Europei Paralimpici: altre 5 medaglie
15 Giugno 2016A Grosseto, nella rassegna continentale, giornata azzurra con l’oro di Oney Tapia e Martina Caironi, l’argento di Oxana Corso, il bronzo di Monica Contrafatto e Arjola Dedaj
Una giornata trionfale per l’Italia, la quinta e penultima nei Campionati Europei Paralimpici di atletica a Grosseto. La squadra azzurra conquista altre cinque medaglie: due ori, un argento e due bronzi, per un totale di 12 volte sul podio. Al mattino Oney Tapia, nel lancio del disco F11, sale sul gradino più alto con il nuovo record nazionale di 42,56. Un successo netto per il lanciatore di origine cubana, ormai bergamasco di adozione, che partiva da capolista continentale dell’anno e rispetta i favori del pronostico. Ma anche un riscatto dei Mondiali di Doha, dove era rimasto a fondo classifica nella scorsa stagione. Stavolta invece, dopo qualche brivido per un nullo iniziale, mette in cassaforte il titolo con un secondo lancio da 41,89 accompagnato da un urlo di gioia liberatorio. Al quinto ingresso in pedana riesce a migliorarsi, superando il suo recente primato italiano di 42,07 stabilito a Milano il 4 giugno. Poi festeggia con la bandiera tricolore in mano, per raccogliere l’applauso del pubblico. Tutti i quattro lanci validi del portacolori dell’Omero Runners Bergamo sono superiori a quelli degli avversari, guidati dallo spagnolo David Casinos, argento con 38,37, mentre il bronzo va al russo Sergei Shatalov con 37,39.
“Questa è una vittoria combattuta innanzitutto contro me stesso - dichiara Tapia - oggi è saltato fuori quello che doveva saltare fuori. Un oro che voglio dedicare agli altri atleti della Nazionale e all’intero sport paralimpico. Si tratta del primo risultato del genere nel lancio del disco, e mi auguro che tutto questo possa rappresentare uno stimolo per gli altri componenti del team azzurro, affinché possano andare sempre avanti”. “Rispetto a Doha è cambiato tantissimo - sottolinea - è uno sport difficile per me, ho dovuto ricostruire tutto ma oggi mi sento molto più sicuro grazie al lavoro che svolgo con il mio allenatore Guido Sgherzi, che in questo momento voglio ringraziare. Con le potenzialità che abbiamo, possiamo andare anche oltre”. Nato a L’Avana il 27 febbraio 1976, vive a Sotto il Monte ed è cittadino italiano dal 2003. Ha praticato il baseball a livello professionistico, ma nel 2011 ha perso la vista per un incidente mentre svolgeva il suo lavoro di giardiniere, colpito al volto da un tronco. Si è avvicinato all’atletica nel 2013, però è anche un ballerino di salsa.
Nel pomeriggio l’inno di Mameli suona per la vittoria di Martina Caironi nei 100 metri T42, in una gara che entusiasma gli spettatori e celebra anche il bronzo di Monica Contrafatto. La pluricampionessa iridata si conferma imbattibile sul rettilineo dello sprint e domina in 15.80 contro un muro di vento (-4.0), per mettersi al collo il quinto oro consecutivo nella specialità dal 2012, fra Paralimpiadi, Mondiali ed Europei. In questa edizione della rassegna continentale aveva già vinto l’argento nel lungo.
“Oggi non potevo deludere tutti - esclama la 26enne bergamasca delle Fiamme Gialle - il crono non è stato dei migliori, volevo correre sotto i 15 secondi ma io pretendo sempre troppo da me stessa, considerato che si trattava della prima gara stagionale su questa distanza. Questa medaglia mi dimostra che ci vuole più di un infortunio per bloccarmi. La giornata di oggi è stata di grandi risultati per l’Italia, una squadra nuova che sta crescendo. Le vittorie, così come le sconfitte, aiutano a unire il gruppo”. Straordinario il terzo posto di Monica Contrafatto (Paralimpico Difesa), alla prima medaglia della carriera in un grande evento, con il tempo di 17.03 alle spalle della tedesca Vanessa Low, argento in 16.29. La 34enne siciliana di Gela, bersagliera che ha avuto l’amputazione della gamba destra nel corso di una missione in Afghanistan nel 2012, esulta: “Finalmente salgo sul podio insieme a Martina e finalmente una medaglia combattuta. Il prossimo traguardo è battere la tedesca Low. Sono felicissima, anche perché è la prima gara in cui ho dato tutta me stessa”.
