Eugene, Trost terza con 1,92

28 Maggio 2016

L'altista azzurra sul podio all'esordio stagionale in IAAF Diamond League. Vince Chaunte Lowe con 1,95. Record del mondo femminili sfiorati nei 100hs da Kendra Harrison (12.24) e nelle siepi da Ruth Jebet (8:59.97).

di Marco Buccellato

Terzo posto di Alessia Trost nel salto in alto al Prefontaine Classic di Eugene: per l'azzurra è la prima volta sul podio in IAAF Diamond League. La 23enne delle Fiamme Gialle ha superato 1,92, a pari merito con la polacca Kamila Licwinko. Vittoria alla statunitense Chaunte Lowe con 1,95 e una progressione senza errori fino ai tre assalti falliti all'1,97 della possibile leadership mondiale stagionale. La Trost è entrata in gara a 1,80, poi ha superato 1,84 e 1,88 senza errori. L'1,92 è arrivato alla seconda prova, ma l'ascesa della pordenonese si è interrotta senza fortuna quando l'asticella è salita ad 1,95. Seconda Laverne Spencer, unica con la Lowe a fare 1,92 al primo tentativo. Per l'azzurra anche la soddisfazione di aver battuto, grazie ad una progressione più netta, sia la campionessa del mondo indoor Vashti Cunningham che l'oro europeo Ruth Beitia, tutte a 1,92. Il meeting ha offerto grandi gare e seconde prestazioni mondiali all-time per Kendra Harrison sui 100hs (12.24) e Ruth Jebet sui 3000 siepi (8:59.97). World leading per Christian Taylor nel triplo (17,76), Muktar Edris sui 5000 (12:59.43), Tori Bowie sui 200 donne (21.99), Faith Kipyegon sui 1500 femminili (3:56.40), Abdelrahman nel giavellotto (87,37)e Asbel Kiprop nel miglio (3:51.54). Vittorie sui 100 di Gatlin sui (9.88 ventoso) e della Gardner (10.81) di Kirani James sui 400 (44.21), Lavillenie nell'asta (5,81), Shaunae Miller sui 400 (50.15), McLeod sui 110hs (13.08), Tinsley sui 400hs (48.75) e Berian sugli 800 (1:44.20). Prossima tappa del circuito internazionale sarà il 2 giugno allo Stadio Olimpico di Roma con il Golden Gala Pietro Mennea.

TROST: "UN TERZO POSTO UTILE" - "Non sono contenta, ma buona la prima - il commento post-gara di Alessia Trost -. Sono riuscita a saltare decentemente fino a 1,92, poi quando ho provato a spingere di più mi è mancata un po' di stabilità. Torno a casa con questo terzo posto, utile anche per l'esperienza del lungo viaggio e del fuso orario. La testa è già proiettata sulla prossima gara, il 9 giugno a Oslo".

HARRISON, JEBET, KIPYEGON GRANDI NUMERI - Il meeting di Eugene ha offerto grandi risultato soprattutto dalle gare femminili. Su tutte lo spettacolare record USA di Kendra Harrison sui 100hs, vinti in 12.24 (vento 0,7), seconda prestazione all-time a tre centesimi dal record del mondo della bulgara Donkova. La gara di Eugene, un anticipo dei Trials USA, ha superato le attese. Seconda in 12.53 Brianna Rollins, terza Jasmin Stowers in 12.55. Show anche sui 3000 siepi, la miglior gara che si ricordi nella specialità, con protagoniste la 20enne Ruth Jebet, keniana in forza al Bahrain, e Hyvin Kiyeng, iridata a Pechino e keniana anche per la bandiera. La Jebet interpreta la gara come a Shanghai, avanti tutta, ma stavolta il cedimento non arriva nonostante il disperato tentativo di rimonta della keniana. La Jebet vince con un crono-monstre, 8:59.97, seconda prestazione all-time a 116 centesimi dal record del mondo di Gulnara Galkina, la Kiyeng sfiora di un centesimo la barriera dei nove minuti, beffata in 9:00.01, terzo crono di sempre, mentre la terza, la statunitense Emma Coburn si migliora in 9:10.76. Per tutte e tre la gioia del record nazionale e continentale, d'Asia, d'Africa e d'America. Per la Jebet anche la world-lead, il record della Diamond League e il record del meeting. Quasi belli come le siepi sono i 1500 donne, vinti da Faith Kipyegon, capace di abbassare ancora il record nazionale keniano a 3:56.40, mondiale stagionale e record del meeting, con una volata implacabile e grazie al ritmo coi fiocchi dettato dalla pacemaker Chanelle Price. La Kipyegon ha battuto ancora le etiopi Seyaum (3:58.10, personale) e Tsegay (4:00.18). Quarta Jenny Simpson in 4:01.57.

