I 400: giro di pista nella storia azzurra

26 Giugno 2016

Da Marcello Fiasconaro a Matteo Galvan, ieri a Rieti capace di riscrivere il record italiano in 45.12, ecco i nomi e i volti che hanno scritto i 400 metri italiani.

di Giorgio Cimbrico

Con un gentile cronometraggio manuale Matteo Galvan avrebbe avuto la possibilità di diventare il primo azzurro a infrangere la barriera dei 45”. Sottrarre 14 centesimi al 45”12 del nuovo record italiano, oltre che miglior prestazione europea dell’anno (eccellente notizia quando Amsterdam ormai incombe), significa portarsi nei pressi o appena sotto quel muro, croce e delizia di chi si dedica a questo esercizio di sofferenza.

L’exploit, venuto in condizioni difficili, del vicentino, di pelo rosso come il grande gallese Ewan Thomas, invita a un’escursione nella storia del giro di pista azzurro, una lunga vicenda assai povera di medaglie di spessore assoluto. Appena prima del conflitto mondiale, Mario Lanzi, quattro-ottocentista tra i più efficaci, diede cronometricamente il meglio di sé nel ’39 (46”7 e 1’49”0), giusto nella stagione mirabile del suo grande avversario, il formidabile Rudolf Harbig, capace di riunire nelle sue mani il record del giro e del doppio giro con tempi di consistenza moderna: 46”0 e 1’46”6.

Il piazzamento più nobile è e rimane quello di Fiasconaro, centrato agli Europei di Helsinki ‘71 quando March era ancora un neofita dell’atletica. Il favorito era il polacco Jan Werner e quello fu l’avversario che Fiasconaro, da buon trequarti centro, decise di seguire e di placcare. Compito eseguito alla perfezione, con sette centesimi di margine sull’atleta in maglia bianca e aquila Polska. Un vero peccato che al largo trovasse spazio per la meta decisiva un roseo giovanotto scozzese, nato, secondo consolidate tradizioni imperiali, al tropico di Trinidad: David Jenkins. I tempi finali sono eloquenti sull’intensità della sfida: Jenkins 45”45, Fiasconaro 45”49, Werner 45”56.

Quel secondo posto, strappato da chi due anni dopo sarebbe diventato il primatista del mondo degli 800, rimane il momento più alto di un azzurro sul giro di pista o, come lo chiamano gli americani, sul “quarto”.

Un’altra piazza d’onore di peso, ma senza medaglia, è di Mauro Zuliani, l’elegante peso leggero milanese che nella Coppa del Mondo 1981, all’Olimpico di Roma, finì alle spalle dell’americano Cliff Wiley, portò il record italiano a 45”26, imbattuto per un quarto di secolo, e soprattutto piegò il giamaicano Bertland Cameron, primo campione del mondo nell’83  Helsinki. Zuliani, con Tozzi, Malinverni e Mennea, era salito sul terzo gradino olimpico a Mosca ’80. Per Pietro era stata una delle rare incursioni sulla distanza che l’aveva visto campione europeo al coperto nel ’78 a Milano, dopo dura lotta con lo scorretto polacco Podlas.

La dimensione al coperto ha riservato soddisfazioni più fresche con Claudio Licciardello, secondo agli Euroindoor di Torino 2009 prima che il catanese andasse a conquistare il titolo in staffetta con Jacopo Marin, Domenico Rao e un giovanissimo vicentino che finalmente, dopo anni di duro lavoro e sfortuna assortita, ha trovato a Rieti un giorno molto nuvoloso e molto luminoso: Matteo Galvan, l’all arounder, il mini Van Niekerk di casa nostra. 10”38, 20”50, 45”12 dice la sua collezione di velocista poliedrico.

SEGUICI SU: Twitter: @atleticaitalia | Facebook: www.facebook.com/fidal.it | hashtag #atletica #Assoluti2016 

RISULTATI/Results - ORARIO/Timetable - FOTO/Photos - TUTTE LE NOTIZIE SUGLI ASSOLUTI 2016

STREAMING E TV - I Campionati Italiani Assoluti di Rieti 2016 saranno trasmessi in diretta streaming sul sito di RaiSport. Per la programmazione televisiva sono previste le seguenti differite:
- domenica 26 giugno 21.45-0.15 su RaiSport 1


Marin, Galvan, Rao e Licciardello (Colombo/FIDAL)


Condividi con
Seguici su: