Mondo, l'EuroKenya punta su Boston
11 Aprile 2016Kipserem e Chemosin dominano Rotterdam e Vienna, con Boston nel mirino. Harrison ostacoli-lampo in 12"36, Taplin nell'ombra di James. Italiani in USA, primati per Ragonesi e Spanò
di Marco Buccellato
Tre maratone internazionali in Europa, Rotterdam, Vienna e Hannover, succoso antipasto della imperdibile settimana che si profila dal 18 al 24 aprile, con Boston e Londra in successione a garantire il consueto grandioso parterre. Nella "flat course" olandese è emerso Marius Kimutai Kipserem, un kenyano 28enne dai trascorsi importanti sul suolo italiano (terzo a Milano tre anni fa, primo a Brescia nel 2012), che si è migliorato di oltre tre minuti vincendo a sorpresa in 2h06'11", precedendo l'esordiente etiope Solomon Deksisa, un runner di soli 22 anni conosciuto per aver vinto la mezza di San Diego in 1h00'12" due stagioni orsono. I due hanno sovvertito i pronostici della classica "orange", che indicavano in Geoffrey Kirui (terzo in 2h07'22") e negli etiopi Kebede e Abshero i favoriti. Entrambi sono finiti fuori podio, Kebede quinto in 2h10'54" e Abshero ottavo in 2h12'16".
La prima volta di Chemosin
Firma kenyana maschile anche a Vienna, dove alla fine di una serie di strappi e ricuciture si è imposto, con l'azione decisiva a tre chilometri dal traguardo, Robert Kwemoi Chemosin (2h09'48"), alla prima vittoria in tre esperienze sui 42 km e al primo successo dopo l'importante affermazione, in 59'37", nella Roma-Ostia dell'anno scorso. Sempre nella classica laziale, l'anno precedente aveva colto il secondo posto in un magnifico 59'19". La gara ha presentato notevoli difficoltà per il freddo e soprattutto il forte vento che ha impedito prestazioni tecniche di altissimo profilo. La corsa femminile, a sua volta con esito parzialmente a sorpresa, ha premiato l'etiope Shuko Genemo Wote, iscritta col quarto tempo, capace nonostante le avverse condizioni di segnare 2h24'31" (seconda prestazione nella storia della maratona viennese dopo il record di Maura Viceconte di 2h23'47"), quasi un minuto sulla etiope debuttante Aga (2h25'27").
Tris di April a Hannover
Vento anche nella maratona della Bassa Sassonia, dove il tentativo del sudafricano Lusapho April di migliorare il record della corsa (suo con 2h08'32") è presto naufragato in ragione della semplice, ma non meno importante, terza vittoria dopo quelle del 2011 e del 2013. Proprio a Hannover nel 2013 risaliva l'ultima affermazione di April sui 42 km. Dietro di lui i kenyani Martin Kosgei (terzo l'anno scorso) e Moses Masai con tempi mediocri. Non partito l'altro favorito Philip Sanga, fermato per problemi di visto. Edinah Kwambai ha vinto la corsa donne in 2h29'17" su Anna Hahner (2h30'35") e Salome Biwott (2h30'47"), una kenyana alla prima gara dopo la fine di una sospensione di due anni comminatale a inizio 2013.
Notiza curiosa in conclusione: a New York sono state stabilite dal californiano Richards e dalla più nota Allie Kieffer le migliori prestazioni di maratona indoor, 2h21'55" e 2h44'43" rispettivamente. Per le lunghe distanze in pista, ecco il Trofeo Iberico di Maia (con incorporati i campionati spagnoli) dove Antonio Abadia ha stabilito la miglior prestazione europea stagionale in 28'07"14, minimo per gli Europei.
USA, Kendra Harrison 12"36
Sensazionale avvio di stagione all'aperto di Kendra Harrison, dominatrice degli NCAA indoor e outdoor nel 2015 e vice-campionessa nazionale. L'ostacolista del Tennessee ha corso in Georgia praticamente senza avversarie chiudendo in un 12"36 (ventesima prestazione assoluta di ogni tempo) che la colloca in nona posizione tra le performers più rapide di sempre. Una gara tecnicamente perfetta, dove la Harrison non ha toccato alcun ostacolo, che la lancia in orbita e al tempo stesso aumenta il suo rimpianto per il clamoroso errore sul primo ostacolo nella finale mondiale indoor di Portland, dove si presentava con credenziali da podio. Il giorno dopo ha vinto anche i 200 in 23"01 ventoso.
