Paralimpici: subito due podi azzurri
11 Giugno 2016Martina Caironi, all’esordio in questa stagione, conquista l’argento nel lungo. Bronzo di Arjola Dedaj sui 200 metri nella prima giornata della rassegna continentale a Grosseto.
Prime gare e prime medaglie per l’Italia nei Campionati Europei Paralimpici di atletica leggera, iniziati oggi a Grosseto, con Martina Caironi che si mette al collo l’argento nel salto in lungo T42-44. La pluricampionessa mondiale atterra a 4,48 (+1.5) e avvicina il suo record nazionale di 4,60 all’esordio in questa stagione, dopo un periodo di stop per infortunio. Una misura decisiva per guadagnare il secondo posto, ottenuta al terzo tentativo. Sul gradino più alto del podio si conferma invece la bionda tedesca Vanessa Low, che mette subito le cose in chiaro con 4,71 (+1.6) nel salto di apertura, ad appena otto centimetri dal primato iridato che le appartiene. “In gara viene fuori il leone che è in me - commenta l’atleta delle Fiamme Gialle - pensavo di finire terza, invece è andata meglio. Come prima gara stagionale, considerato l’infortunio e un solo vero allenamento da febbraio, non mi sentivo pronta. Ma sono contenta che il dolore sia passato, da qui riparto con l’obiettivo puntato su Rio de Janeiro. Ritornare in pedana è stato come se niente fosse, sono felice, non ho dimenticato le sensazioni. Sono tornata, il miglior salto l’ho fatto quando ho visto una persona che mi ha portato fortuna”, conclude ridendo. La 26enne bergamasca, portabandiera tricolore alle prossime Paralimpiadi, prosegue così la sua collezione di medaglie internazionali: questa è l’ottava in carriera e la terza agli Europei, visto che nella precedente edizione della rassegna continentale ha vinto l’oro sui 100 metri e l’argento nel lungo, come agli ultimi Mondiali di Doha. Sarà di nuovo in pista a Grosseto mercoledì per i 100 metri alle ore 16.30. Bronzo alla francese Marie-Amelie Le Fur con un ottimo 5,69 (+0.3) fra le T44, sfiorando il record mondiale, ma con un punteggio inferiore a quello dell’azzurra nella comparazione tra le diverse categorie.
Nel pomeriggio Arjola Dedaj sui 200 metri T11 corre in 28.39 (-1.6) insieme alla sua guida, l’ex eptatleta Elisa Bettini, e conquista il bronzo alle spalle della polacca Joanna Mazur, oro in 26.73, e della russa Alina Samigulina, seconda con 27.10. L’azzurra, nata in Albania nel 1981, si è trasferita a Milano all’età di 17 anni e ha perso la vista a causa di un retinite pigmentosa congenita. Ma la sua forza di carattere l’ha portata a cimentarsi nello sport: danza sportiva, baseball e poi l’atletica. Due anni fa è diventata italiana, per conquistare tre podi nella precedente edizione degli Europei a Swansea: argento nel lungo e nei 200, bronzo nei 100, mentre qui si è fatta notare anche per il look, con il logo della manifestazione sulla mascherina. “Non sono contenta, ma mi accontento - dichiara - avevo obiettivi diversi, dopo due anni volevo qualcosa di più, ma sono cambiate molte cose intorno a me, da allora. Non ci arrendiamo, è importante essere in forma. Ringrazio la mia allenatrice Hayley Ginn che mi ha seguito in questo percorso, successivamente all’intervento al piede sinistro nel mese di febbraio, e tutto il gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre per il quale gareggio”. Dopo l’argento di Martina Caironi nel lungo T42-44, cresce quindi il medagliere per l’Italia. Sui 200 metri T13, si piazza invece al quarto posto la giovanissima Carlotta Bertoli con il record personale di 30.35. “Per me è un’emozione indescrivibile - le parole della quasi 16enne ipovedente friulana, portacolori della Veneto Special Sport - qui a Grosseto voglio fare esperienza e migliorare sempre di più. Ringrazio la mia insegnante di educazione fisica Angela Miotto, che mi ha portato l’anno scorso ai campionati studenteschi dove ho scoperto l’atletica e ho conosciuto la mia attuale allenatrice Mara Nespolo”. Il successo va alla fuoriclasse francese Nantenin Keita con un notevole 25.69, poco distante dal suo record europeo di 25.51 nonostante il vento contrario (-1.3). Nel lancio del disco F56, l’azzurro Bashar Madjid Mekkalaf con 30,43 al quarto tentativo si classifica al nono posto nella gara vinta dal bulgaro Ruzhdi con 39,33.
“Ho centrato il primato personale - dichiara il lanciatore dell’Handy Sport Ragusa, nato in Iraq e ora italiano - ad aprile, nel meeting del Grand Prix, avevo fatto 28,93. Spero il prossimo anno di arrivare al record nazionale F55 di 32,16. Questa è la mia prima gara in maglia azzurra e sono contento, non mi aspettavo una giornata bellissima come questa”. Sui 100 metri Michele Camozzi, nelle semifinali T13, corre in 12.15 (-1.9) e non riesce a superare il turno eliminatorio. “Ho dato tutto, ma il tempo non mente - racconta il cremonese di Sospiro, che gareggia per l’Atletica Interflumina - mi sentivo bene però ha giocato l’emozione. Non ho fatto una brutta partenza, ma nella fase successiva potevo fare meglio”.
Tre azzurri superano il turno eliminatorio, per guadagnare un posto in finale. Sui 400 T47 riescono a compiere l’impresa il giovanissimo portabandiera azzurro Riccardo Bagaini e il 22enne Giovanni Mazzette. Il piemontese del Gsh Sempione 82, nato nel 2000, firma il suo personal best con 55.88 che è il quinto tempo della sua semifinale, ma si qualifica grazie al secondo miglior tempo di recupero. “Una soddisfazione immensa - sorride - non me l’aspettavo. Ho dato il massimo, però domani voglio fare ancora meglio. Portare la maglia dell’Italia è un’emozione grandissima”. Corre invece in 55.89 il 22enne sardo, che studia e vive a L’Aquila, per ottenere di diritto una corsia in finale con il suo miglior risultato di sempre e la terza posizione guadagnata al fotofinish. Squalificato, nella batteria di Mazzette, il grande favorito e detentore del record continentale, l’austriaco Gunther Matzinger, autore di una falsa partenza. “Dire che siamo contenti è poco - dichiara il portacolori della Saspo Cagliari - non me l’aspettavo, in realtà pensavo: “non ce la farò, non ce la farò”. Poi ho visto la mia allenatrice e mi ha detto che ho fatto il personale, vuol dire che sono arrivato in forma anche grazie a lei”. Per i due azzurri, appuntamento con la finalissima domenica alle 16.04. Niente da fare invece per il debuttante Marco Pentagoni (Ash Novara), eliminato sui 100 T42 con 16.08 (-1.5): “E’ stata una grandissima esperienza per me gareggiare con campioni di tutta Europa. Non è andata bene, però mi sprona ad andare avanti. Dopo lo sparo del via, il cuore è partito più veloce di me. In pista di solito non penso a niente, questa volta invece quando correvo pensavo che c’erano tantissime persone, che stavo gareggiando contro atleti che non mi aspettavo così veloci, persone veramente da ammirare”.
Nella mattinata inaugurale allo stadio Zecchini, arrivano due record mondiali nella stessa gara. Infatti il polacco Bartosz Tyszkowski lancia a 13,64 nel peso F41 per un progresso di 21 centimetri e la conferma dell’oro continentale, quindi il russo Dmitriy Dushkin ottiene il bronzo con 10,83 che vale il primato iridato della categoria F40, mentre l’argento va al tedesco Niko Kappel con 13,23. Due primati mondiali anche al pomeriggio. Nel lungo T36 il russo Evgenii Torsunov salta 5,91 (+0.4) e poi 5,93 (+1.9), battendo il suo precedente 5,81 stabilito nella scorsa stagione. “Mi sono preparato molto per raggiungerlo - spiega - e da adesso mi concentro sulle Paralimpiadi di Rio, con l’intenzione di allenarmi sempre di più”. La connazionale Sofia Oksem nel peso F12 lancia 13,68 all’ultimo tentativo, per incrementare il suo primato iridato di 13,60 che risaliva ai Mondiali di Doha. Poi due record europei: il polacco Daniel Pek corre in 3:56.28 sui 1500 T20 e il lettone Dmitrijs Silovs fa atterrare a 54,86 il suo giavellotto nella categoria F37, migliorandosi di oltre quattro metri rispetto al suo 50,48 dell’anno scorso.
TV - Domenica 12 giugno, per la seconda giornata, diretta su RaiSport 1 dalle 10.00 alle 12.00 e differita su RaiSport 2 dalle 22.30 alle 0.30.
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File allegati:- RISULTATI/Results
- Il sito della manifestazione
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