Ancora un argento per Oxana Corso, dopo quello dei 100 metri. La quasi 21enne romana delle Fiamme Gialle si piazza seconda anche nei 200 T35 con il tempo di 33.09, nuovamente dietro alla britannica Maria Lyle che prevale in 29.91 (-2.2). “Sono partita agitatissima – confessa l’azzurra - il mio obiettivo era impensierire la campionessa in carica e sono riuscita a tenere la curva, ma gli ultimi metri sono stati faticosi. Comunque ho cercato di dare tutta me stessa. Si tratta della mia undicesima medaglia a livello internazionale, i numeri dispari mi portano bene e spero di incrementare ulteriormente questo bottino”. Splende anche il bronzo nel salto in lungo T11 di Arjola Dedaj (Fiamme Azzurre), che a sua volta ottiene la seconda medaglia personale agli Europei di Grosseto con 4,25 (+4.2). Oro alla svedese Viktoria Karlsson con 4,59 (+2.6), davanti al 4,32 (+2.5) della finlandese Ronja Oja. “Sono felicissima - sorride la milanese nata in Albania, già bronzo sui 200 metri - ieri ero delusa per il quarto posto nei 100, oggi non credevo di fare così bene con soli 15 giorni di allenamento alle spalle. Ci sono margini per migliorare ancora. Il mio ringraziamento va al tecnico Mario Poletti, che mi ha guidato in pedana, per il continuo supporto che mi dà. Riesce a infondermi fiducia e sicurezza, con lui riesco ad esprimermi al meglio. Sono davvero molto emozionata”. Il medagliere dell’Italia conta adesso 2 ori, 5 argenti e 5 bronzi.
Nei 100 metri T13, quinto posto della giovanissima ipovedente Carlotta Bertoli che corre in 14.57 (-2.7): “C'era sole e ombra, non riuscivo a vedere bene - spiega la non ancora 16enne friulana - il tempo che ho fatto non è tanto al di sopra del mio personale. D’ora in poi devo lavorare ancora di più e aumentare i miei allenamenti”.
Stesso piazzamento per la 19enne Francesca Cipelli sui 100 T37 con 18.03 (-4.1): “Prima della gara mi sentivo molto rilassata, c’era parecchio vento contrario e questo ci ha rallentato. Ma sono soddisfatta, per il futuro mi auguro di fare sempre miglioramenti costanti”. Entrambe le azzurre difendono i colori della Veneto Special Sport. Nei 400 T20 il campione uscente Ruud Koutiki finisce sesto con 50.99, dopo un avvio piuttosto rapido, in una gara vinta dal francese Rodrigue Massianga con il record europeo di 48.65. “Ero stanco - ammette a fine gara il marchigiano dell’Anthropos Civitanova - pensavo di fare meglio, però è mancato qualcosa”. Anche il giavellottista bolognese Giacomo Poli (Atletica Francesco Francia) è sesto nella categoria F44 con 39,12: “Mi dispiace, perché questo giavellotto non vuole proprio andare. Dispiace per me, per chi crede in me e mi sta vicino - precisa l’azzurro - volevo provare a lanciare lontano per mandare un segnale altrettanto lontano. So di valere più di questa misura, perché l’ho già fatta”.
Di nuovo tre azzurri in una finale della velocità T44, oggi sui 100 metri vinti dal fuoriclasse britannico Jonnie Peacock in 11.18 (-1.2), con Emanuele Di Marino (H2 Dynamic Handysports Lombardia) sesto in 12.29: “Sapevo già che i migliori avrebbero fatto ottimi tempi. C’era veramente tanto vento, ma va bene così. Ora mi concentro sulla staffetta, perché punto ad ottenere un’altra medaglia in questi Europei”. Il compagno di club Simone Manigrasso è settimo in 12.60: “Ho avuto problemi al moncone prima di partire, oltretutto non sono abituato a correre due volte nello stesso giorno con le protesi. Non sono soddisfatto di come è andata oggi, ma è comunque bellissimo aver fatto esperienza a questi Europei”. Ottavo l’esordiente lucchese Andrea Lanfri (Gsh Sempione 82), che ferma il cronometro su 12.65: “C’era molto vento contrario, ma non voglio dare la colpa al vento. Alla fine ho sentito che potevo recuperare, però ormai era troppo tardi”. Due ottavi posti nello stesso pomeriggio per il siciliano Ivan Messina (Il Faro): nei 100 T53 con 18.09 (-2.0) e poi sugli 800 metri in 1:59.88. “Prima della gara ho sofferto un po’ di mal di stomaco - racconta - ma ho vissuto bene questa esperienza europea. Sono contento di chiudere questo ciclo e di iniziare a settembre con un’altra carrozzina. L’obiettivo è quello di fare il salto di qualità e diventare più competitivo”. Cadono altri quattro record mondiali: 47,40 della russa Sofia Oksem nel disco F12 e il bulgaro Ruzhdi Ruzhdi lancia il peso F55 a 12,04. Nella sessione mattutina, la britannica Joanna Butterfield con 22,75 si impadronisce del primato F51 nella clava, mentre la tedesca Birgit Kober di quello nel peso F36 portandolo a 11,20.
TV - Giovedì 16 giugno, per la sesta e ultima giornata, diretta su RaiSport 1 dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
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File allegati:- RISULTATI/Results
- Il sito della manifestazione
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