Grenada Club
Dopo Kirani James (sabato il suo esordio al Chris Brown Bahamas Invitational) il piccolo stato caraibico lancia anche Bralon Taplin, un altro deluso dai mondiali indoor (quarto nella finale dei 400 metri), che a Tempe ha sottratto quasi mezzo secondo al personale fermando il cronometro a 44"41, miglior prestazione dell'anno all'aperto. Il Sun Angel classic ha presentato in gran spolvero anche lo sprinter ivoriano Koffi (10"01, record nazionale) e la lunghista canadese Nettey (6,88 ventoso e 6,66 legale). Ha esordito sui 200 l'altro canadese Andre De Grasse, imponendosi in 20"23. Canada Über Alles anche nel martello donne, con Heather Steacy a 72,09.Un fine settimana dove diversi atleti junior hanno fatto faville, come il 19enne Noah Lyles (10"17 e 20"48) o come l'altra junior Taylor Bennett (22"71).
Bromell, Wariner, Dix
Altri mondiali stagionali dagli USA, rilevati sui 400hs: 55"45 di Sage Watson in Arizona e 48"92 di Jeshua Anderson. Il grande amico-rivale di de Grasse, Trayvon Bromell, con cui ha spartito anche il bronzo mondiale dei 100 a Pechino, ha corso il primo 200 dell'anno a Waco vincendo in 20"30, nel meeting che ha ritrovato Jeremy Wariner in discrete condizioni (45"70).
Un altro nome importante dello sprint USA nell'ultima decade, Walter Dix, è andato forte in Florida, vincendo entrambe le gare di sprint in 10"03 ventoso e 20"25 con vento nella norma.
Italiani in USA: Ragonesi e Spanò PB
Il weekend statunitense ha annoverato il primato personale nel disco di Gian Piero Ragonesi a Coral Gables con 57,13 (vittoria e anche il secondo posto nel peso con 18,09) e il personal best sui 400 metri di Jacopo Spanò, secondo nel Pepsi Invitational di Eugene in 47"66. A Baton Rouge, nel Louisna State Battle on the Bayou, terzo posto di Jacopo Lahbi sugli 800 in 1'48"56.
Resto del mondo. Giamaica, Sud Africa, Cina
La giamaicana Elaine Thompson, terza a Portland sui 60 e seconda a Pechino sui 200 nella gara-capolavoro del mondiale delle donne (Schippers 21"63, Thmpson 21"66), ha eguagliato il record mondiale stagionale dei 100 femminili correndo in 11"07 a Kingston. La superstar mondiale della velocità Shelly-Ann Fraser-Pryce ha iniziato in modalità "slow" finendo terza sui 200 in 23"24. In Sud Africa, a una settimana dai campionati nazionali, apertura del giavellottista ceco Vadlejch con 82,60 e mondiale stagionale di Makwala sui 400 (45"15), poi surclassato dal grenadino Taplin. Nel Grand Prix di lanci di Chengdu (Cina), 74,50 della primatista asiatica di lancio del martello Wang Zhen, autrice anche di 73,13 a inizio settimana.
Preview maratone: Boston
Attesa per l'edizione numero 120 della storica maratona del Massachusetts. Ad aprire le fila dei favoriti saranno i vincitori della scorsa edizione, l'etiope Lelisa Desisa e la kenyana Caroline Rotich. Al via anche Wesley Korir (l'ultimo kenyano a vincere la 42 km maschile nel 2012), mentre Geoffrey Mutai (primo con lo storico 2h03'02" del 2011) ha dato forfait a causa di una condizione insufficiente, abbandonando di fatto le ambizioni da team olimpico. Altri in gara: gli etiopi Tsegay, Mekonnen e Hayle Lemi Berhanu, i kenyani Chebet, Kitwara e Chebogut. Sul fronte femminile, iscritta l'olimpionica di Londra Tiki Gelana, le altre etiopi Bekele, Deba, Baysa, Tirfe Tsegaye, Sado e Daska, e le kenyane Joyce Chepkirui e Filomena Cheyech. Per l'Europa, la lettone Prokopcuka, a dieci anni dal secondo posto del 2006. Maratona anche a Amburgo, con l'ex-iridata di mezza maratona Meseret Hailu che punta al record della corsa (2h24'12") e al posto in squadra per le Olimpiadi e l'altro top-runner etiopi Tadesse Tola (2h04'49" di personale). A Nagano (Giappone) Laban Mutai contro il mongolo Bat-Ochir e Hellen Mugo alle prese con la nipponica Kaori Yoshida.
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