Chesani c'è: qualificato per la finale di Praga
Silvano Chesani c'è e vola in finale: nella qualificazione del salto in alto il ventiseienne trentino non ha tentennato e si è confermato uno dei saltatori più in palla tra i presenti a Praga. Sono bastati cinque salti per mettere al sicuro un posto tra i migliori 8 degli Europei: tutto è filato liscio fino a 2,24, poi un solo errore a 2,28 ha richiesto un minimo sforzo supplementare visto che a quel punto il gruppo era già scremato e ridotto agli 8 necessari per completare il quadro dei finalisti. Chesani ha saputo dare ottime indicazioni, dimostrando di aver lavorato bene e di essersi presentato sulla pedana ceca in pregevole condizione: domani a partire dalle 15.40 proverà a giocare le proprie carte nella finalissima che vede tra i favoriti il padrone di casa Jaroslav Baba, ma attenzione anche all'ucraino Protsenko, nascostosi in qualificazione. Ed il semaforo verde si è acceso anche per Gianmarco Tamberi, ultimo saltatore ad aggregarsi al gruppo azzurro in seguito al forfait di Marco Fassinotti: qualche patema in più rispetto a Chesani, ma alla fine pure l'istrionico marchigiano ha saputo valicare i 2,28. Domani sarà dunque finale per due.
"Le condizioni erano buone, lo sapevamo - le parole di Silvano Chesani - ma le qualificazioni sono sempre un'incognita. Ora posso dire che abbiamo modificato qualcosa con Corradi alla vigilia dell'Europeo, aggiungendo un passo alla rincorsa nell'ultima tecnica: è venuta talmente bene, che l'abbiamo utilizzata anche qui. Cosa mi aspetto? Saltare alto, per prima cosa, ma ho fiducia, sento di poter fare bene".
Finale emozionatissima è stata invece quella dell'alto femminile che ha regalato la prima medaglia tra le grandi ad Alessia Trost. L'impeccabile curriculum giovanile si è arricchito a Praga di un fondamentale argento assoluto europeo, al termine della sfida ad alta tensione con la russa Mariya Kurchina che ha meritato il titolo continentale al coperto solo dopo lo spareggio, una volta concluso il cammino di gara all'identica misura di 1,97 e con uguale numero di errori. Allo spareggio, deciso proprio a 1,97, la russa si è rivelata più fredda rispetto alla friulana che ha comunque potuto festeggiare la prima medaglie "pesante" della carriera, un alloro che consente anche al Team Azzurro di infrangere il muro dello zero. Più tardi nel pomeriggio sono poi arrivati anche i buoni piazzamenti di Matteo Galvan, sesto nei 400, e di Giulia Alessandra Viola, settima nei 3000. E domani tocca a Chesani e all'incerottata Federica Del Buono.
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