Il Cross di Olbia visto da Michele Licheri



Un mattino usuale, una domenica come tante: facile, disimpegnata, sonnolenta, magari tra i tepori domestici, poteva essere quella del 23. Invece no. Le prerogative e gli intenti erano altri. E anche le energie da spendere sarebbero state altre. Infatti, l'universo podistico non riposa, anzi vortica, gira, corre, splende e gravita sulla realtà domenicale liberando e consumando forze incredibili al pari dei pianeti e della gaya terra, così come avviene nel nostro sistema solare. Nel caso specifico, i Campionati regionali di corsa campestre 2011 sarebbero stati il nostro “personalissimo universo”; Olbia, e la locale società Podistica Amatori  organizzatrice dell'evento, il polo di attrazione.          Bene. Di buon mattino, quindi, tutti in marcia verso Terra Nova. Per i più, rotta: Nord. Nord-Est; per altri rotta più ridotta e verso oriente. Temperatura bassa e per non pochi sotto lo zero. Cielo, per chi giungeva da sud di buon auspicio, tendente all'azzurro, ma già a Nuoro, i più devono ricredersi. Nembi minacciosi oscurano l'orizzonte azzurro verso nord; di lato, guardando verso occidente si allungano, sfilando velocemente, le creste innevate del Goceano che contrastano con il grigio cielo, e sul versante opposto, a creare contrasti cromatici tra cielo è terra sono le vette innevate del Corrasi, dell'Ortobene. In Baronia, sarà il Monte Albo, a presentare la propria cresta algida, diafana e a seguire in lontananza, ormai preda della nuvolaglia impetuosa il Limbara.  La strada scorre veloce sotto le vetture, i Bus. Gli atleti si predispongono mentalmente all'impresa. D'altronde la stagione non fa sconti, siamo in inverno, è gennaio, e la corsa campestre -arte antica e di fatica per podisti indomiti- ha come ingredienti il freddo, il fango, l'acqua, il ghiaccio, a volte la neve, e come compagni di viaggio, in Sardegna, sempre il vento. Cinque gradi sul campo di gara del Fausto Noce  (sette gradi a mattinata inoltrata), brezza di  tramontana. Alle dieci la prima partenza (aprono sempre i MASTER), a seguire tutte le altre categorie. La festa dell'atletica, quest'oggi, si fa qui ad Olbia; il campo di gara, invece, definirà i valori e la dimensione delle prestazioni. Il parco che ci ospita è un'arena vociante che incita e non lesina consigli, atleti e spettatori interagiscono, si completano, la voce del commentatore, instancabile, rompe la dimensione del tempo e del freddo, è un  susseguirsi di azioni, di gesti, di imprese. Colori, suoni, odori, sapori adornano la scenografia del teatro di gara, già pesto e semi fangoso, morso dalla scarpette chiodate; gli interpreti sono in campo; nessuna comparsa; tutti attori del proprio destino atletico, esistenziale; tutti interpreti della propria personalissima trama ludica. In onda il decimo trofeo Andrea Cabanna; 733 atleti in campo; 975 erano gli iscritti. La manifestazione del Campionato Regionale Di Corsa Campestre per società e individuale è un riuscitissimo evento, la festa popolare della corsa. Ottavio Beccu & Company dell'Amatori hanno  ben organizzato; dispongono di un parco, il Fausto Noce: un luogo strategico che la municipalità può ancora migliorare e la cittadinanza vivere e rispettare.   Due cosette sul tracciato. Per lo più sul piano, eccetto un piccolo e strategico dosso (ne avrei sistemato un altro appresso!) ma disseminato di curve e contro curve che hanno obbligato gli atleti a continue ripartenze. Terreno di corsa vario: compatto, fangoso, erboso; come si confà a un terreno di cross. Assenza di ostacoli, però. Ma questa è una caratteristica tutta italiana. Peccato,  quattro balle di fieno da passare, sistemate lungo i rettilinei di fronte e di lato al campo di atletica, avrebbero aggiunto un po' di pepe e sale alle sfide. Infine l'epilogo. Premiazioni, titoli regionali e podio per pochi, pedagogia della fatica per molti. Polemiche, rimpianti, destini delusi? Insignificante ordine di idee; ormai non c'è più tempo e già si pensa alla prossima sfida, la terza prova del campionato di società di cross che si terrà a Guspini, fra due domeniche. Ma non stupitevi, perché anche domenica 30 non pochi della carovana podistica sarda saranno a Nuoro a disputare il “Trofeo Ugolio”. Ancora una campestre ambientata in uno splendido scenario, ancora fatica, catarsi, superamento del limite, scoperta d'un nuovo orizzonte.



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