Silvano Chesani: il miracolo non riesce

15 Agosto 2016

Nelle qualificazioni olimpiche di Rio Silvano Chesani non riesce a raddrizzare una stagione estiva sfortunata. Ed ora forza Yuri Floriani

Il debutto olimpico di Silvano Chesani non ha regalato fuochi d'artificio: nella notte italiana il turno di qualificazione del salto in alto si è rivelato troppo ostico per il poliziotto della Clarina che si è arreso di fronte alla quota di 2,26, altezza in altri momenti affatto insormontabile per lui che poco più di un anno fa saliva sul secondo gradino del podio agli EuroIndoor di Praga.

Ma questo 2016 è stato ancora una volta sfortunato con lui, azzerandogli la stagione estiva, iniziata solo in prossimità dell'appuntamento a cinque cerchi, affrontato inevitabilmente con una condizione ed una stabilità tecnica tutta da costruire. Elementi emersi anche sulla pedana di Rio, dove sarebbe bastato superare i 2,26 al primo tentativo per guadagnare l'accesso alla finale. Come dire, un risultato tutt'altro che impossibile anche solo per un "normale" Chesani, figuriamoci per la sua versione più brillante.

L'amaro in bocca è proprio quello, essersi ritrovato in condizione precaria in un'Olimpiade che almeno al primo atto non ha presentato fenomeni. Peccato, ma da qui riparte la rincorsa verso Tokyo, fisico permettendo.

 

L'atletica trentina ora aspetta Yuri Floriani che nel pomeriggio italiano affronterà il primo turno dei 3000 siepi: il finanziere di casa a Palermo è inserito nella prime delle tre batterie, passaggio del turno per i primi tre più il ripescaggio dei migliori 6 tempi esclusi. Ci sarà da lottare.

 

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