SCHIPPERS BATTUTA, JAMES VINCE SU MERRITT - Bellissimo 200 metri di Tori Bowie, che al mondiale stagionale sui 100 (10.80), accoppia ora quello sui 200 (21.99, primato personale e primo sub-22 della stagione). La rimonta in rettilineo non è riuscita a Dafne Schippers, seconda in 22.11, brava però a riprendere Elaine Thompson (22.16). Quarta Jenna Prandini in 22.66. Un altro tassello in favore di Kirani James, che vince anche a Eugene i 400 metri contro LaShawn Merritt (44.22 contro 44.39). Lo statunitense cede solo negli ultimi quindici metri, dopo aver dato l'impressione di poter battere il grenadino. James conduce 12 a 7 negli scontri diretti, ma nel 2016 vince per 2 a 0. Terzo Makwala, con consueta partenza-boom e cedimento ai 300 metri (45.37). Sui 400 donne orfani di Allyson Felix è ancora Shaunae Miller a prevalere in 50.15 contro la statunitense McCorory (50.23).

GATLIN RILANCIA - Il Justin Gatlin visto a Eugene è quello che ha dominato la scorsa stagione fino al mondiale, start perfetta, subito in asse e fase lanciata irresistibile. Il vento eccessivo (2,6 metri al secondo) gli ha negato la gioia della world lead (9.88), ma ha fatto sapere che è tornato. Sotto i 10 netti anche Asafa Powell (9.94), Tyson Gay (9.98) e Michael Rodgers (9.99). Sui 100 metri femminili volata-killer di English Gardner: in 10.81 (1.5) la sprinter USA manca di un centesimo la world-lead e di due centesimi il personal best, precedendo nettamente Tianna Bartoletta-Madison (10.94) e l'ivoriana Ahouré (11.01). Al rientro dopo i rinvii per problemi fisici non morde Shelly-Ann Fraser-Pryce, ottava in 11.18. Nei 110hs continua la striscia vincente di Omar McLeod. Il giamaicano vince nettamente in 13.08 su David Oliver (13.38), sull'altro statunitense Porter (13.48) e sul primatista mondiale Aries Merritt (13.51). Esordio sottotono per Pascal Martinot-Lagarde, sesto in 13.55. Michael Tinsley la spunta sui 400hs in 48.74 grazie all'errore di Kerron Clement, cui un incertezza sull'ultimo ostacolo lo relega al secondo posto (48.87). Terzo l'altro statunitense Bershawn Jackson in 49.04. Ottavo l'iridato Nicholas Bett in 51.33.

TAYLOR E LAVILLENIE OK - La prima gran gara di salto triplo della stagione, riacciuffata in extremis da Christian Taylor che all'ultimo salto vola a 17.76 (0,8), mondiale stagionale e record del meeting, battendo un ritrovato Will Claye, amico-rivale dai tempi del college, planato a 17.56 (0,8) al sesto salto. Tripletta USA completata da Omar Craddock, terzo con 17.15 (1.2).  Renaud Lavillenie, che con Eugene ha un feeling speciale (6,05 l'anno scorso), vince la gara con 5,81 sul canadese campione del mondo Shawn Barber (stessa misura). L'americano Kendricks, il più in forma delle ultime settimane, si ferma a 5,71, preceduto per il terzo posto a parità di misura dal polacco Wojciechowski. L'egiziano Abdelrahman, stuzzicato dal campione del mondo Julius Yego (83,21) prende a metà gara la leadership del lancio del giavellotto e si prende la rivincita sul keniano, eguagliando la miglior prestazione 2016 con 87,37. Terzo l'attuale capofila Thomas Rohler con 82,53.

EDRIS E KIPROP WORLD LEADINGS - Altra world-lead per l'etiope Muktar Edris e altro sub-13 minuti dopo quello di Shanghai. La lunga volata lanciata dal sorprendente canadese Mohamed Ahmed, alla fine terzo col record nazionale di 13:01.74, si risolve in favore dell'etiope, che a 90 metri dal traguardo raggiunge anche il keniano Geoffrey Kamworor e lo lascia sul posto trionfando in 12:59.43. Per Kamworor 12:59.98, primato personale migliorato di oltre dodici secondi. Boris Berian è un ottocentista coi fiocchi. Il campione del mondo indoor mette alla frusta in cast di prim'ordine al termine di un rettilineo sontuoso in 1:44.20 precedendo Ferguson Rotich (1:44.56) e Mohamed Aman (1:44.70). Il polacco Kszczot è quarto in 1:44.99, il bosniaco Tuka sesto in 1:45.90. Il meeting si chiude col terzo successo al Prefontaine Classic nel miglio per Asbel Kiprop. Il keniano piega la resistenza del marocchino Iguider e centra la miglior prestazione mondiale stagionale sulla distanza in 3:51.54. Iguider è secondo in 3:51.96, terzo Manangoi in 3:52.39. Nelle altre gare, eccellente prestazione del britannico Charles Grice che domina la serie nazionale del miglio in 3:52.64.

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