FidalsardegnaInforma - Speciale Festa dell Atletica Sarda di Alessandro Floris.



Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare”. La nota frase recitata da John Belushi nel film Blues Brothers (tratta dal motto sportivo in auge tra i giocatori americani di football nel periodo dei play-off e usata anche per indicare la durissima selezione che essi attraversano per poter arrivare a giocare in prima squadra: "when going gets tough, the toughs get going", traduzione letterale quando andare avanti si fa duro, i duri cominciano ad andare avanti) è il motto che deve aver risuonato nella mente di Sergio Lai, presidente del comitato regionale della Fidal Sardegna che stamattina, nella gremita sala convegni dell’Holiday Inn di Cagliari, ha aperto l’annuale Festa dell’Atletica. Le sue parole, in effetti sono state: “E’ nei momenti di crisi che si vedono i veri dirigenti e i veri sportivi”. E di crisi, a lungo paventata gli anni scorsi ma ormai arrivata al culmine, si è parlato a lungo. Lai: “E’ stato un anno molto difficile, perché ormai è diventato difficile praticare qualsiasi disciplina sportiva. La nostra non è stata una stagione esaltante dal punto di vista dei risultati assoluti, ma è in corso un cambio generazionale dal quale stiamo cominciando a cogliere degli ottimi frutti: come Anastassia Angioi, vicecampionessa mondiale giovanile di salto in lungo, e Eugenio Meloni, campione italiano giovanile di salto in alto. Nonostante le grosse difficoltà economiche, quest’anno abbiamo organizzato 205 manifestazioni, di cui una ventina solo per le scuole e i disabili. Purtroppo non sappiamo se riusciremo a garantire tutto ciò in futuro anche se i veri uomini, i veri dirigenti, si vedono in azione proprio nelle difficoltà. E’ importante, soprattutto oggi, mantenere nei ragazzi l’entusiasmo per l’atletica e questo è il compito primario dei nostri meravigliosi dirigenti e tecnici”. Effettivamente il mondo dell’atletica sarda si è stretto intorno al suo presidente: l’atmosfera freddina dell’scorso anno ha lasciato il posto ad una assemblea sufficientemente unita in questa nuova solidarietà anti-crisi. Anche Gianfranco Fara, presidente regionale del CONI, si è dovuto intrattenere sui tagli imposti dalla finanziaria. “Tagli che certamente non agevolano lo sport. Ma qualcosa rimane. Come il progetto di alfabetizzazione motoria che ha permesso di portare lo sport in quaranta scuole delle province di Oristano, Cagliari e Nuoro. Eppoi i 10 milioni di euro destinati all’impiantistica sportiva, dei quali molti comuni hanno approfittato”. Ed Ecco Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, alla sua prima partecipazione come primo cittadino alla Festa dell’Atletica: “Ci tengo ad essere qui, sia perché ho fatto atletica come mezzofondista all’Amsicora, sia perché sono convinto che il mondo dello sport unito alla scuola possa a giocare un grandissimo ruolo di prevenzione sulla salute dei ragazzi. Se all’ospedale Brotzu il reparto per l’obesità infantile, un tempo inesistente, oggi non riesce più a far fronte alle tantissime richieste significa che c’è molto lavoro da fare e questo lavoro può tradursi in un enorme risparmio di risorse per lo stato. Ecco perché in tempi di tagli ritengo invece si debbano implementare le risorse per lo sport e per la scuola”. In tema di impianti il suo occhio si è rivolto allo stadio Sant’Elia: “e alla sua riqualificazione. E’ impensabile che una struttura di quelle dimensioni, una volta ripresa e messa in sicurezza, con i necessari lavori di adeguamento, debba essere utilizzata solo una volta ogni 15 giorni. Deve essere una struttura fruibile quotidianamente da tutti quegli sportivi, e sono tanti, che ogni giorno si limitano a correrci attorno”. E’ stata poi la volta del presidente nazionale Fidal Franco Arese: “Vado spesso in giro per l’Italia e vi assicuro che non è facile trovare così tante persone e questo tipo di entusiasmo. E’ stato detto tutto sulla crisi attuale: ma voi siete fortunati, perché in questa terra avete fortissimo il senso del dovere e della fatica. E di queste risorse avete bisogno in questo momento per superare le avversità. E’ vero, ci tagliano i fondi continuamente, di anno in anno precipitiamo sempre più in basso. E allora? Cosa facciamo? Chiudiamo bottega? Non credo proprio, perché andiamo avanti comunque. Il contributo annuale datoci dal Coni è molto ridotto, ma ci sono persone che non hanno la pensione e altre che sono costrette a rinunciare a tantissimo. Noi quel piccolo contributo ce lo dividiamo e lavoriamo. Lo sport e l’atletica in particolare aiutano in tal senso, perché i valori sui quali dobbiamo contare oggi sono lotta e resistenza. E gli atleti lottano e resistono. Se tutto il movimento accetta con determinazione un piccolo ritorno all’antica, a quei tempi della vita contadina in cui non si buttava via niente e si faceva tesoro di una goccia d’olio d’oliva e di un tozzo di pane, allora non ci fermerà più nessuno”.      

Si è passati poi alle premiazioni. Il riconoscimento “Una vita per l’Atletica Leggera” è andato quest’anno a Pasquale Ottaiano, mitico tecnico della Studium et Stadium di Sassari. Poi premi per gli atleti che hanno vento titoli italiani o migliorato primati regionali: Anastassia Angioi, Francesca Albiani, Serena Pruner, Eugenio Meloni, Claudia Pinna, Chiara Borra, Andrea Grusti, Laura Fancellu e Luca Lai, questi ultimi due per i loro primati sardi stagionali sui 100 metri, distanza regina dell’atletica leggera su pista. Premio importante anche per Antonella Sotgiu, Cristina Bua, Maria Santa Pisanu e Paola Corrò, componenti della formazione della scuola media di Buddusò-Alà dei Sardi che si è aggiudicata l’oro ai campionati studenteschi di cross. Poi, via via tutti gli altri: dirigenti, atleti, giudici. In tutto 140 riconoscimenti individuali e 12 alle società.



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