Europei indoor, Tamberi quinto
02 Marzo 2013A Goteborg come ad Helsinki. Ancora un quinto posto, stavolta con 2.29, per Gianmarco Tamberi che agli Europei indoor pareggia il piazzamento ottenuto nel 2012 alla rassegna continentale all'aperto in Finlandia e si conferma quindi nell’élite internazionale. Il finanziere marchigiano, 21 anni da compiere il 1° luglio, era volato in Svezia malgrado l'influenza lo avesse tenuto a letto nei giorni prima della partenza. Archiviata la qualificazione, oggi ha intrapreso la finale con cinque salti per altrettante quote (2.15 - 2.19 - 2.23 - 2.25 - 2.27) della progressione. Il 2.29 arriva invece alla seconda prova. A questo punto in gara sono solo in cinque e lo scoglio da superare è alto 2.31. La stessa misura del suo personale all'aperto, un centimetro sopra quello indoor realizzato lo scorso 6 febbraio a Banska Bystrica (Slovacchia). I primi due tentativi non vanno a segno, al terzo l'azzurro - oggi in pedana con la barba rasata soltanto su metà del viso - decide di giocarsi l'ultima chance direttamente a 2.33. Sarebbe record italiano assoluto eguagliato e migliore prestazione promesse che ora detiene in coabitazione con Fabrizio Borellini (Budapest 1988), ma nella fase di richiamo delle gambe, trascina l'asticella con sé e resta fuori dalla lotta per le medaglie. I gradini più alti del podio parlano russo: l'oro va al 22enne Sergey Mudrov che con 2.35 si lascia alle spalle il connazionale Aleksey Dmitrik, argento a 2.33. Bronzo per il ceco Jaroslav Baba (2.31) davanti al greco Adonios Mastroras (2.29 alla prima).
"Fino a 2.29 mi stringerei la mano - le parole di Tamberi - ma per il resto non posso essere contento. Credo di valere misure attorno a 2.33, e se non riesco a saltarle non posso essere contento. Certo, se poi analizzo la situazione a livello più generale, se considero che fino a qualche giorno fa non ero certo nemmeno di essere qui per l'influenza, è chiaro che la gara di oggi acquista un valore diverso. Ma oggi stavo bene, avrei dovuto fare di più. L'estate? Diciamo che sono fiducioso: aver saltato 2.30 a Banska Bystrica (il 6 febbraio, ndr) e 2.29 qui agli Europei, vuol dire che il lavoro è stato fatto bene".
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