per Pechino 2015 (71 elementi) offre qualche novità una forza d'impatto certamente ridotta, sulla carta, rispetto a precedenti selezioni iridate. L'inchiesta che ha travolto il settore marcia non si è ancora conclusa, motivo per il quale il solo cinquantista Yargunkin è stato selezionato laddove, nelle ultime tre edizioni dei mondiali, i marciatori russi hanno collezionato otto medaglie d'oro sulle nove disponibili. Le carte da podio sono soprattutto quelle femminili: la Koneva e il duo di altiste Chicherova-Kuchina. Tra gli uomini, competitivi i triplisti Adams (17,35 ai campionati nazionali) e Sorokin (oro alle Universiadi), il campione del mondo di salto in lungo Menkov, gli altisti Tsyplakov e Ukhov e il giavellottista Tarabin.
Altre atelte da seguire: Darya Klishina e colleghe nel lungo, l'astista Sidorova, la Rebryk ex-ucraina che ha vinto il primo titolo nazionale nel giavellotto a Cheboksary con la nuova nazionalità. Tra le novità da seguire, il giovane Tolokonnikov sugli 800. Tatyana Tomashova - in questi giorni al centro di alcune indiscrezioni giornalistiche - è stata selezionata dopo la netta vittoria sui 1500 ai campionati russi a 40 anni. Bondarenko sì: il campione del mondo di Mosca è il leader della squadra ucraina, la cui composizione definitiva sarà annunciata nelle prossime ore. Nel team anche i marciatori Dmytrenko e Olyanovska, il decatleta Kasyanov, la Saladukha nel triplo e la sempre agguerrita Mishchenko sui 1500 metri.
Germania, quesito Harting
Il campione mondiale, olmpico e europeo di disco Robert Harting è nell'elenco dei 66 selezionati per Pechino, ma una decisione sulla sua partecipazione verrà comunicata più avanti. Non gareggia dallo scorso anno a causa di intervento chirurgico e successiva lunga riabilitazione. Il team tedesco conta su assi del valore di David Storl, Raphael Holzdeppe, Christina Schwanitz, Betty Heidler (settore lanci ovunque da podio ad eccezione del martello maschile) e del fortissimo gruppo di atleti iscritti nelle prove multiple.
UK, Farah capofila
Il plurimedagliato iridato e olimpico guida un team di 62 elementi composto anche da superstars quali Jessica Ennis-Hill, Greg Rutherford, Katarina Johnson-Thompson (solo nel lungo, farà l'eptathlon a Rio), Shara Proctor, Laura Muir e Tiffany Porter. La gazzella Dina Asher-Smith correrà i 200 e non i 100, dove recentemente ha realizzato il primo sub-11 di una sprinter britannica. Nella velocità maschile, Adam Gemili è stato recuperato per la 4x100. I titolari sui 100 saranno Ujah, Kilty e Dasaolu.
Domino
Come nel gioco delle tessere, ogni decisione ne induce un'altra e il mosaico femminile sull'asse pechinese 200-400 si compone d'incanto.
Dunque, Allyson Felix ha scelto i 400 (anche se nella lista delle ferazione USA è iscritta anche sui 200), liberando un posto sul podio dei 200, scelti dalla giamaicana Fraser-Pryce per ambire a una storico bis del magnifico uno-due dorato archiviato a Mosca nel 2013. Ultima a scoprire le carte, la bahamense Shaunae Miller che, visto la spauracchio Fraser-Pryce sui 20,0 ha pensato di giocarsi le chances sui 400. Tra lei e la Felix, il duello ha il sapore dell'inedito. E' infine arrivata la decisione di Valerie Adams, in ritardo di condizione dopo i guai fisici dello scorso autunno: niente Pechino, obiettivo Rio. La neozelandese perderà così l'opportunità di vincere il quinto titolo mondiale consecutivo nel getto del peso. Mondiale a rischio per un altro francese, dopo l'ecatombe di numeri uno quali Tamgho, Mekhissi, Lesueur, Djimou e Diniz (cui si è aggiunta la rinuncia dell'ostacolista Belocian). Si tratta del decatleta Kevin Mayer, infortunatosi due volte in tre settimane. Si è chiamata fuori, infine, Meseret Defar, oro a Mosca sui 5000. Nelle ultime otto manifestazioni globali (Olimpiadi e Mondiali) è sempre salita sul podio, con quattro vittorie, un argento e tre bronzi.
Cechi da vertice
Sono solo 24 ma con importanti obiettivi: i campioni del mondo uscenti Vitezslav Vesely (giavellotto) e Zuzana Hejnova (400 hs) sono ancora ai vertici, così come la Spotakova: saltata Mosca per maternità, vuole tornare a vincere l'oro iridato che le manca addirittura dal 2007. Selezionato Maslak sui 400, ma appare meno competitivo nel contesto mondiale.
Nigeriani e maghrebini
Sullo sprint iridato incombe la possente figura della nigeriana Blessing Okagbare-Ighoteguonor, iscritta a 100 e 200 ma non al salto in lungo, dove a Mosca mancò l'oro per due centimetri. Il team di Lagos conta 23 elementi. Gli algerini sono circa la metà (11) con il pezzo da novanta Taoufik Makhloufi sui 1500, dove ha fatto meraviglie a Montecarlo, nella incredibile gara dove Asbel Kiprop ha avvicinato il record mondiale di Hicham El Guerrouj. Per il Marocco viaggiano in 22. Come nel caso dell'Algeria, le maggiori chances di medaglia sono riposte sui 1500 di Iguider. Il team di Marrakech non conquista una medaglia iridata dal 2007. Per l'Africa nera, ecco l'Uganda con 10 atleti, su cui spicca il campione mondiale e olimpico di maratona Stephen Kiprotich.
Brasiliani in 48, giamaicani chissà, bentornato Collins
Ventinove uomini e diciannove donne compongono il team a un anno dalla selezione olimpica. I punti di forza sono naturalmente nel salto con l'asta: Fabiana Murer, Thiago Braz e Augusto Dutra ambiscono ai piani alti della classifica femminile e maschile. Out la sprinter Ana Claudia Silva. Curiosamente, anche la Grecia gioca la sue migliori chances nelle due gare di asta, con Filippidis, la Stefanidi e la Kiriakoupoulou, trio con velleità di podio. La definitiva composizione della squadra giamaicana, invece, è attesa da Kingston durante la notte italiana. Chiusura col ritorno in nazionale di Kim Collins, eroe di St.Kitts & Nevis e campione del mondo a Parigi 2003. Mancava in una grande manifestazione da Daegu 2011, in seguito alla lite con i dirigenti della federazione che lo esclusero dalle Olimpiadi di Londra e dal mondiale a Mosca. Pace fatta, Collins ora può realizzare l'obbiettivo dell'ottava partecipazione ai campionati del mondo, a 39 anni.
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